Steven Spielberg ha scelto Tom Hanks e Meryl Streep per il suo prossimo film

Autore: Alfonsina Merola ,

Tom Hanks e Meryl Streep sono due nomi in grado di incuriosire molti cinefili e, se ai loro si aggiunge quello di Steven Spielberg, l'effetto stupore non può che essere triplicato.

Meryl Streep ultimamente è stata impegnata nel film Florence Foster Jenkins  in cui ha interpretato un soprano stonato, sarà nel sequel di Mary Poppins ed ha appena ricevuto anche il Golden Globe per la carriera.

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Durante il discorso di ringraziamento, tenuto in quest'occasione ufficiale, l'attrice non si è risparmiata nell'esprimere delle forti considerazioni su vari argomenti per lei molto importanti. La nota premio Oscar infatti ha commentato le idee politiche del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che non condivide per nulla.

Tom Hanks invece è stato impegnato in diversi progetti cinematografici ed inediti che vi sveleremo più avanti.

L'attore inoltre ha già partecipato a numerose pellicole di Spielberg: Il ponte delle spie (2015,) The Terminal (2004) e Prova a prendermi (2001), giusto per citarne qualcuna.

Per i due premio Oscar questa però è la prima volta in cui reciteranno insieme, sullo stesso set.

Il film in cui Tom Hanks e Meryl Streep avranno la possibilità di lavorare insieme è The Post. La pellicola racconterà le vicissitudini del Washington Post, il noto quotidiano statunitense, che fu parte attiva dello scandalo Pentagon Papers durante gli anni '70.

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Il lungometraggio diretto da Spielberg si prospetta interessante e di sicuro successo, sia per la presenza dei due volti noti e molto amati del grande schermo sia, soprattutto, per la tematica interessante e complicata della libertà di stampa. 

Tom Hanks debutta come scrittore

Per Tom Hanks sembra proprio che questo sia un anno pieno di impegni.

Dopo Sully, il biopic diretto da Clint Eastwood, l'attore ha deciso di debuttare anche come scrittore, pubblicando Uncommon Type: Some Stories, una raccolta di racconti.

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L'uscita del libro è prevista per il prossimo 24 ottobre.

L'attore ha scelto come protagoniste delle sue storie le macchine da scrivere: questi oggetti, infatti, saranno il filo conduttore dei 17 racconti presenti nel libro.

Tom ha una vera e propria mania di collezionare macchine da scrivere: ne possiede quasi un centinaio.

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Uncommon Type: Some Stories verrà tradotto in ben 7 lingue, l'edizione inglese verrà pubblicata da William Heinemann  mentre quella statunitense da Knopf. 

L'elemento comune tra il debutto come scrittore e la sua partecipazione a The Post sembra proprio essere la comunicazione scritta. Cerchiamo di capire dallo scandalo Pentagon Papers qualcosa sulla trama del prossimo lungometraggio di Spielberg.

Lo scandalo Pentagon Papers

La trama del prossimo film di Steven Spielberg si rifà ad un episodio realmente verificatosi negli anni '70 e che all'epoca fece molto scalpore. Ciò che si scatenò in quel periodo definì in modo netto il diritto della libertà di stampa.

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Era il 1967 quando il Segretario della Difesa Robert McNamara commissionò uno studio sulla storia della guerra in Vietnam. A queste ricerche collaborarono figure di una certa importanza come quella di Daniel Ellsberg, che lavorava all'interno di RAND, una società specializzata nello studio di analisi delle politiche pubbliche.

Questi studi ovviamente avrebbero dovuto essere segreti, in quanto affari di Stato.

Nel 1969 Ellsberg, insieme a un suo collaboratore, iniziò a copiare questi documenti per diffonderli perché desidera che tutti venissero a conoscenza dei numerosi soprusi commessi durante la guerra.

Dalle indagini emersero molte bugie e omicidi di massa eseguiti dall'esercito statunitense: la documentazione era copiosa (si parla di circa 134 documenti consegnati).

Ellsberg passò tutto a Neil Sheehan, giornalista e scrittore del New York Times, che iniziò a pubblicare immediatamente questo prezioso, riservato e compromettente materiale.

Al coro mediatico si unì anche direttore del The Washington Post, Ben Brandlee (Tom Hanks) insieme alla publisher Kay Graham (Meryl Streep). 

L'opinione pubblica venne scossa nel profondo da questi documentazioni agghiaccianti e ne scaturì la sfiducia nei confronti dell'allora presidente Richard Nixon. Questi a sua volta accusò i giornali di aver violato il diritto di segretezza attraverso la pubblicazione dei documenti top-secret.

Da qui ebbe inizio una vera e propria battaglia tra i giornali e lo stato federale.

Come si è conclusa la questione potrebbe essere facilmente deducibile ma aspettiamo l'uscita di The Post per poter scoprire la rielaborazione ed il punto di vista di Steven Spielberg.

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