Stranger Things: David Harbour parla in TV del destino di Hopper

Autore: Chiara Poli ,

L'intervista che Seth Meyers ha fatto a David Harbour al suo Late Night Show non poteva che iniziare così: con la domanda sul destino di Hopper in Stranger Things.

Inizialmente Harbour ha fatto un discorso sul sacrificio di Hopper, che doveva pagare in qualche modo il suo modo di essere stato un po'... un idiota. 

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Con simpatia e grande abilità nel mantenersi neutrale nell'affermare che solo i creatori della serie, i Duffer Brothers, conoscono davvero la risposta, Harbour ha quindi preso il proprio cellulare per chiamarli.

Sono morto?

Ne è scaturita un'esilarante videochiamata in diretta è iniziata con l'ovvia perplessità dei Duffer:

Sei adesso allo show? E perché ci stai chiamando?

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Harbour è stato chiarissimo. 

Ho una domanda: sono morto? Hopper è morto?

Chiaro, diretto. Deciso. E pronto a sentirsi rispondere:

Sai, stiamo ancora cercando di capirlo, David.

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Parla di Ross Duffer. E a questo punto, con un fantastico:

Grazie, siete davvero utili. Vi adoro ragazzi, in bocca al lupo per la stagione 4

Harbour ha chiuso la telefonata.

L'intervista è continuata con il racconto del primo momento in cui Harbour ha conosciuto i Duffer Brothers. L'attore ha detto di adorarli davvero, e anche che sono i più grandi nerd che abbia mai incontrato in vita sua.

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Netflix
Stranger Things: una scena con alcuni fra i giovani attori della serie
Stranger Things: una scena con alcuni fra i giovani attori della serie

Da Montauk agli adolescenti

Poi ha raccontato come la serie, di cui è un grande fan, s'intitolasse inizialmente Montauk, dal nome della cittadina in cui è ambientata la vicenda.

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Secondo Harbour il titolo era efficace, ma poi si è deciso di puntare più su qualcosa di misterioso e avventuroso, come Stranger Things. Titolo che Harbour considerava il peggior titolo mai sentito.

Lo odiavo. Poi l'ho visto a video, con i caratteri scelti per il titolo, e la musica... ed era di nuovo fantastico!

Alla domanda su come sia lavorare con un gruppo di talentuosi giovanissimi attori, che ha visto crescere sul set stagione dopo stagione, nessuna indecisione per Harbour:

È un incubo. Voglio dire, sono dei ragazzi fantastici ma tu sei un uomo adulto, che si sveglia al mattino nel mezzo dei suoi quarant'anni ed è: 'Sai cosa voglio fare oggi? Andarmene in giro con sei ragazzini quindicenni per vedere come sono, di cosa parlano, e voglio essere coinvolto nelle conversazioni che stanno avendo sull'imparare a conoscere loro stessi nei loro quindici anni'...

Insomma, David Harbour ha assistito a conversazioni fra i giovani attori di Stranger Things che l'hanno spinto ad allontanarsi e a voler dimenticare ciò che aveva sentito.

Scherzoso, intelligente e vivace, l'attore ha chiuso l'intervista rivolgendo un pensiero a sua madre, che è malata e sta attraversando un momento difficile.

Una splendida intervista che ha dimostrato, ancora una volta, quanto il cast di Stranger Things sia determinante per la messa in scena di sceneggiature meravigliose che, senza questi attori, sarebbero potute andare sprecate.

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