I supereroi sul grande schermo nel 2019: la classifica dei cinecomic

Autore: Pasquale Oliva ,

Siamo ormai pronti a strappare via anche la pagina di dicembre dal calendario del 2019, un anno che ha consacrato il genere dei cinecomic (nonostante qualche illustre detrattore). Sì perché produzioni come Avengers: Endgame e Joker hanno riscosso un successo senza precedenti (e non solo al botteghino), impensabile ad esempio nel 2008, anno in cui i Marvel Studios diedero il via al Marvel Cinematic Universe con il primo Iron Man.

Le due sopracitate sono, per chi scrive, le vere perle di questo 2019. Il primo ha chiuso in maniera impeccabile la sbalorditiva saga delle Gemme dell'Infinito, con al centro lo scontro raccontato a più riprese tra i supereroi Marvel e Thanos, il secondo rappresenta invece una vera e propria rivoluzione per il genere, una origin story profonda e mai banale sul (forse) più iconico villain mai creato. E poi ci sono Captain Marvel, Shazam! (probabilmente la vera grande sorpresa) e Spider-Man: Far From Home, che ha chiuso ufficialmente la Fase 3 del MCU. E no, non ho dimenticato di X-Men: Dark Phoenix ed Hellboy, che purtroppo si giocano il titolo di peggior cinecomic dell'anno.

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Una precisazione prima di lasciarvi alla Top 5 di questo 2019: la classifica che trovate di seguito è basata su valutazioni assolutamente personali ed è per questo non "assoluta". 

5 - Captain Marvel

Siamo negli anni novanta e Carol Danvers sa già di poter fare affidamento su poteri straordinari. L'eroina è parte della Starforce, reparto d'elite della civiltà aliena dei Kree, e trova nel comandante Yon-Rogg la figura del mentore di cui ha bisogno per crescere. Coinvolta nella guerra contro gli Skrull, esseri alieni che sanno come far perdere le loro tracce, Carol si ritrova sulla Terra e qui inizia a scavare per trovare le risposte sul suo passato dimenticato. Sul nostro pianeta fa la conoscenza di un più giovane Nick Fury (ancora con due occhi), con cui collabora per disinnescare la minaccia dei pericolosi mutaforma guidati da Talos. Ah, e poi c'è il gatto Goose.

Captain Marvel raccoglie l'eredità di Wonder Woman (2017), contribuendo alla rivoluzione del genere dei cinecomic, quella con al centro donne forti che non hanno nulla da invidiare alle controparti maschili. E non caso quello magistralmente interpretato dal premio Oscar Brie Larson è l'eroe più potente dell'universo Marvel. Sarebbe però banale definire quello co-diretto da Ryan Fleck e Anna Boden solo un cinecomic che urla 'potere alle donne'. In Captain Marvel, con il suo gusto retrò, ci sono tanti ingredienti, ma tutti ben dosati. Non manca di certo l'azione tipica dei Marvel Studios, ma c'è molto altro. C'è il viaggio di Carol alla ricerca di sé stessa, l'inno all'amicizia (con Maria Rambeau) e soprattutto il ceffone che colpisce in pieno volto la politica che promuove la paura e il disprezzo del diverso (le razze aliene in questo caso). Perché non tutti quelli che vengono da lontano portano morte e distruzione.

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Captain Marvel non è un film perfetto (si poteva osare di più con la struttura e ci aspettava maggior incisività da parte di Yon-Rogg/Jude Law), ma introduce uno storico personaggio Marvel senza fossilizzarsi sul banale scontro tra bene e male.

4 - Shazam!

Il quindicenne Billy Batson, rimasto orfano, viene accolto dalla famiglia Vasquez, a Philadelphia. In fuga da un gruppo di bulli viene teletrasportato (grazie ad una 'speciale' fermata della metro) nel Roccia dell'Eternità, qui il mago Shazam gli cede i suoi poteri per trasformarlo nell'unico eroe in grado di sconfiggere il Dottor Sivana e i sette peccati capitali con le sembianze di terrificanti demoni. Desideroso di potere ogni oltre limite, Sivana mette a dura prova l'immaturo e inesperto Billy, che può contare però sull'aiuto di quella famiglia che non ha mai avuto.

Dopo i fragorosi scivoloni con Batman v. Superman, Justice League e Suicide Squad, Warner Bros. è riuscita a convincere il pubblico con due cinecomic dai toni decisamente più leggeri, Aquaman prima e Shazam! poi. Quest'ultimo, diretto da David F. Sandberg, sembra quasi una commedia con gag e battute del duo formato da Shazam (Zachary Levi) e Freddy (Jack Dylan Grazer) assolutamente riuscite, ma non mancano momenti d'azione (molti) e d'introspezione (pochi, ma ben realizzati). E poi ci sono quei continui riferimenti a Batman e Superman, giusto per ricordare al pubblico che Shazam! appartiene al DC Extended Universe.

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Shazam! è una pellicola che non si prende mai troppo sul serio, intrattiene e non annoia mai. Un'inaspettata e piacevole sorpresa di questo 2019.

3 - Spider-Man: Far From Home

Nonostante la minaccia di Thanos sia solo un brutto ricordo, tornare alla vita dopo tre anni di assenza non è facile nemmeno per un supereroe come Peter Parker. Desideroso di normalità e soprattutto tranquillità, il giovane del Queens decide di partecipare alla gita scolastica in giro per l'Europa, ma la minaccia è dietro l'angolo. A Venezia il debutto di Quentin Beck / Mysterio, il candidato ideale per prendere il posto del compianto Tony Stark come mentore di un affranto Peter. Tutto sembra andare per il verso giusto (anche la relazione con MJ), ma con i giusti mezzi la realtà può essere facilmente manipolata a proprio piacimento.

Per il secondo cinecomic sul tessiragnatele inserito nel Marvel Cinematic Universe (chiudendone la Fase 3) il regista Jon Watts sceglie uno schema abbastanza semplice e in linea con i toni del capitolo precedente. Tuttavia Spider-Man: Far From Home è un film che colpisce dritto al cuore, portando i presenti in sala a fare i conti con quanto successo in Endgame, come la morte di un pilastro come Tony Stark. E poi c'è la disperata ricerca della normalità in una realtà che però il protagonista conosce poco, essendosi perso tre anni di storia a causa dello schiocco del Titano Pazzo. Spidey è uno dei personaggi più simpatici tra quelli della Casa delle Idee, ma in Far From Home avverte sulle sue spalle il peso del passato, e Tom Holland è formidabile nel mettere in scena questo stato d'animo (ad esempio quando si confida con Happy Hogan). Assolutamente convincente anche l'esordio nel MCU di Jake Gyllenhaal, che veste alla perfezione i panni dell'astuto illusionista, fino alla fine.

2 - Joker

È la storia di Arthur Fleck, un comico fallito che la Gotham del 1981 getta nel baratro della depressione e della follia. Vive in un piccolo appartamento con la madre Penny, si guadagna da vivere facendo il pagliaccio su commissione e soffre di un raro disturbo che provoca attacchi di risate incontrollabili e malviste da chi gli sta attorno. La grande metropoli però lo abbandona a se stesso, non c'è nessuno disposto ad aiutarlo, nemmeno le istituzioni. La routine squallida e una serie di scelte scellerate (come l'omicidio) lo trasformano in Joker, il figlio di una società ormai terribilmente allo sbando.

Joker non è un film su un supereroe, ci mancherebbe. Quella diretta da Todd Phillips è una origin story su uno dei più iconici villain degli albi a fumetti, non solo della famiglia DC Comics. Una pellicola straziante, violenta, cruda, che scava nella mente di un individuo instabile e lasciato solo. L'interpretazione di Joaquin Phoenix è magistrale, forse la miglior versione della nemesi di Batman del grande schermo. Non c'è nulla di già visto, Joker non ha il sapore della minestra riscaldata, ma è brillante ed originale nel raccontare il disagio ed il dolore di Arthur e rappresentare l'esasperazione che si respira a Gotham, che non è altro che la fotografia delle grandi città moderne.

E non importa se l'unica traccia di Batman è un Bruce Wayne ancora piccolo. Joker brilla di luce propria e del Cavaliere Oscuro nell'ultima fatica di Todd Phillips non si sente per nulla la mancanza.

1 - Avengers - Endgame

Si riparte dalla devastante conclusione di Avengers: Infinity War, ovvero dallo schiocco di Thanos che in un sol colpo ha eliminato la metà delle popolazioni di tutti i pianeti. Tra le vittime eccellenti anche Spider-Man, Black Panther e Doctor Strange. Gli Avengers rimasti in vita, che non a caso sono quelli della vecchia guardia (Iron Man, Captain America, Thor, Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco), scoprono che c'è un modo per riportare tutti in vita, nonostante siano passati ormai tre anni dallo scellerato gesto di Thanos. L'obiettivo è raccogliere tutte le Gemme dell'Infinito per sfruttarne il potere e annullare la decimazione del Titano Pazzo.

Diretto ancora una volta dai fratelli Anthony e Joe Russo, Avengers: Endgame - come suggerisce anche il nome - segna la fine di un'epoca, quella di 22 film distribuiti nei primi 11 anni del Marvel Cinematic Universe. La fine di un viaggio è spesso l'inizio del successivo, ma al termine di Endgame è impossibile non cedere all'inevitabile malinconia, dopo aver salutato colonne portanti come Tony Stark/Iron Man (le cui battute 'Io... sono Iron Man' e 'Ti amo 3000' hanno subito fatto breccia nei cuori dei fan) e Steve Rogers/Captain America, che lascia il suo scudo nelle mani di Sam Wilson. Nei 181 minuti di Endgame quelli che fino a poco fa sembravano eroi imbattibili rivelano il loro lato più umano, che tutti speravamo di conoscere prima o poi.

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Certo, non manca il fan-service (lo spettacolare scontro finale anticipato dalla chiamata alle armi di Captain America o quando quest'ultimo brandisce Mjolnir, una sequenza che è pura epicità), ma nella ricetta dei fratelli Russo non c'è un ingrediente di troppo. Anche l'inaspettata evoluzione di alcuni personaggi - come Thor e Hulk - non sfigura nel quadro generale. Per la chiusura di un ciclo che - piaccia o meno - ha fatto la storia del cinema (a Martin Scorsese staranno fischiando le orecchie), è quasi impossibile chiedere di meglio. Tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto per l'epilogo perfetto, che non ha bisogno di una scena dopo i titoli di coda per mantenere alto l'interesse degli spettatori.

Chiuso l'anno dei cinecomic, avete già dato uno sguardo ai migliori film thriller e horror del 2019?

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