Sylvester Stallone svela a Cannes Rambo: Last Blood e ha una nuova idea per Rocky

Autore: Emanuele Zambon ,

Non ha tradito le attese, Sylvester Stallone: il Festival di Cannes era pronto a celebrarlo e lui, da buon mattatore, ha onorato la rassegna ripercorrendo la propria carriera durante la retrospettiva dedicata al primo Rambo, apologo sull'eco del Vietnam negli States di metà/fine anni '70. L'attore ha inoltre svelato in anteprima mondiale le prime immagini dell'ultimo film della serie, quel Rambo: Last Blood di cui è anche il co-sceneggiatore.

Accompagnato dalla moglie Jennifer Flavin e dalla figlia Sistine Rose, Sly - in uno smoking firmato Ralph Lauren - ha infiammato il red carpet serale della kermesse francese dopo la masterclass del pomeriggio (in cui è stato omaggiato con una lunga standing ovation all'interno del teatro Debussy. Nella serata di gala presenti anche il produttore di Last Blood, Avi Lerner, e la co-protagonista del film, Paz Vega.

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"Rocky e Rambo, poli opposti"

Una volta salito sul palco del "Rendez-vous with Stallone", la star dell'action anni '80 si è lasciata andare ad una lunga riflessione sugli inizi di carriera: "Quando ho cominciato, questo mestiere mi sembrava un lavoro come tanti. Poi ho scoperto una certa dote nella scrittura. Penso che i fallimenti iniziali siano stati di aiuto, li ho incanalati nelle mie prime sceneggiature. Non pensavo che ce l'avrei fatta".

Sul primo Rocky, che vide la luce nel '76, Stallone ha avuto modo di confessare: "Non mi volevano nel film, erano orientati su Robert Redford o James Caan. Avrebbero ingaggiato persino un canguro al mio posto". Sulle aspettative sul film, l'attore ha confessato:

Era un fallimento annunciato: un protagonista sconosciuto, girato con pochi mezzi. Ma ebbe un successo incredibile per il suo ottimismo di fondo, in un'epoca dominata al cinema da film 'negativi' come Tutti gli uomini del Presidente o Taxi Driver. Non era un film sulla boxe ma sulla solitudine di un perdente.

Rocky, Stallone ha un'idea per un nuovo film

Il 72enne attore ha poi stuzzicato la fantasia di addetti ai lavori e fan rivelando "di avere un'idea grandiosa per un nuovo film di Rocky" (slegato da un probabile terzo capitolo di Creed). La trama ruoterebbe attorno agli incontri clandestini e agli immigrati irregolari, con Rocky trascinato lontano dalla sua Philadelphia, addirittura al di là del confine messicano.

Stallone, l'ultima scelta per il ruolo di Rambo

United Artists
Una scena del film

"In qualche maniera - ha proseguito poi Sly - Rocky e Rambo sono speculari: diversamente dal primo, Rambo è pessimista. È una figura che rappresenta il lato oscuro dell'uomo". L'attore di Creed II ha poi svelato alcuni aneddoti relativi al film del 1982 diretto da Ted Kotcheff:

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Ricordo che nessuno dei miei colleghi voleva fare questo film. All'epoca fui l'undicesima scelta. Ogni attore, ogni attore importante disse 'No'. Ciò mi fece riflettere. 'Perché tutti hanno paura di questo film?', mi chiesi. Era un progetto differente dagli altri. Era un film su un uomo ripudiato dal suo Paese. Pensai a quanti avevano combattuto in Vietnam, soffrendo lontano da casa. 'Sarebbe interessante raccontare la loro storia', mi dissi. Quando scrissi la sceneggiatura, decisi che il personaggio avrebbe avuto pochissime battute. Così ridussi all'osso i dialoghi, mandando su tutte le furie i produttori. Quando il montaggio del film venne completato, nessuno degli studios intendeva distribuirlo. Questo fino a quando i produttori mostrarono 20 minuti di First Blood (il titolo originale di Rambo) a un gruppo di distributori. Rimasero stupiti. Quei 20 minuti mi hanno cambiato la vita. Ricordo che Reagan lo definì un eroe repubblicano, il che mi fece sorridere perché io sono sempre stato al di fuori della politica.

Rambo: Last Blood, il trailer svelato a Cannes

Il Festival di Cannes è stata anche l'occasione per Sly di svelare in anteprima il trailer di Rambo: Last Blood. Il filmato vede l'ex veterano del Vietnam fare ritorno in patria, trascorrendo le giornate in un ranch. Poi l'azione si sposta in Messico e qui la tensione sale: Rambo accerchiato da una banda criminale con le armi in pugno, Rambo che impugna il coltello, e così via. 

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Stallone, durante la masterclass pomeridiana, ha sottolineato come Last Blood sia un film assai diverso dai precedenti.

Negli altri capitoli lui non torna mai a casa. Si aggira per la giungla orientale o per l'Afghanistan, ma, dal primo film in poi, è sempre lontano dagli States. In questo, invece, fa ritorno a casa ma non come ci si possa aspettare. È a casa fisicamente, ma con la testa è come se non ci fosse. Vive nei cunicoli sotterranei, è ossessionato dal controllo. Soffre, in sostanza, del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), legato senza dubbio ai sensi di colpa per i compagni caduti in Vietnam. Accadranno cose assai brutte in Last Blood, che è un film che parla di vendetta e lo fa in modo brutale.

Insomma, Rambo non ha ancora finito con i suoi nemici.

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