Tales of Arise è come vivere un anime interattivo

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
9' 15''

Il mondo dei videogiochi e quello degli anime giapponesi si sono incontrati più volte nel corso degli anni. Sono moltissimi infatti i videogiochi ispirati da anime, come ad esempio quelli di Dragon Ball o One Piece, e viceversa ci sono anche dei casi in cui sono i videogiochi a essere trasformati in anime, come ad esempio successo per la serie Persona. I titoli che maggiormente in Giappone si avvicinano allo stile artistico e narrativo delle serie animate nipponiche sono senza dubbio gli RPG. Gli esempi sono tantissimi da riportare anche tra i casi più famosi come ad esempio i vari Final Fantasy, o anche la saga di Dragon Quest, i cui personaggi sono da sempre disegnati da Akira Toriyama. Tra queste saghe però una di quelle che deve di più al mondo dell’animazione giapponese è la serie dei Tales of di Bandai Namco. Proprio da poco è uscito Tales of Arise, nuovo capitolo della saga che promette una rivoluzione rispetto ai capitoli passati.

La saga dei Tales of è nata nel lontano 1995 sul Super Nintendo, e da allora ha subito un’evoluzione costante legata a doppio filo a quella degli anime. Molti titoli della serie infatti sono stati poi trasformati in anime veri e propri, mentre i videogiochi hanno sempre avuto un character design e le scene più importanti della storia realizzate con lo stile delle serie animate nipponiche. Sono passati più di quattro anni dall’uscita dell’ultimo capitolo della serie, e dopo tutto questo tempo Tales of Arise arriva come una ventata d’aria fresca dovuta soprattutto a uno stile grafico aggiornato e più attuale, dato che i precedenti capitoli ormai erano piuttosto stagnanti sul lato tecnico. Basterà il rinnovato comparto grafico e lo stile da anime per fare un buon gioco?

Un anime da giocare

Partiamo dalla storia: nel mondo di Tales of Arise esistono due pianeti molto vicini tra loro Rena e Dahna. Trecento anni prima dell’inizio della storia il più tecnologicamente avanzato Rena ha conquistato Dahna riducendo la sua popolazione in schiavitù e dividendo il mondo in cinque regni governati da cinque lord reniani. La popolazione di Dahna è dunque schiava del potere tecnologico e mistico maggiore degli abitanti di Rena, e sono costretti a lavorare per estrarre l’energia astrale dal pianeta. La storia inizia con uno schiavo che indossa una maschera di ferro, il nostro protagonista, che si ritrova coinvolto in un movimento di ribellione di un gruppo di Dahniani. Questi attaccano una prigione da cui salvano Shionne una nobile di Rena tenuta prigioniera e dotata di una maledizione per cui chiunque la tocchi viene ferito.

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Ben presto scopriremo che il nostro protagonista mascherato non ricorda nulla del suo passato, fino a quando la sua maschera non si rompe in parte e questi ricorda il suo nome, Alphen. La caratteristica inaspettata di Alphen è però la sua totale mancanza di senso del dolore. Grazie a questa strana capacità, Alphen è l’unico che riesce a estrarre la Spada Fiammeggiante tenuta sigillata da Shionne, e grazie a questa i due uniscono le forze per abbattere le forze di Rena e liberare la popolazione in schiavitù.

Tales of Arise protagonisti

Questo è solo l’inizio di una storia che andando avanti si espanderà tra colpi di scena e l’introduzione di nuovi personaggi, rendendo l’intreccio narrativo sempre più avvincente e interessante. I personaggi principali sono sei, tutti ben caratterizzati con le loro paure e motivazioni per andare avanti. Oltre a Alphen e Shionne faremo la conoscenza di: Rinwell una giovane di Dahna capace di usare le magie astrali, dato che fa parte di un’antica famiglia di maghi; Law, un ragazzo esperto di arti marziali di Dahna che inizialmente lavorerà per il governo di Rena come guardia; Dohalim un nobile di Rena che al contrario dei suoi compatrioti desidera la pace con Dahna; Kisara, capitano delle forze armate di Dohalim, molto forte in battaglia grazie al suo enorme scudo.

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I rapporti tra i membri del gruppo sono approfonditi soprattutto tramite le skit, una feature unica della serie Tales of, in passato realizzate con i personaggi realizzati in stile anime, mentre in Arise viene usato il motore di gioco. Nelle skit i personaggi interagiscono tra loro, parlando sia di argomenti importanti relativi alla trama, sia momenti più leggeri e spensierati come i commenti su un piatto cucinato da Alphen o sul carattere di Shionne. Questi momenti sono spesso interessanti, soprattutto perché fanno conoscere meglio i personaggi e il rapporto che si va a creare tra loro.

Bandai Namco
Tales of Arise gruppo principale

La storia prende molto dallo stile narrativo tipico degli anime, in particolare quelli di genere shonen come i già citati Dragon Ball, Naruto ecc. Anche i personaggi sono caratterizzati basandosi su alcuni archetipi tipici delle serie animate giapponesi. A volte questo seguire i canovacci degli anime diventa un po’ pesante e sa di già visto, ma nel complesso la storia è ottima e anche l’evoluzione dei personaggi, che da semplici stereotipi dell’eroe o della ragazza altezzosa si evolvono in qualcosa di meglio e con una personalità ben definita. Una chicca per gli appassionati di animazione giapponese: il filmato della sigla iniziale e tutti quelli successivi che descrivono le vicende più importanti della storia, sono realizzati da Ufotable, studio che si occupa tutt’ora di realizzare l’anime di Demon Slayer, e garantiamo che anche in questo caso la qualità è alta.

Combattimenti spettacolari

Anche se Tales of Arise si propone di rinnovare e svecchiare diversi aspetti rispetto ai passati capitoli, in sostanza la sua formula di base è piuttosto classica. Il titolo prosegue in maniera abbastanza lineare: arriverete in una città, capirete qual è il problema, visiterete il dungeon di turno fino allo scontro con il boss e poi vi incamminerete verso delle terre selvagge piene di mostri prima di arrivare alla prossima città e ricominciare il giro. Come struttura non è da criticare, specialmente se vi piacciono i titoli che pongono più enfasi sulla storia piuttosto che sulla libertà d’azione, ma alcuni potrebbero rimanere delusi dal fatto che da questo nuovo Tales of si sarebbero aspettati un cambiamento più radicale.

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Non mancano comunque quest secondarie e altre attività come minigiochi quali la pesca o la cucina da fare all’interno del titolo. Anche queste però sono attività non molto evolute e le quest secondarie spesso si ridurranno alle classiche situazioni in cui bisognerà sconfiggere mostri o trovare oggetti specifici. Tra le attività secondarie più simpatiche ci sarà la possibilità di cercare dei gufi nascosti in tutto il mondo di gioco, così da ottenere delle interessanti ricompense una volta tornati nel bosco dove la famiglia dei gufi si trova.

Bandai Namco
Tales of serie RPG

L’aspetto più interessante del gioco è però ovviamente il combattimento, rinnovato in larga parte rispetto al passato. Il combat system è semplice e intuitivo, ma allo stesso tempo permette anche di creare combinazioni di attacchi complesse e tecniche una volta padroneggiato. In battaglia avremo un party da quattro, e il giocatore gestirà un personaggio alla volta comandandolo direttamente, mentre gli altri saranno gestiti dall’intelligenza artificiale. Si potrà però mettere in pausa il combattimento per dare ordini agli altri personaggi, oppure impostare dei comandi da seguire come ad esempio curare i personaggi feriti. Volendo si potrà anche passare a utilizzare un altro personaggio con un semplice comando.

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Ognuno dei sei eroi ha uno stile di combattimento unico che lo avvantaggia in certe situazioni: Alphen potrà sacrificare punti vita per utilizzare la Spada Fiammeggiante e infliggere danni maggiori; Shionne potrà applicare status negativi ai nemici, Kisara potrà difendere dalle cariche avversarie e via così. Ognuno di loro, oltre agli attacchi di base, avrà diverse mosse speciali chiamate Artes, che si potranno concatenare finché si avranno a disposizione i punti BA, che si ricaricheranno con il tempo una volta utilizzati. Ci sarà poi la possibilità di chiamare i compagni per un colpo speciale in grado di indebolire alcuni tipi di nemici, i potentissimi attacchi di coppia e le immancabili Mystic Artes, le mosse più potenti di ogni personaggio.

Bandai Namco
Combat system

Il bello del combattimento di Tales of Arise è che è fluido e sempre divertente, dato che offre tantissime possibilità. Basti pensare che ogni personaggio ha uno stile di gioco completamente differente dagli altri, così quando si è magari stufi di usarne uno si può passare tranquillamente a un altro. Interessante la novità introdotta legata alle cure: qui infatti gli incantesimi di ristoro prenderanno i punti vita da una sorta di fondo comune di Punti Cura, che una volta esauriti renderà impossibile curare i membri del party. Il giocatore potrà ripristinarli soltanto dormendo o utilizzando degli oggetti curativi piuttosto costosi da comprare, e dunque sarà chiamato a gestire al meglio questa risorsa.

Come ogni buon gioco di ruolo ci sarà poi una progressione dei personaggi data dai livelli, ma andando avanti si potrà utilizzare il Pannello Abilità per sbloccare nuove skills sia passive che attive, come ad esempio un incremento dei danni o una nuova arte da usare in battaglia. Nel gioco insomma combattere è molto divertente soprattutto per i diversi nemici che incontreremo. Tales of Arise ha moltissime boss battle da affrontare, e quasi tutte saranno estremamente spettacolari da combattere e alcune anche piuttosto impegnative, e bisognerà trovare la strategia più adatta per avere la meglio su alcuni avversari. Stessa cosa si può dire anche per i nemici normali che incontreremo nelle mappe, anche se alla lunga si nota una scarsità di tipologie di avversari, che spesso ritroveremo uguali nelle fasi avanzate dell’avventura, ma con una colorazione differente.

Una grafica rinnovata

Bandai Namco
Combat system

Tales of Arise ha il pregio di rinnovare completamente il comparto tecnico rispetto ai suoi predecessori, rendendolo più attuale. Il titolo è pieno di paesaggi dai colori vivaci e molto suggestivi, e spesso verrà automatico fermarsi per ammirare ciò che ci circonda. I modelli dei personaggi sono ben realizzati e anche le animazioni, soprattutto quelle in battaglia accompagnate da effetti speciali molto spettacolari quando si utilizzano alcune mosse speciali. Graficamente dunque, anche se non possiamo considerarlo un titolo completamente di nuova generazione, è un enorme passo avanti per la serie dei Tales of e si spera che da qui in avanti possa solo migliorare.

Su console di nuova generazione, come su PS5 dove abbiamo giocato il titolo, è possibile scegliere tra due modalità grafiche: una che predilige la migliore risoluzione, e un’altra che predilige la fluidità garantendo i 60FPS. Questa seconda indubbiamente è consigliata perché rende le battaglie più fluide rispetto la prima, e la qualità grafica si mantiene comunque alta. Il titolo presenta il doppiaggio sia in inglese che in giapponese ed è stato tradotto completamente in italiano.

Il verdetto

Prodotto Consigliato

Tales of Arise - PlayStation 5

Con Tales of Arise la saga di Bandai Namco si rinnova solo in parte, mantenendo salde comunque alcune strutture tipiche del passato, come ad esempio una formula narrativa piuttosto lineare e già vista in passato. Nonostante questo il rinnovato comparto grafico, un combat system estremamente divertente e vario, e una storia che nonostante qualche piccola sbavatura è avvincente e con personaggi ben caratterizzati, rendono Tales of Arise un gioco ottimo che farà la gioia di tutti gli appassionati di giochi di ruolo tipicamente giapponesi.

Commento

cpop.it

85

Tales of Arise è un gioco di ruolo tipicamente giapponese ispirato molto dagli anime, che vanta una storia appassionante e un combat system frenetico e divertente.

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