Tarantino tra nomination agli Oscar, la guerra del cinema per le storie originali e Star Trek

Autore: Francesco Ursino ,

È un Quentin Tarantino a tutto tondo quello che parla dalle pagine di Deadline, in un’intervista che tocca diverse tematiche particolarmente vicine al regista americano.

Tra considerazioni sulla corsa agli Oscar, anticipazioni sui prossimi progetti e la querelle sulla censura in Cina di C’era una volta a… Hollywood, gli argomenti di interesse non sono mancati di certo.

Il rapporto con C’era una volta a… Hollywood

Il primo tema toccato dall’intervista è stato C’era una volta a… Hollywood, film che ha aperto una nuova era nella cinematografia tarantiniana. Secondo il regista, la realizzazione della pellicola è stata possibile solo grazie a Tom Rothman, presidente di Sony Pictures Motion:

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Il film è sopravvissuto solo per la fede che Tom Rothman aveva nel progetto, e in noi. Una delle cose che mi disse durante la nostra prima conversazione riguardava la natura del film, che doveva essere un film adulto, che non si basava su nessun materiale già esistente.

Tarantino spiega nel dettaglio il modo di ragionare del dirigente Sony:

Se questo film è un successo, mostreremo alla gente perché ha bisogno di andare al cinema a vederlo. Si creerà interesse, e quando uscirà, la gente uscirà dalle case e lo andrà a vedere. Questo è il modo in cui l’industria giudica se un film è un successo o meno. Questo è quello che mi ha detto Rothman.

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Lo scontro con la censura in Cina

Oltre a gradire il lavoro di Tarantino, Rothman avrebbe voluto approfittare però dei possibili profitti che C'era una volta a... Hollywood avrebbe potuto registrare in Cina. Le richieste di censura di alcune scene avanzate dal governo di Pechino, relative alla presenza di Bruce Lee, non sono state accolte dal regista. Secondo lo stesso Tarantino, alla fine anche Rothman ha accettato la sua decisione:

Rothman e Sony mi hanno sostenuto al 100%. Erano delusi, ma lo ero anche io. In parte anche perché alcuni co-produttori erano cinesi, e volevamo sostenerli al meglio. Ma c’è un confine oltre il quale non si può andare. Se fosse stata qualcosa del tipo: ‘Ok, Cliff sbatte la faccia di Katie sul camino quattro volte… possiamo fare due, invece?’ Avrei detto subito si, possiamo farlo. Ma rimuovere un’intera scena perché una nazione trovava la sequenza offensiva? No.

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Tarantino spiega poi di essersi trovato in una situazione simile in passato:

Ho affrontato una situazione del genere e ho vinto. C’era stata una grande discussione con Harvey Weinstein, di Miramax, incentrata sulla scena di tortura in Le Iene. La prima volta che giri un film con Harvey Weinstein, sai già che arriverà il punto in cui ti indicherà una scena da tagliare o qualcosa di importante da escludere. E te lo dirà come se fosse la cosa più grande del mondo. Se fai questa piccola cosa qui… tutto andrà bene. Potevi dire sì o no. Lui andava a fare una proiezione di prova e tornava indietro dicendo che il film poteva avere un grande successo, ma la scena della tortura impediva di raggiungere questo obiettivo. Rendeva il tuo film marginale, buono solo per il pubblico del Fangoria [un importante festival dedicato ai cosiddetti B-movie, n.d.r.].

Alla fine, la spuntò proprio Tarantino, e il mondo assistette alla scena in cui Michael Madsen, sulle note di Stuck in the Middle with You, si esibiva nel macabro esercizio del taglio di un orecchio al poliziotto:

La possibile crisi di sequel e grandi blockbuster

Mike Fleming Jr., di Deadline, sottolinea che il 2019 sembra essere stato un anno di rottura. In un’epoca dominata da sequel e remake, infatti, le nomination agli Oscar 2020 propongono come possibili aspiranti al premio come miglior film produzioni originali e audaci. Tra queste c’è proprio C’era una volta a… Hollywoood. Secondo Tarantino, quella in atto è una vera e propria guerra cinematografica:

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Nonostante tutti questi sequel e gli Avengers: Endgame di turno, penso che quest’anno si sia combattuta una vera e propria guerra per i film. Per come la vedo io, i prodotti commerciali di proprietà delle grandi società, i progetti di cui tutti sono a conoscenza, possono essere i film Marvel, Star Wars, Godzilla e James Bond, questi film hanno avuto un grande anno. Avrebbe potuto essere l’anno del loro definitivo dominio, ma non è stato così. Perché un sacco di film originali sono arrivati nelle sale e meritavano di essere visti, e meritavano di essere visti al cinema. Quello passato si è rivelato un anno davvero, davvero importante. Sono orgoglioso di aver ricevuto una nomination insieme a queste pellicole. Penso che se si vuole sintetizzare quanto successo quest’anno, si può dire che il cinema non è caduto nelle mani dei blockbuster, ma ha alzato la testa.

C’era una volta a… Hollywood ha ricevuto ben dieci nonimation agli Oscar 2020: segno, secondo Tarantino, che il cinema ha ancora bisogno di storie originali. Il regista spiega che l’arrivo di pellicole così innovative ha cambiato le carte in tavola nel mercato:

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Se il cinema non avesse alzato la testa quest’anno, avrebbe potuto essere l’ultima occasione per film del genere. Questo è stato un anno entusiasmante. Abbiamo dovuto combattere contro qualcosa come Avengers: Endgame, che ha monopolizzato il settore prima e dopo l’uscita. Hanno provato a fare qualcosa di simile con Star Wars, ma non penso abbia funzionato.

I prossimi progetti: Star Trek no, Bonty Law sì

L’intervista si è conclusa con uno sguardo ai prossimi progetti di Tarantino. Il regista sembra aver confermato il suo interesse in Bounty Law, la serie televisiva fittizia apparsa in C’era una volta a… Hollywood con protagonista Rick Dalton, il personaggio di Leonardo DiCaprio. Secondo quanto riferito dallo stesso Tarantino, l’intenzione sarebbe quella di trasformare Bounty Law in una vera e propria serie. Il regista, a questo proposito, avrebbe confessato di aver già scritto cinque episodi:

Per quanto riguarda Bounty Law, posso dire di volerlo fare, ma mi terrà occupato per un anno e mezzo. L’ho introdotto in C’era una volta a… Hollywood, ma non lo considero veramente parte del film. Non si tratta di Rick Dalton che interpreta Jake Cahill [il protagonista di Bounty Law, n.d.r.]. Si tratta proprio di Jake Cahill. Sono finito a guardare un sacco di episodi di Wanted, Dead or Alive, The Rifleman, Tales of Wells Fargo, questi show da mezz’ora che mi hanno messo nella giusta predisposizione per scrivere Bounty Law, lo show di Rick. Il concetto di scrivere una storia drammatica in mezz'ora mi affascina. Guardi questi show e pensi, wow, accadono un sacco di cose in 22 minuti. Pensavo: sarei in grado di farlo anche io? Sono finito a scrivere cinque episodi da mezz’ora. Quindi sì, farò questo progetto, e dirigerò tutti gli episodi.

C’è poi il capitolo Star Trek. Tarantino ha confermato che non farà parte del progetto nonostante il lavoro sulla sceneggiatura compiuto insieme a Mark L. Smith:

Penso che potrebbero fare il film, ma non lo dirigerò io. È una buona idea. Lo dovrebbero fare senza dubbio, e sarò felice di aiutare con alcune indicazioni.

Le speculazioni su quello che potrebbe essere l’ultimo film di Tarantino, pertanto, continuano imperterrite. Tom Rothman, suggerisce Mike Fleming Jr., avrebbe dichiarato che Sony Pictures sarebbe lieta di distribuire l’ultimo lavoro del regista americano, che da parte sua continua a essere piuttosto vago sull’argomento:

Non ho idea su cosa farò. Ho un paio di cose che vorrei fare prima di girare il prossimo film.

Queste parole, se non altro, sembrano confermare che C’era una volta a Hollywood non sarà l’atto finale della carriera di Tarantino, come invece si era ipotizzato nei mesi scorsi.

Secondo voi C’era una volta a… Hollywood ha qualche possibilità di vincere l’Oscar per il miglior film?

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