Temuera Morrison racconta il ritorno di Boba Fett in The Mandalorian

Autore: Alessandro Zoppo ,

Boba Fett è uno dei personaggi più amati e misteriosi della Galassia di Star Wars. Da quando è comparso nello Star Wars Holiday Special del 1978, i fan lo adorano, accaparrandosi qualsiasi prodotto di marketing con le sue fattezze, anche se nessuno sa precisamente chi sia.

Le apparizioni iconiche del cacciatore di taglie avvolto nella leggenda sono quelle ne #L'Impero colpisce ancora, quando è al servizio dell'Impero per rintracciare il Millennium Falcon per Darth Vader, e ne #Il ritorno dello Jedi, dove è alle dipendenze di Jabba the Hutt e (apparentemente) finisce tra le fauci del bestiale sarlacc nel Grande Pozzo di Carkoon.

Boba Fett, ovviamente, non è morto. Ma dietro il mistero c'è molto di più, come dimostra la sua costante presenza nella Trilogia prequel (#L'attacco dei cloni spiega che è un clone di Jango Fett, che l'ha cresciuto come un figlio prima di essere ucciso dal Maestro Jedi Mace Windu), nella serie animata #The Clone Wars, tra i fumetti, i romanzi e i videogame dell'Universo espanso di Guerre stellari.

Advertisement

Quando The Mandalorian ha debuttato su Disney+, Jon Favreau e Lucasfilm hanno spiazzato tutti facendo tornare Boba Fett in carne ed ossa. La prima presenza (non dichiarata) è nel finale del Capitolo 5 della prima stagione, Il pistolero, quando sul pianeta deserto di Tatooine una figura enigmatica – di cui si vedono soltanto il mantello e gli stivali – esamina il cadavere (che non si rivelerà tale) di Fennec Shand (Ming-Na Wen), la famosa mercenaria che ha lavorato al soldo del cartello degli Hutt.

Nella seconda stagione di #The Mandalorian, Boba Fett si mostra sin dall'esordio, il Capitolo 9, Lo sceriffo. Sempre sul finire dell'episodio, quando Mando si allontana con il Bambino da Mos Pelgo e il bounty hunter dal volto segnato da profonde cicatrici è in lontananza ad osservarli. Dopo il Capitolo 13, La Jedi, episodio chiave per scoprire la vera identità di Baby Yoda, Boba Fett ha un ruolo decisivo nel Capitolo 14, La tragedia, diretto da Robert Rodriguez.

Disney/Lucasfilm
Il Mandaloriano e Boba Fett in una scena della serie The Mandalorian
Mando e Boba Fett

Boba Fett e Fennec Shand atterrano con il silenziosissimo Slave I sul pianeta Tython, dove dimorano le rovine di un Tempio con una forte connessione con la Forza. Mando è qui per porre Grogu sulla pietra veggente in cima al monte e capire se il Bambino è capace di espandersi nella Forza. 

Advertisement

Parlando con Mando, Boba spiega di essere su Tython per l'armatura, quella che il Mandaloriano ha ottenuto da Cobb Vanth (Timothy Olyphant) su Tatooine. Quell'armatura appartiene a Boba Fett, che era stato dato per morto ma ora è un uomo libero che non giura fedeltà a nessuno: la corazza in Beskar era di suo padre, Jango, che ha combattuto anche nelle Guerre Civili Mandaloriane e al quale fu data proprio dai Mandaloriani.

I tre giungono ad un accordo: Mando consegnerà l'armatura a Boba, in cambio lui e Fennec garantiscono l'incolumità del Bambino. Quando arrivano le forze imperiali, Moff Gideon fa distruggere il Razor Crest e i Soldati Oscuri catturano il piccolo trasportandolo a bordo dell'incrociatore, Boba Fett non abbandona la missione. Il patto non è ancora onorato: finché Mando non riavrà il Bambino sano e salvo, è in debito con lui. Boba ha dato la sua parola. E come Dutch ne #Il mucchio selvaggio, l'importante è a chi l'ha data.

Advertisement

Image not found

Dopo il Capitolo 14 e il 15, Il vendicatore, dove Mayfeld e il Mandaloriano cominciano la caccia a Moff Gideon, Boba Fett si conferma quell'antieroe con un preciso codice etico che gli amanti di Star Wars adorano sin dalle origini della saga.

Il personaggio è stato interpretato da Jeremy Bulloch ne L'Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi, mentre nel caso di The Mandalorian il ruolo è stato affidato a Temuera Morrison, ovvero il Jango Fett dell'Episodio II, L'attacco dei cloni, e il doppiatore di Boba Fett nella re-release della trilogia originale.

Classe 1960, l'attore neozelandese ha raccontato in un'intervista a Dan Brooks per il sito ufficiale di Star Wars com'è stato tornare ad indossare l'armatura mandaloriana. Tutto è cominciato nell'agosto del 2019, quando ormai aveva perso le speranze di rientrare nell'Universo di Guerre stellari e invece Favreau e Filoni l'hanno invitato per una riunione nei loro uffici di Los Angeles.

Advertisement

Sono arrivato in anticipo perché ero emozionato e non volevo fare tardi. Mi hanno fatto entrare in una stanza e mentre aspettavo Jon e Dave, ho notato alcuni disegni di concept alle pareti. All'improvviso ho visto l'immagine di un tizio che era uguale a me. Mi sono detto: 'Cavolo, quello lì sono io'. Ma non volevo entusiasmarmi troppo.

Adesso Morrison è a tutti gli effetti Boba Fett e per prepararsi a questa performance ha lavorato soprattutto con Brian Sipe, il truccatore e capo di produzione di Legacy Effects per The Mandalorian.

Ho passato molto tempo seduto al trucco, pensando a dove fosse stato Boba e al suo passato. Osservavamo ciò che veniva costruito e allora le cose hanno iniziato ad accadere organicamente.

No Instagram parameter url defined

Advertisement

L'evoluzione del personaggio è passata attraverso la voce di Fett: un tono ruvido e roco, profondamente diverso da quello di Jango. Una "scelta consapevole" dettata dalla volontà dell'attore di comunicare con la voce le cicatrici di un "sopravvissuto", un uomo "internamente colpito" dagli eventi.

La performance fisica di Morrison è stata invece influenzata dal vissuto personale dell'attore. Quando era piccolo, il padre permetteva a lui e suo fratello di rimanere svegli la notte quando una rete televisiva neozelandese passava cicli di vecchi film western. È stato inevitabile aggiungere un "cowboy feel" a The Mandalorian, definito da Favreau stesso uno "space-western". L'ispirazione è stata quella di Lee Van Cleef, Richard Harrison e Clint Eastwood.

Ho avuto tutti questi grandi attori dai tempi dei cowboy, con i quali poterti relazionare in un certo senso e con i quali sono cresciuto perché mio padre amava questi film.

La backstory di Boba Fett è opera soprattutto di Dave Filoni, definito da Morrison "un'enciclopedia vivente" in materia di Star Wars. Le scene d'azione del Capitolo 14 sono frutto del lavoro preparatorio con Robert Rodriguez, ma l'attore ci ha messo parecchia farina del suo sacco. Nello specifico, le sue origini māori.

Ho un background da guerriero in Nuova Zelanda: sono un Māori e sono stato addestrato nell'arte dell'haka. Il mio passato mi ha dato qualcosa a cui attingere. 'Ha' è il respiro e 'ka' è il fuoco. Ho usato queste conoscenze come fonte di energia e di sicurezza.

Image not found

Morrison e Rodriguez hanno concordato ogni minimo dettaglio delle coreografie per le sequenze di combattimento, persino gli accordi di chitarra ribassati chiesti al compositore Ludwig Göransson per le musiche. L'attore definisce Boba "un piccolo vulcano" pronto ad eruttare e a fracassare le teste degli stormtroopers con il suo bastone gaderffii, anche questo richiamato alla taiaha e ad altre armi di combattimento dei Māori.

Ma Boba Fett non è soltanto pericoloso e letale: segue un codice di valori ben preciso, quando c'è di mezzo la morale torna quell'antieroe polveroso e solidale pieno di umanità, empatia ed onore che l'hanno reso uno dei personaggi prediletti dagli appassionati della saga.

In un'intervista concessa al New York Times, Morrison ricorda il periodo meraviglioso trascorso sul set con George Lucas e si paragona in parte alla figura di Boba, quella di una persona "che cerca di farsi strada attraverso la galassia" ma è spesso "stanco di tutti i combattimenti".

Direi che ora sono un uomo maturo e le cose possono sempre cambiare. A volte sei a Hollywood, su riviste e giornali. E altre finisci in un negozio di fish and chips in Nuova Zelanda, dove finiscono i vecchi magazine e giornali e sei solo una storia chiusa.

Resta soltanto un mistero da chiarire: Boba Fett com'è sopravvissuto al suo "incontro" con il sarlacc?

Magari un giorno arriverà una serie spin-off dedicata a lui per chiarirlo a tutti gli effetti. "Dobbiamo aspettare e vedere", garantisce il saggio Temuera.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...