The Blacklist: Redemption - Recensione episodio 1x04. Operation Davenport

Autore: Alice Grisa ,

Il quarto episodio della prima stagione di #The Blacklist: Redemption ha una trama verticale piuttosto complessa, visto che si occupa dell’evasione improvvisa di alcuni prigionieri della CIA che riescono a fuggire (poi si scoprirà come) e vagano per Manhattan completamente liberi.

C’è il rischio che in città si scateni il panico e quindi il governo chiede a #Susan Hargrave e alla sua Halcyon di agire in totale segretezza per ritrovare tutti i fuggitivi e riportarli nella loro prigione.

5 criminali in cerca di evasione

Si tratta di 5 pericolosi criminali: un terrorista, un “cyber-hacktivista” (un hacker attivo a livello terroristico), un suprematista bianco, un separatista ceceno e un inglese che ha partecipato a un attentato in Pakistan.

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The Blacklist: Redemption, Scottie cerca i 5 criminali
Le operazioni segrete della Halcyon

La squadra di Scottie si mette subito all’opera: Susan schiera #Tom e Nez in prima linea, insieme ai supporter che indagano a livello informatico.

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Ben presto Tom scopre (tramite Howard, che glielo dice di straforo su una panchina al parco) che l’evasione è stata orchestrata da Brian Mayhew (l’hacker) e intanto cerca di recuperare tutti i criminali. Li raggruppa tutti tranne proprio Mayhew: per trovarlo la squadra interpella un pirata informatico che vive ai margini della società.

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The Blacklist: Redemption, il cyber-hacktivista del quarto episodio
L'uomo che spia i dati

Il team scopre dell’esistenza di una sinistra “cerimonia delle chiavi” che regola la circolazione delle informazioni e della sicurezza su Internet. Tom e gli altri riescono a risalire a Mayhew, che aveva backuppato dei controlli dell’NSA (Agenzia per la Sicurezza Nazionale, organismo governativo degli Stati Uniti d'America che si occupa della sicurezza nazionale insieme alla CIA e all'FBI).

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La Halcyon incastra Brian Mayhew ma solo dopo Tom e Nez scopriranno che il criminale ha commesso evasione e furto di dati solo perché innocente, nel disperato tentativo di difendersi.

Brian è un patriota. Non tradirebbe mai il suo paese.

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È l’NSA che abusa del proprio potere spiando americani innocenti. Brian, provando a controllare i dati dell’NSA per scoprire se prendevano informazioni su americani, ha scaricato per errore dei progetti relativi ai missili in Iran.

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The Blacklist: Redemption, l'indagine su Tom sul cyber-hacktivista
Tom arriva al cuore del problema

Ma, mentre Brian tenta di discolparsi, l’auto di Tom e Nez viene assaltata da qualcuno che chiede i dati di backup in cambio della vita di tutti i presenti.

Mentre si trovano braccati da uomini misteriosi, Brian spiega a Tom che è stata proprio l’NSA a spiarlo e incastrarlo.

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Sull’operato dell’NSA scende un’ombra più che oscura.

Scottie e la talpa Tom

Il filone orizzontale dà maggior risalto a Scottie, alle sue vicende private e ovviamente alla ricerca di Christopher.

La moglie di Howard si sta consolando con un toy-boy (probabilmente a pagamento) che era già apparso nel precedente episodio e che potrebbe entrare nel circolo dei regular.

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Trevor, perennemente in boxer (o quasi) è un espediente che utilizza la lady di ghiaccio per "non pensare ai problemi", alternativamente alle abbuffate di zuccheri (come spiega lei stessa alla propria assistente).

Potrei stare a casa a mangiarmi un kg di gelato.

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The Blacklist: Redemption, Scottie frequenta un giovane ragazzo
Le qualità di Trevor

In questo episodio Trevor si spinge oltre l’apparizione sporadica e parla: chiede addirittura a Kat, assistente di Susan, di fare colazione con lui.

Non sappiamo ancora se (e tra chi) nascerà una storia d’amore, un triangolo oppure se anche Trevor sia una spia al servizio di Howard o di qualche criminale.

Non è escluso che il ragazzo-giocattolo dell’algida protagonista possa avere a che fare con il mistero orizzontale di stagione, che trascina un Tom sotto copertura alla ricerca delle proprie origini e sulle cui tracce c’è quella che in teoria dovrebbe essere la sua stessa madre.

Sempre più febbrile e agitato, Keen origlia (ormai è un topos ricorrente) le conversazioni di Scottie e scopre che la madre è a un passo dal (ri)trovarlo.

Scottie ha assunto un investigatore privato per rintracciare Christopher e il professionista la porta su una pista che conduce ai genitori adottivi del ragazzo.

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The Blacklist: Redemption, Scottie cerca Christopher
Trovare Christopher è impossibile?

Tom è nel panico ma Howard lo rassicura: è lui a controllare il detective della (ex) moglie, per cui l’uomo non potrà che portarla su una pista sbagliata.

E in effetti è proprio così: un’irrequieta Scottie (che si confida addirittura con l’assistente sul ruolo di Trevor, correlato al fastidio di avere intorno solo uomini che si sentono in soggezione) arriva sulle tracce del figlio, ma – dopo essere respinta in quanto “la madre del bambino si drogava” - scopre poi con estremo sgomento che non si tratta di Christopher.

Scottie, sconvolta, prosegue la sua disperata ricerca – senza sapere che c’è una talpa alla Halcyon e questa talpa è proprio suo figlio.

Ricerche, spie e paranoie

Il quarto episodio, dal punto di vista narrativo, è molto classico e “classicamente Blacklist”: la trama verticale, quella di 5 supercriminali che incombono sull’ignara Manhattan, è assolutamente in linea con lo stile e le abitudini di scrittura dello spin-off, che ricalca per genere e atmosfera la serie originaria #The Blacklist.

La linea orizzontale invce è ormai un gioco del gatto col topo tra Scottie e Tom (senza sapere chi sia il gatto e chi il topo, ovvio) che potrebbe portare tanto a derive sentimentali e familiari quanto a incursioni action-thriller, vista la presenza allucinata di Howard, il paranoico (ma lo è davvero?) padre di Tom.

Collider
The Blacklist: Redemption, Tom tiene la mano sul collo di Scottie
Evoluzioni pericolose?

Sul finale scopriamo un altro colpo di scena: Scottie, legittimamente insospettita dai comportamenti di Tom, ha incaricato Solomon di indagare sul suo conto. Il risultato è un reticolo di spie autoreferenziale che indagano l'una sull'altra, contorcendo sempre di più il bandolo della matassa.

A questo punto non resta che capire chi, tra questi contorti coniugi (e anche il loro figlio non scherza...), sta dalla parte del bene e chi del male, ammesso che una barriera esista ancora.

Il rapporto chiaroscurale e pregno di potenziali sviluppi tra Scottie, donna splendida e glaciale, e il figlio attento e sensibile, costituisce il punto forte di una serie che – in assenza di motivazioni così forti – rischierebbe di limitarsi a replicare a eco la formula di #The Blacklist, che vantava un eccezionale #James Spader.

Voi che ne pensate? Vi è piaciuto questo episodio? Come si evolverà il rapporto tra Scottie e Tom?

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