The Book of Boba Fett: easter egg e riferimenti del primo episodio della serie TV di Star Wars

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Oggi 29 dicembre 2021 ha debuttato su Disney+ il primo episodio della serie TV targata Lucasfilm dedicata al cacciatore di taglie più famoso della saga di Star Wars. #The Book of Boba Fett, diretto da Robert Rodriguez, ha offerto un primo emozionante episodio sotto il sole cocente di Tatooine ovvero il pianeta che i fan conoscono come la casa di Luke Skywalker.

In questo articolo potete leggere le easter egg e le citazioni più interessanti del primo episodio di The Book of Boba Fett: attenzione quindi agli spoiler!

The Book of Boba Fett The Book of Boba Fett Il leggendario cacciatore di taglie Boba Fett e il mercenario Fennec Shand devono navigare negli inferi della galassia quando tornano alle sabbie di Tatooine per rivendicare il territorio un tempo ... Apri scheda

Stranger in a Strange Land

Il titolo del primo episodio di The Book of Boba Fett si rifà al significato del nome biblico del primogenito di Mosè e Zipporah, tale Gershom, che fu chiamato così proprio perché nato in terra straniera. Boba Fett è nato come un clone di Kamino e, dopo aver viaggiato per la galassia, fa ritorno a Tatooine da immigrato.

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Il titolo dell'episodio è anche il titolo di un romanzo di fantascienza del 1961 scritto da Robert A. Heinlein. La storia narra di un uomo che giunge sulla Terra dopo essere cresciuto su Marte.

La capsula di bacta

All'inizio dell'episodio si vede Boba Fett dentro una capsula di bacta ovvero una vasca curativa tipica dell'universo di Star Wars, vista già in Star Wars: L'Impero colpisce ancora con all'interno Luke Skywalker:

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Il fatto che Boba si trova dentro questa capsula vuol dire che il suo corpo ha bisogno di riposo e che, probabilmente, gli infortuni subiti dentro il Sarlacc (la creatura che lo stava ingoiando e da cui è fuggito) sono permanenti e hanno bisogno di continue cure.

I flashback di Boba

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All'interno della capsula di bacta, Boba ha diversi ricordi. Questi mostrano il padre Jango Fett sul pianeta Kamino e lui stesso da piccolo sul pianeta Geonosis quando, tristemente, raccoglie il casco del padre che è stato ucciso dal maestro Jedi Mace Windu. Ovviamente, per gli spettatori di The Book of Boba Fett il ricordo più interessante è quello inedito legato alla sua fuga dal Sarlacc.

Il furto dei Java

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I Java che rubano l'armatura di Boba Fett nel deserto di Tatooine sono un chiaro collegamento alla seconda stagione di #The Mandalorian nella quale il personaggio di Cobb Vanth dice al protagonista di aver avuto l'armatura mandaloriana dai Java.

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I western di Sergio Leone

Una costante fonte di ispirazione per The Mandalorian è stato il cinema western di Sergio Leone. Adesso pare che anche Robert Rodriguez per The Book of Boba Fett abbia mantenuto vivo il ricordo del regista italiano. Tutta la sequenza nel deserto nella quale Boba Fett viene trascinato dalle enormi creature dette Banta, ricorda molto da vicino la scena del film di Leone Il buono, il brutto e il cattivo nella quale il personaggio di Clint Eastwood è costretto a camminare sotto il sole cocente:

 

La musica del cinema di Rodriguez

La melodia che si può ascoltare entrando nel Rifugio è tipica dei film di Rodriguez come Desperado, Dal tramonto all'alba e C'era una volta in Messico. A suonarla c'è un reduce della band della Cantina e Max Rebo, il quale faceva parte della band musicale che intratteneva Jabba the Hutt.

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I tempi cambiano: il Rifugio

Si sottolinea che dentro il Rifugio ci sono dei droidi. Questi nella trilogia originale non erano ben accetti all'interno della Cantina, mentre nella timeline di The Mandalorian sì.

Un altro dettaglio importante è che il Rifugio è gestito da una aliena Twi’lek di nome Garsa Fwip (interpretata da Jennifer Beals). Ai tempi di Jabba the Hutt le Twi’lek erano schiavizzate e usate come ballerine. Ciò rappresenta un riscatto sociale per questa razza aliena.

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I crediti nell'elmo di Boba Fett

Come si può chiaramente vedere, dopo la caduta dell'Impero su Tatooine si utilizzano nuovamente i crediti della repubblica:

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Il mostro del deserto

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La creatura nel deserto sembra proprio essere un omaggio al film di fantascienza A 30 milioni di km. dalla Terra del 1957. La creatura aliena di quel film fu realizzata dal maestro degli effetti speciali Ray Harryhausen, che si è occupato di creare e animare con la tecnica dello stop-motion la creatura chiamata Ymir.

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Una morte dolorosa

La morte della creatura del deserto avviene per strangolamento da parte di Boba Fett, che utilizza la catena con la quale era imprigionato. La stessa scena avviene nel film Star Wars: Il Ritorno dello Jedi quando Leia strangola Jabba the Hutt con la catena che la teneva prigioniera.

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