
La presenza diabolica di una élite occulta pronta a dominare sottotraccia il mondo ossessiona i pochi horror tedeschi che si affacciano sugli schermi dai tempi di Anatomy. Non fa eccezione The Privilege, il film di Felix Fuchssteiner e Katharina Schöde disponibile su Netflix dall'8 febbraio. La coppia della trilogia di #Ruby Red continua a rivolgersi al pubblico Young Adult e realizza un prodotto che si candida a diventare uno degli "scult" assoluti del 2022.
Per partorire questo risultato si sono messi addirittura in quattro: Fuchssteiner, Schöde e i "complici" Sebastian Niemann ed Eckhard Vollmar. Ma cosa racconta di preciso #The Privilege e perché il suo finale alimenta il sospetto che a farsi di "roba" che arriva dalla Repubblica Ceca siano stati gli sceneggiatori e non i malcapitati protagonisti del film? Scopriamolo insieme.
The Privilege
Un ricco adolescente e i suoi amici iscritti a una prestigiosa scuola privata, portano alla luce un oscuro complotto mentre indagano su una serie di eventi soprannaturali. Alcuni anni dopo ...
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La trama di The Privilege
Finn Bergmann (Max Schimmelpfennig, il Noah del 1921 di Dark) è un adolescente problematico. Figlio di una ricca famiglia berlinese, da piccolo ha subìto un trauma scioccante: la morte della sorella maggiore Anna, rimasta a casa con lui mentre la sorella gemella Sophie (Milena Tscharntke) era uscita con i genitori Martin (Roman Knižka) e Yvonne (Lise Risom Olsen).
Qualcosa di strano e soprannaturale aveva "posseduto" Anna: una spaventosa creatura che la ragazza, sanguinante dalla bocca, cercava con tutte le sue forze di espellere dal proprio corpo. Purtroppo non c'è stato nulla da fare: davanti al piccolo Finn, Anna è saltata giù dalla gigantesca diga di Rappbode a Harz, la più alta di tutta la Germania.

Da allora Finn vive sotto psicofarmaci che gli prescrive la dottoressa Steinke (Nadeshda Brennicke), è preso in giro dal bulletto Leander (Maurice Lattke), ha problemi relazionali soprattutto con le ragazze che gli piacciono come Samira (Tijan Marei) e ha legato soltanto con la migliore amica Lena (Lea van Acken, anche lei in Dark), brillante compagna di classe lesbica e alternativa.
Da qualche tempo Finn ha cominciato una nuova cura che gli procura delle strane visioni. Sono allucinazioni o i suoi genitori compiono rituali diabolici degni di #Rosemary's Baby? Inoltre Finn è preoccupato per le condizioni di salute del nonno (Horst Janson), ricoverato in ospedale per una delicata operazione, e della sorella Sophie, fidanzata con Ramin (Rojan Juan Barani) e svenuta all'improvviso durante una lezione di educazione fisica.
Cosa sta succedendo davvero nelle loro vite? Quale terribile segreto si nasconde nel passato dei Bergmann e dietro la facciata apparentemente idilliaca della famiglia? Finn cerca di scoprirlo con l'aiuto di Lena e Samira.

Il finale del film e la spiegazione
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Dopo la morte misteriosa di Ramin, Finn scova nelle pasticche che sta prendendo una curiosa presenza: un fungo filamentoso noto come "Necrofungus psilocybelis" che normalmente cresce sui corpi dei cadaveri. La psilocibina presente in questi funghi produce deliri ed esperienze psichedeliche: i "black magic mushrooms" erano molto usati nel Medioevo da streghe e sciamani come porta d'accesso al mondo degli spiriti proprio per le loro proprietà allucinogene.Per saperne di più Finn e Lena si rivolgono ad un'autentica autorità in materia: l'esperta russa Eliska Novak (Jeanette Spassova) che vive con il figlio Jiri (Oleg Tikhomirov) in un vecchio magazzino di periferia. La donna percepisce subito che Sophie è in pericolo: anche la sorella di Finn sta assumendo il Trychozepam, il farmaco con il Necrofungus prodotto dalla Trondthal, una potente casa farmaceutica che ne sta pianificando il lancio su larga scala. I funghi dentro il medicinale si diffondono negli "ospiti" annidandosi nel cervello e manipolandolo. È così che l'entità malvagia che vede Finn e che ha causato la morte di Anna sta possedendo Sophie.

