The Shadow Planet, il terrore in stile retrò che omaggia Lovecraft

Autore: Andrea Sala ,

La fantascienza anni '50 aveva un aspetto sempre presente, sotteso ad ogni arco narrativo. Sto parlando ovviamente di quel terrore istintivo che l'uomo - e la sua conoscenza dell'epoca - provava davanti alla muta vastità dello spazio e di cosa poteva contenere.

Oggi, con alcune eccezioni, l'approccio all'extra-terrestre è molto diverso, soprattutto grazie agli enormi progressi tecnologici compiuti in ambito cosmologico. Questo avanzamento ha gradualmente ridotto quel terrore dell'ignoto che era ben presente qualche decennio fa.

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Ecco, The Shadow Planet è una piacevole eccezione (di cui è presente anche un ottimo trailer).

La storia comincia in modo quasi classico: la navicella Vidar e la sua ciurma, capeggiata dal comandante Jenna Scott, captano un debole segnale di SOS da parte di una vecchia goletta in missione scientifica, la E/RICO.

Viene organizzata una spedizione per salvare - eventualmente - l'equipaggio dell'astronave bloccata sul pianeta disabitato. Dopo tutto "la Federazione non lascia indietro nessuno", ci informa il comandante Scott.

Scendono in quattro, anche se a tornare saranno... un po' meno.

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La situazione sul pianeta sembra inspiegabile: la E/RICO sembra intatta, anche se l'equipaggio è morto. Tranne un membro, però: la giovane Rachel.

La goletta scientifica, scopriamo, era governata da un'intera famiglia di cui è rimasta viva solo la ragazza (sopravvissuta dopo 28 anni di ibernazione).

La situazione è misteriosa: 

Accadde poche settimane dopo lo sbarco... papà si allontanò nella nebbia e quando tornò non era più lui. Parlava di cose senza senso e cominciò ad essere cattivo... violento. Disse che eravamo maledetti... che il pianeta ci avrebbe trasformati e iniziò a ucciderci, uno dopo l'altro.

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Quello che sembra uno strano "mal di spazio" votato alla schizofrenia diventa qualcosa di inatteso, col procedere della storia. Si passa da una prima parte squisitamente sci-fi volta a costruire la tensione - "Moriremo, moriremo tutti!", un grande classico - ad una seconda parte molto più concitata e onirica, in cui si percepisce molto forte l'ispirazione lovecraftiana.

A queste atmosfere dobbiamo aggiungere una chiara venatura horror spaziale à la Alien ma senza la violenza predatoria dello Xenomorfo. Qui il terrore è associato ad un entità aliena che agisce in modo sottile, salvo quando si palesa per il colpo di grazia (e il suo "pasto").
Un twist davvero interessante che, allo stesso tempo, rende omaggio alla gloriosa fantascienza d'antan. Quella dove c'era tanta, tanta fantasia.

Cover del fumetto The Shadow Planet

Disegni e storia di The Shadow Planet

Questa graphic novel è progettata davvero in modo fantastico. Non vuole assolutamente sembrare ciò che non è: si tratta di una vera, onesta, storia a fumetti pensata per gli amanti di un genere preciso. Punto.

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Non ci troverete sci-fi "moderna" o androidi quasi umani, dilaniati da dilemmi etici e in odore di autocoscienza. No, qui c'è la quintessenza dell'alieno inteso come non umano, estraneo, ostile e incomprensibile.
Insomma un concetto difficilmente abbracciabile dalle nostre limitate menti umane.

La fantascienza vintage dei Blasteroid Bros possiede tutti quegli elementi tipici del genere: abbiamo sequenze pulp, robot pieni di giunture, tute spaziali aderenti, parolacce, donne procaci e uomini muscolosi, con le classiche mascelle volitive e la sigaretta in bocca. Sì, anche nello spazio.

Il lavoro di Giovanni Barbieri alla sceneggiatura è pennellato al centimetro: la storia è rotonda, varia e con degli originali colpi di scena. Il lettore se li aspetta, è vero ma non sono quelli "canonici".

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Il lavoro di Gianluca Pagliarani e Alan D'Amico a disegni e colori consolida e cementifica l'atmosfera old school: tavole verticali e splash page con una forte allure di mistero prendono per mano e portano trascinano nelle vaste profondità del vuoto cosmico, dove si annidano mostri dai poteri inimmaginabili.

Splendida la scelta dei colori di D'Amico, attorno al viola per la superficie del pianeta e sui toni di un verde oscuro - e malato - man mano che si scende nelle sue viscere.

Insomma, The Shadow Planet rispecchia tutto l'amore che gli autori - e i sostenitori su Indiegogo - hanno profuso nel progetto, parte dell'interessantissima produzione dell'etichetta indipendente Radium.
Nota di merito per saldaPress, che ha stretto una solida partnership con questi autori davvero di talento.

Hard Cover di The Shadow Planet

The Shadow Planet (96 pagine a colori, brossurato) è disponibile il fumetteria, libreria e sullo shop online di saldaPress al prezzo di 12,90 euro. Oltre all'edizione da noi recensita, ne esiste una da 128 pagine cartonato e una da 144 pagine a tiratura limitate: entrambe offrono, a 19,90 e 29,90 euro, dei deliziosi extra.

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