The Strain, terza stagione. Recensione episodio 8: Luce Bianca

Autore: Maico Morellini ,

Venerdì 6 gennaio è andato in onda in Prima visione assoluta su FOX l’ottavo (e terzultimo) episodio della terza stagione di The Strain: ma invece che una simpatica vecchina a cavallo di una scopa, l’Epifania ci ha portato una serie di terribili segreti.

Dutch (Ruta Gedmintas) ed Eph (Corey Stoll) riescono a estrarre la voce del Padrone dalla scatola nera recuperata nello scorso episodio e, dopo averne testato i formidabili poteri, finiscono a letto insieme. Lo scopo delle loro ricerche è creare un arma capace di stordire o disturbare il Padrone: di nuovo la scienza come arma contro l'orrore, un marchio di fabbrica di questa serie.

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Dopo una breve latitanza torna in campo il battagliero Augustine Gus Elizande (Miguel Gomez) con al suo fianco il leale Angel (Joaquìn Cosio): gli sceneggiatori chiudono definitivamente la drammatica vicenda che in questa terza stagione ha sempre tenuto Gus lontano dal centro dell’azione.

Dopo aver portato l’amico Angel in un centro di soccorso, Gus torna casa sperando che la madre, ormai da lungo tempo trasformata in strigoi, ritorni da lui.

Come spesso accade in The Strain, regista e sceneggiatori si avvalgono di toccanti flashback per farci capire il forte legame tra madre e figlio. Questa volta però non ci sono campi di concentramento o cacciatori di vampiri: questa volta il passato riguarda solo il dramma del piccolo Gus in balia di un padre violento e di una madre disposta a tutto pur di salvarlo.

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Uno dei flashback di The Strain ci mostra il piccolo Gus

Quando finalmente Augustine riuscirà a fare ciò che deve, quando sceglierà con dolore la vita dell’amico Angel al posto di quella della madre trasformata, potrà ritrovare la sua libertà. Vedremo se dal prossimo episodio i due torneranno al fianco di Vasily Fet (Kevin Durand) e compagni nella lotta al Padrone.

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Mentre Gus è alle prese con i fantasmi del passato, Fet e Setrakian (David Bradley) riescono a seguire le tracce del misterioso carico portato a New York dal mercantile egiziano Aurora Cutlass.

I due riescono anche a introdursi in uno dei misteriosi stabilimenti che il Padrone ha commissionato a Eldritch Palmer (Jonathan Hyde) per scoprire una terribile verità. Sotto la supervisione del diabolico Thomas Eichhorst (Richard Sammel) sono stati fabbricati centinaia di veri e propri mattatoi.

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Impianti industrializzati il cui unico scopo e estrarre sangue dagli esseri umani, come se questi fossero capi di bestiame destinati a sfamare un nuovo mondo popolato da strigoi. Li avevamo visti mentre erano ancora in costruzione, al termine della scorsa stagione, ma ora sappiamo anche a cosa servono.

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Gli impianti industriali di The Strain servono per raccogliere sangue dagli uomini

È dunque questo il piano del Padrone? Risparmiare alcuni esseri umani da allevare poi come nutrimento per il suo esercito di vampiri?

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Un’altra delle cifre narrative più forti di The Strain si ripresenta ricordandoci che si tratta anche di una serie cruda, che non frena la mano quando deve mostrarci la violenza del Padrone e il rischio che corre l’intera razza umana.

Ancora inorriditi Setrakian e Fet non riescono però a scoprire cosa si nasconde dentro la misteriosa cassa di legno.

Il finale della puntata si condensa in una sequenza di pura adrenalina. Gli Antichi sono da lungo tempo spine nel fianco per il Padrone: è a causa loro se l’Occido Lumen è nelle mani di Setrakian, è a causa loro se il piano di conquista dello strigoi non si è ancora compiuto.

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Quinlan il mezzosangue è interpretato da Rupert Penry-Jones

Ed è proprio su di loro che il Padrone intende far calare la sua implacabile vendetta. Grazie a Kelly (Natalie Brown) e ai bambini-strigoi, Eichhorst individua il covo degli Antichi e guida una legione di vampiri per eliminarli.

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Nella drammatica lotta che coinvolge anche Quinlan (Rupert Penry-Jones) vediamo la vera forza del mezzosangue e degli Antichi. I servitori strigoi vengono letteralmente fatti a pezzi dalla lama del primogenito e dagli artigli dei tre signori dei vampiri ma lo scontro non è altro che un diversivo: Eichhorst lascia una valigetta e si mette in salvo mentre i suoi soldati intrattengono il nemico. E in quella valigetta c’è la fine della speranza.

Una detonazione tanto potente da sembrare quella di una bomba nucleare (la Luce Bianca del titolo?) spazza via gli Antichi lasciando, di fatto, il Padrone libero dai suoi più pericolosi oppositori.

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Il nascondiglio degli Antichi è sotto attacco

Chi ha letto i romanzi da cui è tratta la serie sa che l’energia nucleare era l’unica arma in grado di distruggere definitivamente lo spirito di un Antico e in questo, pur mantenendo ancora tantissime differenze, la serie televisiva riduce la distanza dalla trama letteraria.

La speranza per Setrakian e compagni diventa una compagna di viaggio sempre meno frequente: come faranno e fermare il Padrone?

Il prossimo episodio andrà in onda in Prima visione assoluta FOX venerdì 13 gennaio e si intitolerà La Fuga.

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