Disney perderà Topolino? Dal 2024 tutto potrebbe cambiare

Autore: Elisa Giudici ,

Topolino è il personaggio più iconico dell'immensa scuderia di storie e eroi di casa Disney. Non a caso l'azienda è nota anche come "la Casa del Topo". D'altronde Mickey Mouse (il nome originale del personaggio), nato dalla fantasia del fondatore Walt Disney, è stata la base del successo su cui quest'ultimo ha fondato un vero e proprio impero dell'intrattenimento. 

Impero che potrebbe perdere presto i diritti esclusivi di sfruttamento del personaggio e del lo sterminato mondo legato alle opere e ai prodotti che vedono per protagonista Topolino. Come hanno fatto notare alcune testate americane, la stringe legge sul copyright statunitense potrebbe "smettere di proteggere" i diritti esclusivi di Disney sull'utilizzo di Topolino a partire dal primo gennaio 2024. 

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La data è legata alla prima, storica apparizione del personaggio nel corto animato Steamboat Willie, di cui potete scoprire di più in questo approfondimento: Steamboat Willie: storia e curiosità sul video d'esordio di Topolino e Minnie. La legge statunitense infatti ad oggi prevede che a 95 anni dalla prima "uscita pubblica" di un personaggio, una storia o un'opera, questa diventi di pubblico dominio e quindi usufruibile da tutti. 

Disney
Topolino al timone di un battello a vapore in Steamboat Willie

Qualcosa di simile è successo a Winnie the Pooh a inizio 2022, quando i diritti sul personaggio originale ideato dal romanziere Alan Alexander Milne sono diventati di dominio pubblico. In questo caso però Disney può "rivendicare" la sua versione dell'orsetto, molto differente a livello grafico dall'originale, mantenendo i diritti. 

Nel caso di Topolino invece la musica cambia. Quando Walt Disney ha creato il personaggio la legge statunitense proteggeva il copyright per 56 anni. Nei decenni successivi Disney ha esercitato tutta la pressione possibile per un'azienda tanto potente per ottenere dilazioni e salvare i suoi diritti sul personaggio di Topolino. Inizialmente la legge arrivò a 75, poi venne ulteriormente prorogata a 95 anni. Il tutto per salvare Topolino, certo, ma anche i personaggi d'inizio secolo delle grandi corporation, su cui gli studios, gli editori e gli eredi dei creatori rischiavano di perdere i diritti. 

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Il paradosso è che, ovviamente, questi diritti non vengono goduti dai creatori di storie e personaggi (che difficilmente sopravvivono 95 anni dopo la loro opera), ma da multinazionali di natura commerciale. La legge quindi, più che remunerare il creatore, ne arricchisce eredi naturali e "aziendali" per un periodo lunghissimo e secondo alcuni ingiustificato. 

Perché Topolino è così importante e non solo per Disney? Semplice: perché per questioni anagrafiche è il primo di una lista infinita di personaggi "un po' attempati". Se non cambierà la situazione, questi personaggi e le loro storie diventeranno di pubblico dominio e consentiranno la creazione di opere al di fuori del recinto stabilito da chi detiene i diritti. 

Un paio di nomi su questa lista impensieriscono particolarmente Warner Bros: Superman (prima apparizione del 1938) e Batman (1939). Nello stesso anno di Batman debuttava la Torcia Umana e questo solo in ambito fumettistico. Presto classici del cinema post era del muto subiranno la stessa sorte, così come saghe letterarie e via discorrendo. 

Disney al momento non sembra così pressante nel ottenere un nuovo cambiamento di normativa, ma ha ancora un anno per esercitare pressioni plateali (o dietro le quinte). Nel caso con il suo potere economico e le sue pressioni politiche non riesca a cambiare le cose, dal 2024 in poi potremmo assistere a una piccola, grande rivoluzione. 

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I cavilli sono però sempre dietro l'angolo, come spiega bene questo video sull'argomento (in inglese): 

 

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