Torna in libreria la serie Factory, il noir secondo Derek Raymond

Autore: Lorenzo Bianchi ,

Raymond Chandler, James Ellroy, Jim Thompson. Sono solo alcuni dei nomi che hanno reso il noir il genere per eccellenza della seconda metà del Novecento, perennemente in vetta alle classifiche di vendita e il più adattato sul grande e piccolo schermo.

Nonostante non venga citato molto spesso, un grande merito in quest'impresa l'ha avuto anche Robert William Arthur Cook, vero nome di Derek Raymond, colui che può essere considerato a tutti gli effetti il padre del noir britannico.

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Il suo modo di scrivere, duro a tal punto da essere costretti a rileggere interi passaggi per capirli fino in fondo, è un pugno nello stomaco per il lettore, un qualcosa che pochissimi altri sono riusciti a replicare e non con la stessa efficacia.

Una delle poche foto di Derek Raymond
In Francia, Derek Raymond è considerato lo scrittore noir per eccellenza

La serie Factory, incentrata sulle indagini del Sergente senza nome e degli uomini della sezione Delitti irrisolti di Londra, è considerata a tutti gli effetti il capolavoro di Raymond, un capolavoro che trova il suo apice nel romanzo Il Mio Nome Era Dora Suarez.

E proprio i cinque volumi che compongono Factory sono la nuova proposta del marchio TimeCrime di Fanucci Editore, da sempre attento a portare nel nostro paese titoli di qualità tra Fantascienza, Fantasy e Thriller.

Da pochi giorni sono disponibili i primi due capitoli della serie, E Mori A Occhi Aperti e Aprile È Il Più Crudele Dei Mesi, attraverso i quali potrete immergervi e confrontarvi con lo stile narrativo di Derek Raymond e saggiare con i vostri occhi la qualità del suo noir duro e spietato.

©Fanucci
La copertina dell'edizione TimeCrime di E morì a occhi aperti

E Morì A Occhi Aperti

Il corpo senza vita di Charles Staniland, un alcolizzato di mezza età, viene ritrovato sul ciglio di una strada alla periferia di Londra con evidenti segni di violenza. In una città dilaniata dalle tensioni sociali, Scotland Yard ha indagini più importanti da portare avanti: come è noto nell’ambiente, i casi di poco conto, quelli con cui gli altri dipartimenti non vogliono sporcarsi le mani, sono affidati alla sezione Delitti irrisolti, poliziotti cinici e disillusi guidati dal loro sergente, un uomo indurito dalla strada.

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La vita di Staniland è racchiusa all’interno di una scatola piena di cassette registrate con la sua voce. Quei nastri sono tutto ciò che il Sergente e i suoi uomini hanno per ricomporre i tasselli di un’esistenza travagliata e ripercorrere a ritroso la strada che ha portato a un delitto tanto efferato.

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Alle prese con un puzzle di pezzi mancanti e tessere spezzate, il sergente sa che la verità portata a galla da quella voce è solo una faccia della medaglia, il racconto parziale e omissivo di qualcosa di più sfaccettato e pericoloso di quanto lui e i suoi uomini possano immaginare.

Raymond ama i morti e odia i vivi, e questo ne fa uno scrittore unico che prescinde il genere e le mode - Niccolò Ammaniti

©Fanucci
La copertina dell'edizione TimeCrime di Aprile è il più crudele dei mesi

Aprile È Il Più Crudele Dei Mesi

In un magazzino sulle rive del Tamigi viene rinvenuto il cadavere di un uomo orrendamente mutilato. I dettagli della scena del crimine fanno pensare a un’esecuzione, il lavoro di un killer prezzolato che però, chissà per quale ragione, ha deciso di lasciare dietro di sé un’orribile traccia. L’indagine è affidata alla squadra della sezione Delitti irrisolti e al Sergente che la guida, un uomo duro e disilluso ma che conosce il senso più profondo del proprio mestiere.

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In una Londra grigia, sconvolta dalla recrudescenza del crimine, il sergente e i suoi uomini si ritrovano invischiati in una partita sottile e pericolosa, in cui il killer gioca con chi gli dà la caccia come il gatto con il topo, protetto dalla propria inafferrabilità e dagli ambienti corrotti all’interno delle alte cariche della polizia e del governo.

Un lavoro sporco, rischioso, perché scoprire l’autore del delitto questa volta significa scoperchiare un vaso di Pandora di crimini e impunità.

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