Tre Manifesti a Ebbing, Missouri; la dark comedy alla Coen travolge l'award season

Autore: Elisa Giudici ,

Ve lo avevamo anticipato già dalla proiezione veneziana e i Golden Globes 2018 hanno confermato la nostra intuizione: Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è uno dei film imperdibili del 2017, che già si profila come assoluto protagonista della stagione dei premi. Anzi, durante la prima grande premiazione cinematografica di gennaio ha messo in ombra anche il grande favorito La Forma dell'Acqua di Guillermo del Toro, portando a casa il premio come miglior film drammatico, miglior sceneggiatura originale e miglior attore non protagonista in un film drammatico. Frances McDormand - già celebratissima per la sua intensa interpretazione a Venezia - ha vinto il Golden Globe come miglior attrice e non c'è stata davvero gara con le altre nominate, tanto che si attesta come la front runner anche per gli Oscar 2018.

È notizia di poche ore fa che il film di McDonagh si è aggiudicato ben otto nomination ai BAFTA, gli Oscar del cinema inglese. Sam Rockwell ha bissato la nomination insieme a Woody Harrelson e a Frances McDormand. Inoltre il film ha centrato tutte le nomination importanti, da miglior film a miglior regia. Il 18 febbraio 2018 si rinnoverà dunque la sfida con Del Toro e gli altri contendenti ed è difficile credere che Tre Manifesti tornerà a casa a mani vuote. 

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Cosa rende così irresistibile un film incentrato su un cold case, la morte di una ragazza, e sulla lotta di una madre per ottenere giustizia? Secondo i tanti critici che hanno tributato al film recensioni stellari, l'umorismo. 

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: il film che i Coen tentano di fare da anni

Come si coniuga l'umorismo, per quanto nero, con la tragica morte di una ragazza e il mancato arresto del suo assassino? Non è un'impresa semplice, ma Martin McDonagh ha saputo trovare la ricetta giusta. Il suo nuovo film esplora una piccola cittadina americana che si ritrova improvvisamente nell'occhio del ciclone a causa di tre cartelloni pubblicitari affittati da Mildred Hayes (una straordinaria Frances McDormand). Le grandi insegne promozionali costeggiano una strada poco trafficata, lanciando un j'accuse pubblicitario alla polizia locale e allo sceriffo William Willoughby (Woody Harrelson), reo agli occhi di Midred di aver sottovalutato il caso.

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La locandina di Tre manifesti a Ebbing, Missouri
La locandina originale di Tre manifesti a Ebbing, Missouri:

La situazione si fa via via più intensa e paradossale, con situazioni in bilico tra drammatico, surreale e comico che non possono ricordare i migliori film dei fratelli Coen. La lotta tra Willoughby e Mildred suscita risate a denti stretti, mentre si complica ulteriormente a causa delle sconsiderate azioni del vicesceriffo Dixon, un poliziotto incapace e razzista. Forse è il suo il personaggio il migliore in una lunga galleria di caratterizzazioni memorabili, impreziosite dal'ensemble migliore dell'intera stagione. Sam Rockwell si è già portato a casa un Golden Globe per il tragicomico ruolo di un uomo disperatamente incapace di essere la versione migliore di sé senza commettere errori grossolani. 

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È questo il piccolo miracolo di un film dalla scrittura perfetta, che fa brillare Martin McDonagh come sceneggiatore ancor più che come regista. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri sa irridere spietatamente i peggiori vizi americani dei protagonisti di questo western contemporaneo dalla verve comica nera, senza però disumanizzarli. Si ride di loro, si ride con loro e forse si piange addirittura, comprendendone le debolezze personali. 

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri sarà nei cinema italiani a partire dal 11 gennaio 2018. Potete leggere la recensione del film nell'approfondimento dedicato. 

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