Tutti i film con Leonardo DiCaprio, dal migliore al peggiore

Autore: Redazione NoSpoiler ,

Il viso angelico, lo sguardo magnetico. In principio è stato un ragazzo problematico nella sitcom Genitori in blue jeans. La TV, però, al quindicenne Leonardo DiCaprio stava abbastanza stretta, una scatola poco adatta a imbrigliare il suo talento.

Il richiamo del cinema, di conseguenza, non si è fatto attendere: dapprima l'ingresso da una porta secondaria, l'horror di serie b Critters 3, step iniziale di una carriera costellata di successi al botteghino, nomination agli Oscar e titoli di culto.

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Ha avuto la nostra curiosità a partire da Voglia di ricominciare, ma già dal successivo Buon compleanno Mr. Grape si è assicurato la nostra attenzione, finendo per essere acclamato come uno degli attori più talentuosi degli ultimi anni, complice una scelta di titoli sempre più oculata dai primi anni 2000 in poi.

Warner Bros. Pictures
Leonardo DiCaprio in una scena di Inception

Abbiamo raccolto tutti i film dell'attore classe '74, classificandoli dal migliore (o "dai migliori", dal momento che le prime posizioni sono tranquillamente interscambiabili) al peggiore. Dalla hit parade dicapriana abbiamo volutamente escluso il già citato Critters 3 (fin troppo facile posizionarlo in fondo, esercizio pleonastico), il cameo di La mia peggiore amica e lo strambo progetto Don's Plum, pellicola indipendente al centro di una vera e propria controversia legale fra il regista R.D. Robb e i protagonisti del film.

25) Pronti a morire

Japan Satellite Broadcasting / IndieProd Company Productions
Il cast di Pronti a morire

Una delle pellicole meno memorabili di Sam Raimi, lontano anni luce dagli acuti de La casa e dello Spider-Man dei primi anni 2000. Pronti a morire non è né una rivisitazione di uno dei generi più gloriosi del Cinema - il western - e neppure una parodia dei film di Leone e Ford (nonostante segni l'ultima apparizione sul grande schermo del caratterista Woody Strode). Somiglia più ad un fumettone costruito attorno ad un contest fra pistoleri e bounty killer che, al di là di qualche spunto di regia degno di nota, finisce per essere una sequela di duelli al sole dall'esito alquanto scontato.

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La pellicola di Raimi non è forse la peggiore della filmografia di Leonardo DiCaprio ma certamente è quella che ha il demerito di sprecare un cast strepitoso - da Gene Hackman a Russell Crowe e Sharon Stone - per un'operazione insulsa. Il western e le sue parodie (vedi Lo chiamavano Trinità) sono un'altra cosa.

24) La maschera di ferro

Un prodotto hollywoodiano senza infamia e senza lode, arricchito da star dell'epoca, alcune decisamente in palla (altre un po' meno). La maschera di ferro, esordio alla regia dello sceneggiatore Randall Wallace, è una pellicola in costume liberamente ispirata al romanzo "Il visconte di Bragelonne" di Alexandre Dumas. 

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È un film che parla dunque dei tre moschettieri e che, tra cenni storici e una buona dose di fiction, regala un doppio DiCaprio alle prese con alti e bassi: isterico senza la maschera, tormentato quando la indossa (alla fine incasserà pure una nomination ai Razzie Awards per i suoi non entusiasmanti gemelli). Il più bravo di tutti è invece John Malkovich, seguito a breve distanza da Gérard Depardieu, Jeremy Irons e Gabriel Byrne, uno dei "soliti sospetti" del cinema.

23) Celebrity

Un giornalista, affascinato dallo star system newyorchese, lascia la moglie per dedicarsi a starlette, dive (vere o presunte) e serate di gala. L'ex consorte, invece, si consolerà con un produttore televisivo.

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Woody Allen confeziona un divertente ritratto del divismo di fine anni '90, tra nevrosi ed eccessi nella Grande Mela. L'ombra di Fellini e della sua "dolce vita" aleggia per tutto il film in cui DiCaprio dimostra buona autoironia nell'impersonare una star capricciosa.

22) Poeti dall'inferno

La veterana Agnieszka Holland, qui lontana dai fasti anni '80, sceglie di raccontare la tormentata relazione tra i poeti maledetti Paul Verlaine e Arthur Rimbaud muovendo da una sceneggiatura piuttosto fiacca di Christopher Hampton. Il risultato è Poeti dall'inferno, un biopic dotato di una buonissima parte iniziale ma che, col passare dei minuti, finisce per somigliare ad un prodotto televisivo. Lo si ricorda più per le scene esplicite che per altro nonostante un buon commento musicale e la convincente ricostruzione della Parigi dell'epoca.

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Leonardo DiCaprio presta il volto ad un Rimbaud opportunista e ribelle. La parte era stata inizialmente pensata per River Phoenix (una delle innumerevoli occasioni in cui le carriere dei due si sono incrociate), scomparso tragicamente il 31 ottobre '93.

21) The Beach

"Ci sono infiniti mondi lì fuori, sai? Dove qualunque cosa vuoi che accada, accade". Flop fragoroso per quel Danny Boyle che tanto aveva incantato prima con l'esordio Piccoli omicidi tra amici e poi con l'acido cult generazionale anni '90 Trainspotting.

The Beach è l''ambiziosa opera incompiuta del cineasta inglese, tratta dal romanzo "L'ultima spiaggia" di Alex Garland (che in tempi recenti ha diretto il bellissimo Ex_Machina). Il film con DiCaprio può essere letto come una fuga allucinata dalla civiltà che si muove tra Il signore delle mosche e Apocalypse Now sfociando però nel kitsch. Una cartolina da un paradiso perduto spietata e affascinante che si avvale (si fa per dire) di una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. Non certo uno script ideale, nemmeno per un film ambientato su un'isola.

20) Voglia di ricominciare

Knickerbocker Films
Una scena di Voglia di ricominciare

L'ottimismo americano anni '50 viene scalfito poco alla volta da Michael Caton-Jones, che nel drammatico Voglia di ricominciare racconta i fallimenti on the road di una madre divorziata col figlio al seguito, un giovanissimo DiCaprio dalla capigliatura impomatata in pieno stile Gioventù bruciata.

Il più bravo di tutti è però Robert De Niro, talmente odioso e meschino da suscitare nello spettatore un sentimento d'odio. 

19) La stanza di Marvin

Storia strappalacrime che narra di due sorelle - Bessie (Diane Keaton) e Lee (Meryl Streep) - che da anni non hanno alcun rapporto. Una delle due, però, malata di leucemia, si aggrava. Urge un trapianto di midollo osseo e, per di più, c'è da assistere il padre delle due donne (il Marvin del titolo), ridotto ad un vegetale per le conseguenze di un ictus. Il riavvicinamento delle sorelle spianerà la strada all'instaurarsi di un rapporto speciale fra il giovane problematico Hank (DiCaprio) e sua zia Bessie. 

Dramma commovente (pure troppo) che ha il rimarcabile pregio nel voler sottolineare l'importanza dell'assistenza e del conforto durante la malattia. Ottima prova della Keaton che sovrasta un po' tutti, anche un Leo in versione sbarbato piromane.

18) Nessuna verità

In precedenza aveva ritratto con crudeltà il conflitto in Somalia dei primi anni '90 (Black Hawk Down), qui, invece, Ridley Scott si affaccia sul panorama mediorientale. Nessuna verità è una spy story che punta sì a svelare il modus operandi USA in una delle zone più calde del pianeta ma che rimane a metà strada tra il film inchiesta e l'action, riuscendo persino ad annoiare.

La pellicola non è certo una delle produzioni migliori di Scott (sullo stesso tema Syriana offre tutto un altro spessore) a dispetto di un cast davvero notevole: DiCaprio è un agente CIA idealista e combattuto, Russell Crowe un cinico burattinaio, Mark Strong un astuto responsabile dei servizi segreti giordani.

17) Il grande Gatsby

Warner Bros. Pictures
Leo DiCaprio e Carey Mulligan in una scena del film

Quarta trasposizione del celebre (e omonimo) romanzo di Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby è il film attraverso cui Baz Luhrmann rilegge il tramonto del sogno americano in chiave pop decadentista.

Una pellicola dalle scenografie e dai costumi sfavillanti, inferiore (forse) al precedente remake del '74 (quello con Robert Redford e Mia Farrow), ma che vanta la presenza di un DiCaprio elegante, misterioso e sofisticato, ridotto però a pura superficie estetica da un regista preoccupato solo di esagerare con le immagini.

16) Romeo + Giulietta di William Shakespeare

Rivisitazione di un classico shakespeariano a firma Baz Luhrmann fedele nelle vicende raccontate e nei dialoghi. Ad essere stravolta è invece l'ambientazione, trasportata ai giorni nostri, con Verona che diviene una moderna e losangelina Verona Beach.

Traspare un certo gusto per l'eccesso da parte del filmaker, che imprime alla pellicola una regia e un montaggio a tratti da videoclip (che infatti spopolavano a metà anni '90). DiCaprio, attraverso questo film, infiammerà parecchi cuori, come del resto farà nel successivo Titanic. Sconterà questo suo essere il sex symbol delle teenager con l'Academy per parecchi anni.

15) Ritorno dal nulla

Altro ruolo pensato per il compianto River Phoenix e poi andato invece a DiCaprio. In Ritorno dal nulla Leo è Jim Carroll, giovane promessa del basket che cade nel vortice dell'eroina, arrivando persino a prostituirsi per procurarsela.

Tratto dal romanzo autobiografico "The Basketball Diaries" del vero Jim Carroll, poeta e musicista statunitense morto nel 2009, il film di Scott Kalvert è uno di quei drammi a tinte forti che scavano nella tragedia della tossicopendenza senza applicare alcun filtro. 

Superba la prova di DiCaprio, che dimostra già a metà anni '90 di avere la stoffa da Premio Oscar. Accanto a lui si fanno largo gli altrettanto giovani Mark Wahlberg e Juliette Lewis.

14) Titanic

Una messa in scena inappuntabile maschera una storia d'amore melensa sullo sfondo di una delle grandi tragedie del Novecento. Titanic è il kolossal di James Cameron, virtuoso della macchina da presa che fluttua con disinvoltura sul pelo dell'acqua e tra i ceti sociali, dando il meglio nella complessa ricostruzione del naufragio del transatlantico più famoso della Storia.

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet appesi alla prua della nave passeggeri sulle note di "My Heart Will Go On" di Céline Dion rimarranno una delle istantanee indelebili del cinema anni '90.

13) J. Edgar

Il carisma di DiCaprio c'è eccome. A latitare è invece l'estro di Clint Eastwood, alle prese con una delle regie più impalpabili della sua carriera. J. Edgar racconta il lato più intimo del famigerato Direttore dell'FBI John Edgar Hoover. Lo fa però in modo verboso. Nota di demerito, poi, per il make-up: assolutamente non all'altezza di una produzione hollywoodiana.

Accanto a Leo compaiono nel biopic di Eastwood anche Armie Hammer, Naomi Watts, Ed Westwick, Jeffrey Donovan e Judi Dench.

12) Blood Diamond - Diamanti di sangue

Solido e convenzionale, Blood Diamond - Diamanti di sangue oscilla tra il film di impegno civile e l'action avventuroso ambientato tra la Sierra Leone e la Liberia. Edward Zwick, già regista di Glory, Vento di passioni e L'ultimo samurai, ritrae con estrema crudezza una porzione di mondo dimenticata da Dio, tra bambini soldato e stermini di massa.

Il film presenta alcune forzature ma fotografie e cast sono davvero all'altezza. DiCaprio si cala nei panni di un avido contrabbandiere di diamanti che nel corso dei minuti realizzerà come gli interessi economici non giustifichino affatto la barbarie umana.

11) Buon compleanno Mr. Grape

Paramount Pictures
DiCaprio, Depp e la Lewis in una scena del film

Lo svedese Lasse Hallström ama i particolari, la disperazione quotidiana e il barlume di speranza futura. Da tutto ciò scaturisce Buon compleanno Mr. Grape, poesia al servizio del dramma, giovinezza - quella del cast, da Johnny Depp al diciannovenne DiCaprio - che fa rima con eccezionale capacità (attoriale).

A Endora, nell'Iowa, vive la disastrata famiglia Grape: il padre morto suicida, la madre imprigionata in una sbiadita e statica esistenza e un figlio affetto da autismo. Di lui si prende cura il fratello maggiore, giovane soffocato dalla stagnante realtà di un paesino a stelle e strisce da cui vorrebbe fuggire.

10) Shutter Island

Thriller psicotico, sinistro, ambientato su un isola flagellata dalla pioggia e sferzata dai venti. Martin Scorsese guarda ai noir in bianco in nero (il riferimento più evidente è Le catene della colpa) nel cimentarsi col cinema di genere. Muove con disinvoltura la macchina da presa tra i labirinti asfittici di un penitenziario criminale in cui nulla è in realtà come appare. Il cineasta mescola ossessioni, turbe, passato, omicidi e macchinazioni, costringendo protagonista e spettatore a soccombere dinanzi al martellante senso di angoscia che pervade la pellicola.

Scorsese fornisce un magistrale esempio di incipit incalzante, ambiguo, salvo poi perdersi leggermente nella spirale paranoica da lui stesso creata. Poco importa, perché a quel punto è il cast a sorreggere l'intero film: se Leo DiCaprio è un investigatore poco lucido, devastato dal proprio passato, Mark Ruffalo è una spalla enigmatica. Il più bravo di tutti è però Ben Kingsley, sempre sul filo della dissimulazione.

9) Gangs of New York

Ai Five Points di New York i contrasti si lavano col sangue. Siamo a metà dell'Ottocento e "I Nativi", guidati dallo spietato Bill a.k.a. Il macellaio (strepitoso Daniel Day-Lewis), se la vedono con i "Conigli Morti" capeggiati dal'irlandese prete Vallon (Liam Neeson). L'ennesimo scontro fra fazioni - un miscuglio di asce e coltelli sulla neve - vede il leader dei cattolici perire sotto i colpi inferti dal baffuto rivale. Il figlio di Vallon, Amsterdam, osserva attonito la scena. Giurerà vendetta.

"The Hands That Built America", intona nel finale di Gangs of New York la voce melodiosa di Bono Vox, frontman degli U2. Le mani attraverso cui sono stati forgiati gli USA si sono sporcate assai. Questo ci dice Scorsese, alle prese con una storia di vendetta che trasuda intolleranza e bestialità.

È il film che registra il cambio di rotta nella carriera di DiCaprio, abile a smarcarsi da una serie di ruoli patinati di fine Millennio. Gangs of New York, girato interamente negli studi di Cinecittà, segna l'inizio del sodalizio fra il divo e il regista di Quei bravi ragazzi.

8) Django Unchained

Warner Bros. Pictures
Jamie Foxx e Leonardo DiCaprio in una scena del film

L'aneddoto su DiCaprio che durante una scena si ferisce ad una mano e, sanguinante, prosegue a recitare è fin troppo noto. Quentin Tarantino gli regala un ruolo cult, quello di un latifondista del Mississippi che i protagonisti Jamie Foxx e Christoph Waltz cercano di ingannare senza riuscirci.

Ce ne voleva per far apparire Waltz, lui villain doc di Bastardi senza gloria, un agnellino. A DiCaprio riesce l'impresa: il suo Calvin Candie è un odioso razzista, irascibile e cinico. 

7) Revenant

La sfida più fisica dell'intera carriera di DiCaprio, giustamente premiato poi con l'Oscar. Revenant di Alejandro González Iñárritu racconta il dramma di un trapper ridotto in fin di vita da un grizzly. Per vendicare il figlio ucciso da un bieco compagno di spedizione (lo interpreta un malvagio e sudicio Tom Hardy), il protagonista dovrà trascinare il suo corpo martoriato e ridotto in brandelli attraverso il gelido Missouri, sfuggendo di volta in volta agli indiani Arikara.

L'ex biondino della TV è ormai un attore maturo che predilige lavorare in modo mirato, preferendo quasi sempre personaggi che a fatica riescono a contenere la sofferenza che si portano dietro. In Revenant lo osserviamo rantolare, strisciare, patire il freddo, raschiare il midollo dall'osso di una carogna, sventrare la carcassa di un cavallo morto e covare un rancore che per tutto il film è insieme spinta vitale e linfa vendicativa. Una grande prova, la sua, offerta in un film esteticamente perfetto, complice la fotografia soave di Emmanuel Lubezki.

Per chi va in cerca di un confronto recitativo, il richiamo più evidente dell'opera è Uomo bianco, va' col tuo Dio! con Richard Harris, senza dimenticare Il gladiatore di Ridley Scott, altro revenge movie in costume.

6) The Aviator

Biopic mascherato da kolossal. The Aviator esplora da vicino uno degli uomini più influenti del Novecento, Howard Hughes. Pioniere, imprenditore, regista. Uomo dai mille volti, dotato di una genialità smisurata limitata solo da alcune debolezze.

Ad impersonare il tycoon è proprio DiCaprio, alle prese con un ruolo che decreta la sua definitiva maturazione (e una certa predilezione per i personaggi tormentati). Il film di Scorsese, però, è una ricostruzione che scivola via sul sentiero dell'ordinario. Una messa in scena tecnicamente ineccepibile, s'intende. Ma priva di un vero e proprio acuto.

5) Prova a prendermi 

"Le persone sanno solo quello che gli racconti". È così facendo, ovvero mentendo e truffando, che Frank Abagnale Jr. tra il '64 e il '69 è riuscito nell'impresa di incassare assegni fasulli in 26 Paesi del mondo per un ammontare di svariati milioni di dollari. Una volta scoperto e arrestato, è diventato un consulente dell'FBI.

Prova a prendermi è il movimentato Guardie e ladri di Steven Spielberg, una commedia agrodolce - ispirata alla vera storia di Abagnale - giocata su passaporti falsi e segugi col distintivo. DiCaprio assume mille identità diverse, simula un senso di appagamento che cela solamente la disperazione di un giovane tramortito da una famiglia in frantumi e da una madre scostante e anaffettiva. A fargli da spalla è Tom Hanks, instancabile agente del Bureau.

4) Revolutionary Road

Sam Mendes sa come demolire l'happy end di innumerevoli produzioni a stelle e strisce. Lo aveva già ampiamente dimostrato con American Beauty. Lo conferma con il bellissimo Revolutionary Road, adattamento cinematografico di un romanzo di Richard Yates del '61.

Storia di sogni infranti (quello americano, demolito da una regia severa e calibrata) e conformismo. Di mezzo c'è quella che in apparenza sembra una coppia felice - il film sancisce il ritorno sullo schermo del duo "titanico" DiCaprio/Winslet - e che invece nasconde un malessere alimentato da incomprensioni, vuoto esistenziale e necessità di appagamento, di prestigio sociale. Un film potente, con Leo battuto ai punti da una formidabile Winslet.

3) Inception

Warner Bros. Pictures
Leo DiCaprio e Cillian Murphy in una scena del film

Che fascino DiCaprio in versione ladro di sogni. Accade nel labirintico Inception, ambizioso thriller sci-fi partorito dalla mente visionaria di Christopher Nolan. Il protagonista, Cobb, deve ingannare l'inconscio di un ereditiere su commissione. La missione non si rivelerà per nulla semplice.

Splendido action cervellotico che attraversa diversi generi nel riprodurre i meccanismi della mente umana. Del film trovate un'esauriente analisi (e la spiegazione del finale) nel nostro speciale.

2) The Wolf of Wall Street

Il cinema di Martin Scorsese il più delle volte racconta di cavalcate verso la gloria e conseguenti cadute rovinose, di peccato ed espiazione, sebbene quasi mai di redenzione: è così per il Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street, broker avido e truffaldino che, proprio come un lupo, ha azzannato sul finire degli anni '80 centinaia di risparmiatori oltremodo ingenui.

In una pellicola che somiglia ad un festival della perdizione - tra fellatio praticate all'interno di un Ferrari Testarossa e festini a base di cocaina e nani - gigioneggia un Leonardo DiCaprio in stato di grazia. Camera look e improvvisazioni "strafatte" sul set costituiscono la sua maniera di caricarsi sulle spalle il circo degli eccessi di Scorsese. 

Quella di The Wolf of Wall Street è una parabola sul colore dei soldi e sull'agiatezza a tutti i costi. Ottimo il cast: dalla scoperta sexy Margot Robbie alla spalla Jonah Hill passando per l'affascinante Jean Dujardin.

1) The Departed - Il bene e il male

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Leonardo DiCaprio in una scena del film

L'omaggio di Scorsese (ancora lui sì, una costante nella carriera di DiCaprio) alla tradizione hard-boiled orientale. The Departed - Il bene e il male è infatti il remake hollywoodiano del capolavoro action Infernal Affairs.

Una regia vibrante, un montaggio serrato e una sceneggiatura curata fin nei minimi particolari potrebbero bastare a svelare la caratura di un thriller teso. E invece no, perché ad amplificare l'autorevolezza dell'opera di Scorsese ci pensa un cast fenomenale: se DiCaprio è perfetto nel lanciarsi in nevrosi e paranoie, Jack Nicholson si diverte a dipingere il volto del male. Al resto ci pensano un viscido Matt Damon, l'affabile Martin Sheen, l'intensa Vera Farmiga e il vendicativo Mark Wahlberg.

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