Tutti i film (tratti dai fumetti) Marvel, dal peggiore al migliore

Autore: Emanuele Zambon ,

Vi diamo il benvenuto - come è solito fare Cerebro col prof. Xavier - in quella che è una classifica impegnata proprio a rintracciare non i mutanti bensì tutti i film action, thriller o cinecomic veri e propri tratti dai fumetti Marvel

Li abbiamo scovati praticamente tutti, eccezion fatta - oltre che per i film TV e le serie - per un Capitan America degli anni '40 in bianco e nero che sembra un noir di serie b  e che ha per protagonista un tizio dal fisico non proprio statuario che indossa una calzamaglia rivedibile.

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In questo calderone "super" abbiamo gettato mantelli e armature, teschi con o senza fiamme, scudi e martelli, forza bruta e menti portentose, artigli affilati e veri e propri mostri. Nella classifica, che vanta la bellezza di 54 film, troverete flop clamorosi, blockbuster di successo e vere e proprie chicche di un genere in passato considerato spazzatura (o quasi) e che oggi invece - piaccia oppure no - rappresenta la forza trainante dell'industria cinematografica.

Disney/Marvel Studios
Il teaser trailer dell'atteso nuovo Avengers

Senza perderci in troppe chiacchiere, andiamo alla scoperta delle 54 pellicole tratte dai Marvel Comics (in attesa ovviamente di vedere titoli come Captain Marvel, Avengers: Endgame e Dark Phoenix). Tenete presente che la lista, oltre a rispecchiare i gusti di chi vi scrive, è soprattutto un tentativo di analisi dei film, tra pregi e difetti, momenti top e passaggi a vuoto. Buona lettura.

Tutti i film (tratti dai fumetti) Marvel, dal peggiore al migliore

54) Capitan America (1990)

Con tutta probabilità, dalle parti della Casa delle Idee hanno completamente rimosso il Capitan America del 1990. Un progetto nato male (la produzione fu assai travagliata) e, se possibile, realizzato pure peggio. L'impressione che se ne ricava è quello di un prodotto fortemente televisivo caratterizzato da scenografie, fotografia e costumi in stile soap opera sudamericana.

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Una confezione scadente cucita su misura per il protagonista Matt Salinger, il quale riuscirebbe a sfigurare in espressività se costretto a dividere la scena con uno scaldabagno. C'è pure una cotonatissima e giovane Francesca Neri nei panni della figlia del villain Teschio Rosso.

53) Man-Thing - La natura del terrore

Più che la natura del terrore, quella messa in scena dal regista Brett Leonard è la natura del mediocre. La sceneggiatura (si fa per dire) di Hans Rodionoff è incentrata sulla figura dell'Uomo Cosa della Casa delle Idee. Ma la trasposizione dal fumetto al film tradisce parecchi aspetti del personaggio e, soprattutto, lo trasforma unicamente in un mostro assetato di vendetta.

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Non basta un incipit spudoratamente ispirato a Lo squalo di Steven Spielberg a fare di Man-Thing - La natura del terrore un thriller horror convincente. Comprensibile, quindi, una sua commercializzazione esclusivamente direct-to-video.

52) Il Vendicatore 

New World pictures
Dolph Lundgren in una scena de Il vendicatore

"Punisce solo i colpevoli", il The Punisher di un tinto Dolph Lundgren. La punizione più grande del film, però, non è la morte servita attraverso colpi di armi automatiche, pugnali o veleno nascosto nei calici di champagne, piuttosto l'essere condannati a visionare tutti e i 90 minuti scarsi di durata del film diretto nel 1989 da Mark Goldblatt, conosciuto in Italia col titolo de Il vendicatore.

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Lundgren, che al pari di Arnold Schwarzenegger e Val Kilmer, riuscì a schivare all'epoca il ruolo di protagonista nell'insulso Capitan America di cui vi abbiamo parlato in precedenza, incappò in questo altrettanto modesto action infarcito di cadaveri e scene patetiche a cui prese parte anche il valido Jeroen Krabbé, che ricordiamo con ben altri sentimenti in due cult come 007 - Zona pericolo e Il fuggitivo.

51) Fantastic 4 - I Fantastici Quattro

Sentivamo proprio la mancanza dei (già) sbiaditi Fantastici 4 del cinema. Perché non fare un reboot allora in grado di vincere a mani basse il premio di rifacimento più brutto di un non capolavoro? Un po' come passare da Gli occhi del cuore a Medical Dimension auto-convincendosi di stare per compiere il fatidico salto di qualità ("Dai, dai, dai che lo giriamo", deve aver urlato il regista sul set).

Fantastic 4 - I Fantastici Quattro si trascina nel piattume di una regia scialba (e di una sceneggiatura non da meno) che ha la fantastica intuizione di ridurre al minimo l'azione in quello che dovrebbe essere un film votato all'azione. "Genio!!!" (cit. René Ferretti).

50) The Punisher

Lionsgate
Thomas Jane in una scena del film

Vendetta, tremenda vendetta. Anzi no. Quella tra il Punitore e il cinema è una storia d'amore tra (pochi) alti e (molti) bassi. Della boiata col Punitore che "spiezza in due" di Dolph Lundgren ne abbiamo già parlato. Qui a provarci è Thomas Jane, che più che impersonare il boia Frank Castle sembra essere stato prelevato con la forza da un set fotografico di qualche campagna pubblicitaria e messo lì senza troppa convinzione. Peggio di lui fa John Travolta, che recita con la stessa verve di un marito costretto dalla moglie ad un tour dell'Ikea la domenica mattina. Glissiamo poi sul teschio infuocato del finale, decisamente kitsch e posticcio, che arriva dopo un tentativo maldestro di omaggiare il duello finale di C'era una volta il West tra Charles Bronson ed Henry Fonda. E dire che il film vanta almeno una scena niente male: la lotta fra Castle e il Russo (a interpretarlo è il wrestler Kevin Nash) sulle note del Rigoletto.

49) Elektra

Lame affilate e super rossetto. Jennifer Garner vince la gara di monoespressività con l'ex compagno Ben Affleck in un film che cerca insistentemente il virtuosismo stilistico a discapito della materia trattata. Nato come costola di Daredevil, il film del 2005 diretto dal mestierante della TV Rob Bowman guarda alla tradizione orientale senza però eccellere (del resto, non siamo mica in Kill Bill), se si escludono alcuni effetti speciali davvero meritevoli. 

48) Daredevil

Come sopra, senza lucidalabbra e seno generoso. Ben Affleck è l'avvocato non vedente Matt Murdock, a.k.a. il Diavolo di Hell's Kitchen in uno dei flop più clamorosi nel periodo di smania da supereroi quali sono stati i primissimi anni Duemila. 

Il soggetto di partenza - Il Devil dei fumetti rivisitato da Frank Miller - è continuamente tradito da licenze senza senso e una messinscena davvero sterile. Il peggio lo dà però Colin Farrell: il suo assassino psicopatico Bullseye è da sangue agli occhi.

47) Howard e il destino del mondo

Howard e il destino del mondo doveva essere, sulla carta, l'ennesima scommessa vincente di George Lucas. Fu invece un tonfo colossale. Incerta sui toni - a metà tra un film per ragazzini e una barzelletta sconcia - la pellicola diretta nel 1986 da Willard Huyck è una sorta di E.T. l'extra-terrestre in salsa papera. È - anche - l'esempio forse più eclatante dei limiti degli effetti speciali in quegli anni. Rendere credibile quel pupazzo rappresentava una sfida già persa in partenza. Però l'eccentricità del protagonista, una Lea Thompson maliziosa e quella stravaganza so 80's lo rendono uno dei guilty pleasure di questa classifica.

46) Blade: Trinity

Terzo capitolo non necessario del vampicult con Wesley Snipes nei panni del Diurno. La solfa è sempre la stessa: vampiri come se piovesse e Blade che li uccide uno ad uno. Per rendere il tutto più interessante, in questo terzo capitolo a firma David S. Goyer fa capolino il vampiro per eccellenza: Dracula (anche se lo chiamano Drake, perché fa più figo). 

Ad affiancare Snipes troviamo Jessica Biel con arco e frecce e Ryan Reynolds, ad uno dei suo hero-flop.

45) Ghost Rider: Spirito di vendetta

Prima di tutto, le notizie buone: il parrucchino di Nicolas Cage è meno indecente del solito e i registi Mark Neveldine e Brian Taylor palesano qualche lampo in regia sul versante action. Per il resto, ci sfugge ancora oggi la scelta di Violante Placido come co-protagonista mentre Idris Elba sembra essere passato sul set per puro caso.

44) Ghost Rider

Ancora tu, non dovevamo vederci più? Mark Steven Johnson è la prova provata che sbagliare è umano ma perseverare è da masochisti, più che diabolico. Il cineasta aveva già fatto danni col Daredevil dello stoccafisso Affleck. Qui si cimenta con lo stuntman motociclista Johnny Blaze, dannato a servire il Diavolo trasformandosi di notte in un cacciatore di taglie dal teschio infuocato.

Un Cage tamarrissimo e dalla pettinatura oscena è protagonista di un film modesto, anche se non privo di guizzi. Per il ruolo di Ghost Rider si era fatto avanti, nei primi anni Duemila, addirittura Johnny Depp. L'ha scampata alla grande.

43) Venom

Sony Pictures
Venom si svela in una scena del film

Fa rabbia un film come Venom. Sbandierato ai quattro venti - specie per la materia trattata - come il più violento Marvel movie di sempre, si è invece rivelato un pavido tentativo di conciliare l'esigenza di piacere ad un pubblico di giovanissimi e la responsabilità di non ridicolizzare il simbionte alieno, penalizzato pure da un ridicolo PG-13. Il risultato è disastroso sotto tutti i punti di vista: coerenza dei toni, dimestichezza con l'action, spessore del personaggio (da forma di vita killer a sfigato alieno convertito al bene in un battito di ciglia).

Come può definirsi riuscita una pellicola incentrata su un simbionte che stacca le teste a morsi se, in pratica, non si vede una sola goccia di sangue perché troppo preoccupati del rating? Sorvoliamo poi su quanto appaia goffo Tom Hardy nei panni di un giornalista che somiglia più ad una rockstar che ad un reporter.

42) Hulk

Complessità psicologica mista a traumi irrisolti caratterizzano il tentativo di Ang Lee di trasportare sul grande schermo le avventure del Golia Verde dei fumetti Marvel dopo il successo della serie TV anni '70 con protagonista Lou Ferrigno.

Il tentativo di psicanalizzare lo scienziato Bruce Banner, se da un lato si rivela di estremo interesse (specie per gli strascichi freudiani della vicenda), dall'altro penalizza la presenza del rabbioso essere verdognolo sullo schermo in un film che avrebbe bisogno come il pane di azione e che invece si perde in spiegoni e flashback. Interessante l'idea di provare a replicare l'estetica dei fumetti per mezzo di inquadrature sperimentali e split screen, meno la resa di Hulk stesso (dai, con quella capigliatura? Sul serio?) e del villain, che già dal nome - Uomo Assorbente - ridicolizza la prova di Nick Nolte.

41) X-Men le origini: Wolverine

20th Century Fox
Ryan Reynolds e Hugh Jackman in una scena di X-Men le origini: Wolverine

Per il materiale di partenza che aveva a disposizione e che ha sciupato in modo così clamoroso, il regista Gavin Hood meriterebbe l'ultimo posto di questo speciale a tema Marvel movies. Buon per lui che il protagonista sia il mitico Hugh Jackman nei panni dell'X-Men dagli artigli di adamantio e che una delle nemesi sia il carismatico Liev Schreiber, capace di accendere il film quando entra in scena. 

Per il resto si ricordano un Deadpool approssimativo (ucciso fortunatamente da sé stesso qualche anno dopo), un Gambit così così e alcuni effetti speciali di grana grossa. Il momento più alto? Il cameo del poker player professionista Daniel Negreanu.

40) Punisher - Zona di guerra

Punisher - Zona di guerra è come una di quei team sfigati dei film per ragazzi anni '80 che inspiegabilmente portano a casa la vittoria battendo rivali più titolati. Una vera sorpresa, pur riconoscendone tutti i limiti del caso. Però il film diretto da Lexi Alexander fa il suo, palesandosi fin da subito come uno splatter nudo e crudo (il protagonista fa letteralmente esplodere le teste) senza alcuna pretesa di volare alto, specie dopo due titoli sul Punitore davvero pessimi. Fattore ancora più importante: Ray Stevenson è un Frank Castle praticamente perfetto.

39) I Fantastici 4 e Silver Surfer

Jessica Alba, Michael Chiklis, Chris Evans, IoanGruffudd, JulianMcMahon e Kerry Washington tornano in questo sequel dalla durata paragonabile a quella di una commedia. La new entry è l'affascinante alieno Silver Surfer. Un onesto pop-corn movie e nulla più, che si dimentica una volta usciti dalla sala.

38) I Fantastici 4

Il film sulle origini di Mister Fantastic, della Donna Invisibile, della Torcia Umana e della Cosa è metropolitano il giusto, scontato invece oltre ogni più pessimistica previsione. Si fatica enormemente ad appassionarsi alle vicende dei supereroi Marvel e il tutto sembra procedere come per inerzia, con qualche buon momento qua e là.

37) The Amazing Spider-Man 2

Tanta, troppa carne al fuoco. The Amazing Spider-Man 2 è un cinecomic che però aspira ad essere una patinata storia d'amore e pure un drammone infarcito di effetti speciali, tra scariche elettriche di un deludente villain affidato a Jamie Foxx e un Harry Osborn - a interpretarlo è Dane DeHaan - poco sfruttato. Chi troppo vuole...

36) X-Men: Apocalisse

20th Century Fox
Michael Fassbender in una scena del film

Dopo Giorni di un Futuro Passato era lecito aspettarsi un film su quello stesso livello. Invece X-Men: Apocalisse segna un passo indietro della saga sui mutanti Marvel. La sensazione di già visto è netta, le vicende appaiono slegate l'una dall'altra e non giova certo una sfinge di villain ingessato, impersonato (così dicono, almeno, provateci voi a riconoscerlo) dal valido Oscar Isaac.

La pellicola di Bryan Singer, però, vive di guizzi, spesso registrati quando in scena appare il Magneto di Michael Fassbender, le cui vicende personali raggiungono punte di forte drammaticità.

35) X-Men - Conflitto finale

La chiusura della trilogia iniziale è di quelle in tono minore. Sembra una ripetizione stanca delle tematiche affrontate nei primi due capitoli. Solo che è ancora più fracassona e con poca anima. Nonostante ciò, l'onesto mestierante Brett Ratner azzecca qualche buon momento.

34) Thor: The Dark World

Disney/Marvel Studios
Chris Hemsworth nel poster del film

"A me Loki, please". Ovvero, Thor: The Dark World sale di tono quando il fratellastro del principe di Asgard appare sullo schermo, tra doppi e pure tripli inganni. Per il resto, questo secondo capitolo del Dio del Tuono viaggia col pilota automatico inserito inciampando in qualche banalità.

33) Blade

Metà uomo, metà vampiro. Wesley Snipes è "il Diurno" Eric Brooks, personaggio dei fumetti Marvel creato da Marv Wolfman (testi) e Gene Colan (disegni) nel 1973. Stephen Norrington dirige scene d'azione assai spettacolari (la tecnica del "bullet time", anche se non nuova, anticipa addirittura Matrix) a partire da una script di David S. Goyer, futuro sceneggiatore del Batman nolaniano.

32) Blade II 

Sangue doppio. Torna il cavaliere nero ammazzavampiri, in un sequel confezionato meglio del primo capitolo, essendo stato affidato alla regia virtuosa di Guillermo del Toro.

31) X-Men - L'inizio

All'indietro nel tempo per scoprire il passato dei mutanti di domani. X-Men - L'inizio è più un film sulla complessità psicologica di Magneto che un "tutti per uno" come nella trilogia originale. Il che è un bene, perché Michael Fassbender col suo fascino potrebbe tranquillamente farti credere al personaggio pure se lo impersonasse sui tacchi e con una parrucca stile Raffaella Carrà. Peccato che il film si esaurisca praticamente qui, fatta eccezione per il cameo di chi sappiamo e per una January Jones da urlo.

30) Wolverine - L'immortale

Dopo il mediocre X-Men le origini, Logan tenta nuovamente la fortuna con una seconda avventura in solitaria, dalla marcata accezione ninja/samurai. Ambientato quasi interamente in Giappone, Wolverine - L'immortale vede il mutante dagli artigli di adamantio alle prese con un fattore rigenerante malfunzionante a causa di un parassita.

La pellicola è diretta con fare sicuro da James Mangold e spiana la strada al futuro capolavoro del genere, Logan.

29) Ant-Man and the Wasp

Tempi duri per la formica atomica Scott Lang dopo i fattacci di Civil War. Agli arresti domiciliari, e dopo aver perduto la stima di Hank Pym e di sua figlia Hope van Dyne, Ant-Man dovrà tornare in azione per sventare una "minaccia fantasma".

Peyton Reed, di nuovo alla regia, si allinea ai toni del precedente, innervando la pellicola di una buona dose di humour e imprimendo ancora più ritmo alla narrazione. Forse manca un pizzico di originalità, ma giunti a questo punto è davvero difficile venir fuori dal coro.

28) Spider-Man 3

"Ogni volta che qualcuno realizza un film a partire da un fumetto, è necessario 'uccidere' il fumetto stesso". Parole di Sam Raimi, utilizzate dal regista per difendersi dalla critiche piuttosto piccate piovutegli addosso da una buona fetta dei fan dell'Uomo Ragno e dei recensori in occasione dell'uscita di Spider Man 3.

Nonostante il terzo capitolo dello Spidey originale sia stato ampiamente stroncato dalla critica, il film si rivelò un grande successo al box-office. Da grandi poteri derivano grandi effetti speciali, e quelli di Spider-Man 3 sono davvero sbalorditivi. Certo, la rappresentazione di Venom lascia parecchio a desiderare...

27) The Amazing Spider-Man

Nato come reboot della trilogia di Sam Raimi, The Amazing Spider-Man vede Andrew Garfield nei panni di Peter Parker. Il film affronta nuovamente l'origine dei poteri dell'Arrampicamuri ma offre una versione del protagonista decisamente diversa da quella portata in scena da Maguire e soci (Il Parker di Garfield cerca insistentemente delle risposte sul passato dei suoi genitori, cosa che non fa il precedente). Il film è godibile anche se non necessario e con un villain - Lizard - davvero debole.

26) Iron Man 3

Marvel Studios
Robert Downey Jr. in una scena del film

Da tycoon strafottente e viziato a Vendicatore sull'orlo di una crisi di nervi. Robert Downey Jr. è ancora una volta Tony Stark nell'Iron Man 3 di Shane Black caratterizzato da luci e ombre. Svaniscono i toni da commedia brillante dei primi due capitoli in favore di una storia a tinte dark che però fatica a decollare. 

25) L'incredibile Hulk

Un ottimo prologo nelle favelas brasiliane, un ritmo incalzante e un protagonista azzeccato rendono L'incredibile Hulk di Louis Leterrier un film di gran lunga migliore del precedente. Edward Norton sembrava avviato ad entrare di diritto nel team dei Vendicatori. Per qualche strana ragione - forse legata al suo carattere poco accomodante - il suo ruolo è stato poi affidato a Mark Ruffalo.

24) Captain America: Il primo vendicatore

Marvel Studios
Chris Evans nel film

Sfruttando la collocazione temporale delle vicende, ossia il contesto storico della Seconda Guerra Mondiale, le premesse per un film sensazionale c'erano tutte. A conti fatti, però, la pellicola di Joe Johnston difetta in personalità, specie se confrontata con un'altra origin story come il primo Iron Man (ma anche con il Thor di Branagh).

In pratica, Il primo vendicatore è un film a metà fra Le avventure di Rocketeer (sempre di Johnston) e un action vintage che affronta l'annosa questione del doping fra i supereroi. Scherziamo, ovviamente. Però, stavolta siamo seri, si rischia davvero di fare il tifo per l'HYDRA, tanto è privo di carisma il protagonista Chris Evans, bambolotto a uso e consumo esclusivamente di un pubblico di giovanissime.

23) Avengers: Age of Ultron

Tornano i Vendicatori e stavolta devono vedersela contro Ultron, intelligenza artificiale con seri problemi di autostima e look. Non tutto funziona, ma il film scorre via che è un piacere, tra analessi/incubo e umanità (le riflessioni di Occhio di Falco, il sacrificio di Quicksilver). L'unione non farà la forza, ma di certo aiuta.

22) Guardiani della galassia Vol. 2

Con Guardiani della Galassia Vol. 2 tutto assume una dimensione più ipertrofica: colori più accesi, azione triplicata, gag a ripetizione. Funziona a dovere sia sul piano dell'action sia su quello dello humour.

Il sequel diretto da James Gunn recupera le trovate umoristiche del precedente e insiste sul background emotivo ed esistenziale dei protagonisti, da Gamora (Zoe Saldana) a Yondu (Michael Rooker) passando per Star-Lord (Chris Pratt), fulcro delle vicende. Tra duelli spaziali, hit cool e battibecchi irresistibili, spicca il bisogno affettivo delle canaglie stellari, sospese fra vecchi (e nuovi) lutti e complicate riappacificazioni che li rendono meno super e più umani, sebbene alieni.

21) Ant-Man

Frizzante action comedy che introduce il piccolo supereroe impersonato da Paul Rudd nel Marvel Cinematic Universe. A fare da mentore all'ex ladruncolo Scott Lang troviamo l'ex lupo di Wall Street Michael Douglas, che nel film diretto da Peyton Reed impersona lo scienziato Hank Pym, l'Ant-Man originale dei fumetti.

20) Deadpool 2

20th Century Fox
Ryan Reynolds nel teaser trailer del film

Il primo Deadpool aveva scosso l'establishment Marvel, deriso le linee temporali degli X-Men e tagliuzzato cattivi come non si vedeva dai tempi di Kill Bill. Il sequel rincara la dose, cancellando le (poche) ingenuità del primo capitolo e irrobustendo uno script spartano - un misterioso e addestrato figuro venuto dal futuro intende uccidere un ragazzino mutante (Terminator ha fatto scuola) - con new entry azzeccate - Cable, Domino, Peter - e un utilizzo chirurgico dell'action, mai invadente ma neppure latitante.

Il meccanismo è ormai rodato, anche se l'effetto sorpresa del primo film è ormai perduto. Funziona la sgangherata X-Force e il bionico personaggio di Josh Brolin, meno gli effetti speciali e la CGI che sembrano acquistati ad una svendita dei grandi magazzini.

19) Black Panther

Un cattivo - Michael B. Jordan - che gesticola come un "gangsta" dei ghetti e che meriterebbe il trono di Wakanda di diritto solo perché a carisma batte Chadwick Boseman 6-0 6-0. La forza di Black Panther sta tutta qui e in una scena di bondiana memoria girata in Corea del Sud.

Buoni spunti che non bastano certo a elevarlo allo status di capolavoro (da più parti insistono, forse frettolosamente, nel ritenerlo tale). Non è tanto il suo ricalcare a intervalli regolari cartoon di formazione come Il Re Leone o il suo imitare involontariamente l'universo zamundiano in cui si muove il principe Akeem di Eddie Murphy (magari fosse questo il "problema"), piuttosto è la mancanza di ritmo e di azione degna di nota a renderlo poco interessante. L'esempio più lampante di tutto ciò è la sterile battaglia finale.

18) Spider-Man: Homecoming

Tom Holland, dopo l'esordio nel MCU avvenuto in Civil War, è protagonista di una scanzonata action comedy indirizzata alle nuove generazioni, e che si rifà alla lezione del cinema anni '80 di John Hughes (citato apertamente nel film) senza per questo risultare indigesta al resto del pubblico. Merito di una sceneggiatura "liceale e urbana", abile nel catturare l'aspetto più intimo e adolescenziale del giovane Spidey, perfettamente calato nella realtà del Queens newyorchese. Se poi a fare da mentore al giovane Spidey è Tony Stark in persona e il villain ha il ghigno sadico di Michael Keaton, siamo davvero a cavallo.

17) X-Men

20th Century Fox
Hugh Jackman è Wolverine nel primo X-Men

Rivisto oggi, mostra qualche segno di cedimento: fumettone nel vero senso della parola, con l'azione erogata col contagocce. Però è indubbiamente uno dei titoli più importanti del genere dei comic movie, in un poker ideale che comprende anche il Superman di Christopher Reeve, il Batman di Tim Burton e lo Spider-Man di Sam Raimi.

Nello specifico, X-Men è il film che ha spalancato le porte del Nuovo Millennio a mantelli, artigli e tutine attillate, rendendo l'universo dei cinecomic non più una nicchia di mercato bensì il carro trainante di un'intera industria che oggi sforna almeno 6/7 film di supereroi l'anno.

E poi, la pellicola del 2000 diretta da Bryan Singer è quella che ha permesso a Hugh Jackman di accaparrarsi il ruolo della vita. Potrebbe bastare già così, specie perché viene scongiurato il pericolo di farlo sembrare il Mr. Furioso di Ben Stiller.

16) Iron Man 2

Batti il ferro finché è caldo. Jon Favreau non se lo fa ripetere due volte. È gasato a mille dopo un film su cui pochi scommettevano all'inizio e che invece si è rivelato un successo senza precedenti. "Facciamo il sequel", grida come un invasato e recluta pure uno sfattissimo Mickey Rourke che scudiscia ad alto voltaggio, oltre ad una stagista che tutti vorrebbero (Scarlett Johansson, Vedova rossa fiammante), in primis il provola Stark. Non tutto, però, va per il verso giusto.

Iron Man 2 è un film in tre atti: il primo è una figata colossale, la parte centrale attira qualche sbadiglio ma regge ancora alla grande e il finale si butta via con una resa dei conti deludente. A tratti, però, il film con Robert Downey Jr. (è lui che fa Stark o è Stark che fa un film sulla vita di Downey Jr.?) è davvero spassoso.

15) Doctor Strange

Se è vero, come afferma l'Antico di Tilda Swinton nel film, "che non si sottomette un fiume con la forza, ma ci si abbandona alla corrente", è fondamentale lasciarsi trasportare dalla forza evocativa e da un certo esoterismo di Doctor Strange. I twist narrativi rientrano nella "normale amministrazione" del genere, a differenza di un certo gusto per la citazione che non risparmia il Ricomincio da capo con Bill Murray (vedere per credere la sequenza finale in cui Strange sfida Dormammu), Ghost e i film di kung-fu orientali, per arrendersi infine al surrealismo di Dalì che contagiò in passato anche Hitchcock (Io ti salverò). Tra incantesimi, rewind temporali, sale operatorie e questioni di fede, si celebra la formula magica del cinema supereroistico. 

14) Thor: Ragnarok

Marvel Studios
Chris Hemsworth in una scena del film

Uno dei titoli più fuori di testa del Marvel Cinematic Universe. Thor: Ragnarok schizza fuori dai binari della normalità e si impone al pubblico come una commedia demenziale colma di avventura, in grado di riscrivere completamente personaggi di cui già eravamo a conoscenza. Tutti sembrano divertirsi un mondo, a partire dal protagonista Chris Hemsworth.

Senza dubbio il film di Taika Waititi farà storcere il naso ai tradizionalisti, ma è una sferzata di adrenalina e trash che riesce in un colpo solo a far dimenticare il debole The Dark World e ad annunciare l'epico Infinity War. E poi c'è "Immigrant Song" dei Led Zeppelin che parte a manetta ogni qual volta lo "zio del tuono" entra in azione scatenando saette.

13) Thor

Shakespeare alla vichinga. Kenneth Branagh fa centro col primo capitolo dedicato al figlio di Odino. Il rischio di incappare in una buffonata in costume era serio ma il regista di Frankenstein di Mary Shelley lo evita rendendo appassionante e credibile una storia di intrighi famigliari, complice un apprezzabile Tom Hiddleston nei panni del doppiogiochista Loki.

12) X-Men 2

Il film che consacra la banda dei mutanti, diretto ancora una volta da Bryan Singer. Wolverine alla ricerca delle proprie origini, Magneto evaso e la tematica sempre più presente dell'accettazione/esclusione. Più maturo del precedente, con effetti speciali migliorati e maggior minutaggio dedicato all'azione.

11) Captain America: Civil War

Marvel Studios
Il poster del film

Gli Avengers divisi dalla politica e dagli interessi personali. Bravi i fratelli Russo nella gestione di un gran numero di personaggi, solide le dinamiche del film, interessanti le motivazioni che spingono i protagonisti Stark e Rogers a scontrarsi.

Civil War è un action-thriller equilibrato, ottimamente confezionato, che ha pure il merito di introdurre Black Panther e Spider-Man nel MCU. 

10) Deadpool

Tutto procedeva tranquillamente nel mondo dei cinecomic. Anche troppo tranquillamente. Poi, ecco giungere Wade Wilson a spezzare la noia quotidiana con un supereroe che supereroe davvero non è: sboccato, provocatore, con uno strano senso di giustizia e ancora più stravaganti gusti sessuali.

Dietro il successo di Deadpool ci sono Ryan Reynolds, logiche fuori da ogni schema e la testardaggine dell'attore nel voler portare a tutti i costi sullo schermo un personaggio potenzialmente a rischio. Vince su tutta la linea, l'ex Lanterna Verde, e nonostante un budget non proprio generoso che costringe il Mercenario Chiacchierone a cavarsela da solo, supportato (e anche sopportato) solamente da due X-Men minori. "Venimmo, vedemmo e...".

9) Spider-Man

Nessuno dimenticherà mai quei balzi da un grattacielo all'altro. Cinema da vertigini, esperienza senza precedenti. Sam Raimi mostra Spider-Man al mondo intero, gli affibbia un mantra imparato dallo spettatore a memoria come le poesie a scuola ("da un grande potere derivano grandi responsabilità") e piazza nel film un cattivo complesso, impeccabile, col volto enigmatico di Willem Dafoe.

8) X-Men: Giorni di Un Futuro passato

20th Century Fox
Una scena del film

Sliding doors anche per i mutanti. È questo, in sintesi, l'obiettivo della missione che verrà affidata a Wolverine: tornare nel 1973 e impedire che Raven/Mystica scateni una serie di eventi che significherebbero, nel futuro, l’estinzione per i mutanti.

Bryan Singer torna dietro la macchina da presa e realizza il capitolo X più maturo, completo e avvincente, giocando su sbalzi temporali (la strizzata d'occhio a Terminator è d'obbligo) e strabilianti soluzioni visive, su tutte la performance di Quicksilver 100 piani al di sotto del Pentagono.

7) The Avengers

"Uno per tutti, tutti per uno". I Vendicatori come i moschettieri, uniti per fronteggiare l'invasione aliena dei Chitauri al soldo di Loki. Joss Whedon raduna in un super mucchio selvaggio i vari Iron Man, Captain America, Hulk, Vedova Nera, Thor, Occhio di Falco e li costringe a socializzare sotto lo sguardo attento di Nick Fury.

The Avengers è un successo mondiale, il punto di non ritorno dei cinecomic, ormai a tutti gli effetti pellicole capaci di smuovere milioni di spettatori.

6) Captain America: The Winter Soldier

I toni da war movie che avevano contraddistinto il primo capitolo così così di Johnston cedono il passo alle atmosfere da spy story vecchia maniera. Impossibile non rinvenire, in The Winter Soldier, echi de I tre giorni del Condor - con tanto di ciliegina Robert Redford nel cast - e di The Manchurian Candidate (citazione, questa, che verrà avvalorata da Tony Stark in Civil War). Nel film viene approfondita la condizione di "reduce del tempo" di Rogers: nell'sua agendina è appuntato tutto ciò che si è perso durante gli anni in cui è rimasto ibernato: dal Muro di Berlino allo splendido album "Trouble Man" di Marvin Gaye passando per Star Wars, Rocky e i Nirvana. 

Una sceneggiatura asciutta, l'action artigianale messo in mostra dai Russo e un ritmo notevole fanno di questa pellicola uno dei punti più alti della Factory Marvel.

5) Guardiani della Galassia

Marvel Studios
Il poster del film

Uno degli azzardi Marvel, ripagato in modo incredibile. Merito della follia creativa di James Gunn e dei suoi adorabili e strampalati Guardiani, scemi scemi in modo assurdo (semi cit.) di una space opera ambientata in una galassia lontana, lontana. Il regista prende un gruppo di personaggi secondari degli albi a fumetti della Casa delle Idee e li trasforma in eroi di punta del grande schermo, piazzando pure una colonna sonora spaziale che va da David Bowie a Norman Greenbaum.

4) Spider-Man 2

Il Doc Octopus è uno dei villain più complessi della realtà dei cinecomic. Già questo basterebbe a classificare Spider-Man 2 come uno dei titoli più riusciti del genere. Ma non è solo l'Otto Octavius di Alfred Molina a sorprendere, bensì (pure) la maestria con cui Raimi alterna autorialità e intrattenimento, mettendo in scena le difficoltà di Peter Parker nel conciliare vita privata e responsabilità da supereroe.

3) Iron Man

Marvel Studios/Paramount Pictures
Robert Downey Jr. in una scena del film

Egocentrico e narcisista ancor prima che eroe. Impossibile non distinguerlo tra la folla. Tony Stark rivoluziona il concetto di eroe e dona a Robert Downey Jr. una seconda giovinezza professionale, in un film che curiosamente (e biograficamente, perché no?) parla di eccessi e redenzione.

Tutto è calibrato alla perfezione nel primo Iron Man a firma Jon Favreau, dai dialoghi ai plot twist. E tutto è funzionale al carisma del protagonista, un mercante d'armi folgorato sulla via di Damasco (più o meno). Se proprio gli si vuole trovare una pecca, forse è lo scontro finale l'anello debole di una catena di ferro rovente.

2) Avengers Infinity War

Una resa dei conti mozzafiato. La chiusura - parziale - di un cerchio tratteggiato per la prima volta nel 2008, col primo Iron Man. Una gestione dei tempi e delle dinamiche dello storytelling davvero impeccabile. Avengers: Infinity War è il "game over" dei cinecomic, un testamento (nel vero senso della parola) equilibrato nei toni e nella messa in scena. E con un cattivo degno di nota di cui reclamiamo a gran voce il ritorno (che avverrà in Avengers: Endgame).

1) Logan - The Wolverine 

20th Century Fox
Hugh Jackman in una scena del film

Logan - The Wolverine si muove tra il western malinconico (vengono citati apertamente Alan Ladd e Il cavaliere della valle solitaria) e la fantascienza distopica a là Mad Max: Fury Road e The Road (da cui riprende il tema della relazione padre/figlio). Il mix è di quelli esplosivi, la recitazione dei protagonisti è superlativa, le note di Johnny Cash esaltano deserti e silenzi. L'addio di Hugh Jackman è brutale e splatter. Eppure è così strappalacrime. Non dobbiamo aver paura di chiamarlo capolavoro.

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