Tyrant: cinque curiosità in anteprima da scoprire

Autore: Redazione NoSpoiler ,

La serie ruota intorno a Bassam "Barry" Al Fayeed, figlio minore di uno spietato dittatore del Medio Orientale immaginario, auto-esiliatosi in America per rifarsi una vita, e costretto a tornare nel suo paese d’origine con la sua famiglia.

Per realizzare questa prima stagione, incentrata sul dramma familiare e politico, che richiama un po’ lo stile del Padrino, si sono dovute affrontare numerose difficoltà: dalla perdita prematura del suo creatore al cambiamento forzato dei luoghi di ripresa. Queste sono le più eclatanti:

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1. Il grande lavoro di Gideon Raff (produttore di “Homeland”) e Howard Gordon (creatore di “24”)

La sfida più folle e impegnativa è stata sicuramente quella d’impostare una storia fittizia in questa parte del mondo, sfida che Raff ha colto senza troppi scrupoli. E per farlo al meglio ha scelto di lasciare lo show nelle mani capaci di Howard Gordon.

 

2. Dove si trova Abbudin, la città di Tyrant?

Lo diciamo subito: non esiste. Tyrant, infatti, si sviluppa nel paese immaginario di Abbudin, che richiama diverse località del Medio Oriente, tra cui l'Egitto, la Siria e la Giordania. La maggior parte delle scene sono sviluppate all'interno delle mura del palazzo della famiglia Al-Fayeed, fino a quando non arriverà il momento in cui non si potrà più ignorare il mondo esterno.

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3. Un attore britannico preparato sul Medio Oriente

Adam Rayner è stato scelto per il ruolo del protagonista. Il suo personaggio richiama un po’ quello di Michael Corleone de Il Padrino, che puntata dopo puntata diventerà un vero e proprio tiranno, seguendo le orme del padre.

Per interpretare al meglio il suo ruolo, Adam ha voluto ampliare la sua conoscenza personale sulla storia del Medio Oriente, leggendo numerosi libri sulla famiglia Hussein, la famiglia Assad e la primavera araba.

4. La fortuna/sfortuna di avere dei set in Medio Oriente

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La scelta di girare nel Medio Oriente è legata alla scelta di Howard Gordon di arricchire la serie con particolari delle architetture del posto, i numerosi colori e le musica caratteristiche di questi posti. Le riprese erano originariamente previste in Israele nel 2013, ma a causa di possibili rischi alla troupe, il set è stato trasferito obbligatoriamente a Monaco.

 

5. Le prevedibili critiche

Dopo la proiezione dell’episodio pilota il Council on American-Islamic Relations ha espresso preoccupazione visto che, a loro giudizio, il lato migliore della cultura arabo-musulmana in Tyrant è priva di qualità positive. Gordon ha già affrontato critiche simile in passato, rispondendo a queste critiche ribadendo che in ogni serie tv lo spettatore tende a vedere quello che vuole vedere.

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Insomma siamo di fronte ad una nuova serie avvincente e che sicuramente farà discutere. E se non volete perdervi il dibattito, non perdete la prima puntata lunedì 25 maggio alle 21, naturalmente, su FOX:

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