Effetto Watchmen? Il massacro di Tulsa verrà insegnato nelle scuole in Oklahoma

Autore: Alessandro Zoppo ,

Watchmen, la serie HBO di Damon Lindelof che ha portato sul piccolo schermo il celebre romanzo a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons, fa cambiare i libri di storia.

Il primo episodio dello show, È estate e stiamo finendo il ghiaccio, ha illuminato il pubblico statunitense ricostruendo nell'infanzia di Will Reeves, il nonno della protagonista Angela Abar, un episodio dimenticato di storia nazionale: i disordini razziali di Tulsa del 1921.

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Quel massacro, avvenuto nella notte tra il 31 maggio e l'1 giugno, è una pagina vergognosa della città e dello Stato. Ora i vertici dell'Oklahoma hanno deciso di cambiare indirizzo nelle scuole, includendo uno dei più gravi assalti suprematisti nell'intera storia degli Stati Uniti nei programmi di insegnamento.

Come reso noto dalla CNN, il Dipartimento educativo dello Stato fornirà ad aprile un programma di studi progettato per dare "supporto e risorse extra" agli insegnanti che non vogliono più omettere la cronaca di devastazione ed omicidi avvenuta cent'anni fa nel distretto della comunità afroamericana.

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Quando si racconta la storia dell'Oklahoma, si insegna soprattutto il passaggio dalle terre selvagge dei Nativi alla nascita del 47esimo stato nel 1907 e la trasformazione politica ed economica di quelle zone.

A scuola si ignora ciò che accade nel quartiere ricco e benestante di Greenwood, meglio noto come la Wall Street nera, che diventa ben presto il centro di un massacro.

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Tutto comincia quando Dick Rowland, un giovane sciuscià nero, prende l'ascensore dell'edificio Drexel al 319 di South Main Street, e sale all'ultimo piano con una ragazza bianca, Sarah Page.

È il Memorial Day, poche attività sono aperte nella comunità che grazie al boom petrolifero delle zone circostanti, ha fatto segnare un'impressionante crescita economica.

In quell'ascensore succede qualcosa, non si sa ancora bene cosa: c'è chi parla di stupro, chi di un litigio, chi di un semplice incidente. Sta di fatto che l'impiegato di un negozio sente Sarah urlare e Dick scappare via di corsa.

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Il giorno dopo, Rowland viene arrestato e la stampa segregazionista comincia a fomentare l'odio, che già divampa nell'Oklahoma nord-orientale dove l'alto tasso di disoccupazione e il ritorno dei veterani dalla guerra alimenta il Ku Klux Klan. Il Tulsa Tribune pubblica addirittura un editoriale dal titolo "To Lynch Negro Tonight".

L'auspicio si materializza in breve tempo: i linciatori arrivano nella Contea, scoppia la rivolta e a Greenwood i neri agiati diventano oggetto della caccia all'uomo dei bianchi.

I morti sono circa 300, altre 800 persone sono ricoverate negli ospedali locali. Cala subito una cappa di silenzio sulla vicenda, che una Commissione d'inchiesta riconosce pubblicamente soltanto nel 2001.

Wess Young, 94enne sopravvissuto alla strage, ha spiegato al New York Times come la rivolta sia stata omessa dagli storici locali e nazionali fin dall'inizio.

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La sommossa razziale di Tulsa del 1921 è stata raramente menzionata nei libri di storia, nelle aule scolastiche e addirittura in privato dai neri e dai bianchi allo stesso modo; sono cresciuti fino alla mezza età del tutto inconsapevoli di ciò che fosse realmente accaduto in quel luogo.

Oggi lo Stato dell'Oklahoma vuole sovvertire quello che il senatore Kevin Matthews ha spesso definito "il segreto vergognoso di Tulsa".

La sovrintendente Joy Hofmeister e la responsabile delle Tulsa Public Schools Deborah A. Gist hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa le ragioni di questa scelta: un orrore come quello del 1921 non deve accadere mai più.

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Ciò che vogliamo garantire è un insegnamento di livello appropriato su fatti che finora non sono stati insegnati in modo degno in Oklahoma. È la nostra storia e tutti noi dovremmo conoscerla.

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Watchmen ha avuto il merito di riaccendere i riflettori su ciò che accadde a Tulsa. Damon Lindelof, in un'interista concessa a NBC News, ha rivelato che la sua più grande preoccupazione per gli Usa del 2020 riguarda proprio i rigurgiti del razzismo.

Lo spunto per raccontare Tulsa gli è arrivato leggendo l'articolo The Case for Reparations, scritto dal giornalista e attivista afroamericano Ta-Nehisi Coates per il magazine The Atlantic.

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Ancora oggi, il Tulsa Real Estate Exchange stima che le perdite causate dal massacro ammontino a 1,5 milioni di dollari in immobili e 750mila dollari in beni personali equivalenti a un totale di 32 milioni di dollari odierni, che non sono mai stati completamente recuperati.

Lindelof ha voluto risarcire in qualche modo quella memoria perduta con la sua serie (e il diario di bordo di Peteypedia).

La prima volta che ho saputo di Tulsa avrò avuto 43 o 44 anni e mi chiedevo come fosse possibile che non ne avessi mai sentito parlare. Allora mi sono informato e ho pensato che Tulsa era il posto giusto in cui ambientare lo show.

Quis custodiet ipsos custodes? Chi controlla i controllori? Una serie televisiva potrà non cambiare la storia, ma di certo può insegnare molto alle generazioni future.

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