WhatsApp, i link d'invito alle chat di gruppo appaiono nei risultati di Google

Autore: Pasquale Oliva ,

Tramite l'introduzione della crittografia end-to-end gli sviluppatori di WhatsApp hanno dimostrato di voler tutelare la privacy degli utenti utilizzatori del più popolare servizio di messaggistica al mondo. Negli uffici di Mountain View, in California, l'aria però è diventata irrespirabile nelle ultime ore a causa di un polverone che potrebbe aver alzato Google.

Ecco costa succedendo.

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Le chat di gruppo sono ormai la normalità (anche se molti preferiscono evitarle), piazze digitali in cui i partecipanti possono scambiarsi messaggi testuali e contenuti multimediali. A queste si può accedere su invito diretto dell'amministratore, anche sotto forma di link. Una stringa formata da lettere, numeri e simboli che consente l'accesso ad una conversazione di gruppo e che è la traduzione di un meccanismo abbastanza chiaro ai più e comune a praticamente tutti i servizi dello stesso segmento perché efficace e sicuro. O almeno così sembra.

Ciò che sta accadendo nelle ultime ore ha dell'incredibile. Motherboard ha scoperto che Google sta indicizzando gli inviti ai gruppi WhatsApp, consentendo praticamente a chiunque di unirsi alla conversazioni e, nel caso, dare uno sguardo ad informazioni personali degli altri partecipanti come numero di telefono e foto profilo.

Un'altra testimonianza porta la firma di Jordan Wildon di DW News, che ha scelto di informare il popolo di Twitter:

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Le segnalazioni di questa anomalia, se questo è il termine da utilizzare, hanno raggiunto la scrivania di Alison Bonny, portavoce di WhatsApp. Con una email alla redazione di The Verge questa ha spiegato che, per questioni di privacy, gli utenti dovrebbero condividere i link d'invito alle chat di gruppo in privato e solo con persone che conoscono e di cui si fidano. Questo perché, quando pubblicato su un sito web, un link diventa visibile a tutti.

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Google invece non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale, ma Danny Sullivan di Google SearchLiaison ha cercato di fare chiarezza sulla questione. Rispondendo ad un tweet (dell'autore dell'articolo per Motherboard), Sullivan ha affermato che i motori di ricerca come Google propongono nei risultati pagine dell'open web e che proprio questo è accaduto con i link alle chat di gruppo su WhatsApp.

Nulla di strano, insomma.

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Alla luce di questa scoperta, è altamente consigliabile seguire il suggerimento del portavoce di WhatsApp per evitare spiacevoli sorprese in chat di gruppo che dovrebbero essere private. Se notate anomalie, recatevi nelle impostazioni della chat, cercate la voce 'invita nel gruppo tramite link' e selezionate l'opzione 'reimposta link'. Questo procedimento serve a generare un nuovo collegamento, disattivando il vecchio.

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E voi usate WhatsApp? O preferite affidarvi ad altre piattaforme come Telegram e Messenger?

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