Widows - Eredità criminale, la recensione: la rapina cinematografica più dura e pura e del 2018

Autore: Elisa Giudici ,

Entra, prendi i soldi e scappa. Sulla carta è tutto molto semplice, ma nella realtà non appena si passa dalla teoria alla pratica qualcosa va storto. Di storture e rapine tra il raffazzonato e il brillante nel 2018 al cinema ne abbiamo viste parecchie: da quella super glamour di Ocean's Eight a quella scanzonata e proletaria di Logan Lucky, passando per pellicole decisamente minori.

Widows ha dalla sua parte una triade di talento - e talvolta genialità - che rende abbastanza prevedibile il risultato: con il regista Steve McQueen, la scrittrice Gillian Flynn e l'attrice Viola Davis al comando, il lungometraggio asfalta la concorrenza. Widows - Eredità criminale diventa con facilità il miglior heist movie del 2018 e nemmeno troppo a sorpresa una delle pellicole più incisive dell'annata, capace come poche altre di fotografare la contemporaneità. 

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Non male per un film di genere che pare pescare da filoni di b movie come la blaxploitation e che avrebbe dovuto segnare una svolta commerciale per un regista autoriale e di denuncia come Steve McQueen. Invece, giunto al suo quarto film - dopo Shame, Hunger e 12 anni schiavo - il cineasta afroamericano si conferma un talento visivo e narrativo ben sopra la media, capace di cambiare pelle, dimostrare carattere e tenere il polso di un'America sempre più sinistra e pericolosa.

20th Century Fox
Viola Davis e Liam Neeson sono marito e moglie in Widows
Viola Davis realizza il ritratto di un'altra donna pericolosa in Widows

La versione migliore di Ocean's 8 

Si è fatto un gran parlare della rivoluzione all female di Ocean's 8, uno dei blockbuster dell'estate. Finalmente a pianificare e mettere in atto rapine era un cast quasi esclusivamente femminile, ribaltando un'immagine della criminalità tanto patinata quanto stereotipata e paternalista. Peccato non abbia suscitato la stessa roboante grancassa Widows - Eredità criminale. Quello di McQueen infatti non solo è cinematograficamente parlando un film su un livello più che superiore, ma è anche una pellicola che in solo quarto d'ora fa molto più dell'intero Ocean's 8 per ridefinire la posizione femminile al cinema. 

20th Century Fox
Una scena di Widows
Steve McQueen realizza il miglior heist movie del 2018

Non è un caso che a scriverne la sceneggiatura sia stata la scrittrice di thriller che è stata in grado come nessun altro di ridefinire un genere letterario nell'ultimo decennio: Gillian Flynn, l'autrice di Gone Girl e Dark Objects. Il suo marchio di fabbrica sono donne che rivelano un lato oscuro senza fine, che riflette non solo la loro anima tormentata ma anche quella di un società che ha modi molto fini e perversi di opprimerle. Contro il patriarcato sociale non diventano eroine, ma tirano fuori gli artigli e per sopravvivere si fanno carnefici, azzannando alla giugulare quell'immagine inerme e vittimista della donna "che nasconde un mistero", quando invece spesso è solo un vuoto narrativo. 

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Il quartetto di protagoniste di Widows - Eredità criminale è chiaramente figlio della sua penna. Estratte da ogni etnia, strato sociale e condizione economica e umana, le protagoniste del film sono giovani e anziane, mogli, madri, casalinghe e lavoratrici, agiate o costrette a lavorare dall'alba al tramonto. Ad accomunarle è la recentissima vedovanza: i loro mariti hanno perso la vita durante un tentativo di rapina finito malissimo. Il filo rosso che lega i loro destini è il lutto, ma le stringe e soffoca ancor di più quello nero della violenza. Nella presentazione stessa dei personaggi è chiarissimo come la vedovanza più che liberarle abbia rafforzato la pressione sociale e familiare che subiscono; la preoccupazione economica di come sbarcare il lunario maschera a malapena affetti e relazioni a dir poco tossiche. 

20th Century Fox
Michelle Rodriguez in una scena di Widows
Vedove decise a vendere cara la pelle: queste sono le protagoniste di Widows

Nemmeno il colpo che stanno pianificando è una ribellione, bensì l'ultima strada rimasta per recuperare i soldi che i loro mariti dovevano a un boss della malavita di Chicago, cercando di uscirne vive (o vendendo cara la pelle). Viola Davis è quindi a capo del disperato tentativo del quartetto di salvarsi la vita e magari ritargliarsi una libertà insperata, ma che andrà conquistata a carissimo prezzo. Nonostante il marito della protagonista avesse pianificato un colpo perfetto, la situazione è drammatica perché non è un lavoretto né un mondo per donne. 

La versione migliore di BlacKkKlansman

Su questo impiantito femminile e femminista interviene Steve McQueen con occhio accorto e mano incisiva: non c'è un'inquadratura lasciata al caso, non c'è una scelta filmica che non contribuisca a dare forza a una storia drammatica, dura, ma fornita di una sua crudele, efficiente pulizia. Difficile indovinare la presenza del regista di 12 anni schiavo dietro la cinepresa: se il tema è sempre quello del razzismo negli Stati Uniti, McQueen cambia completamente registro, lavorando sulle convenzioni dello heist movie, del thriller e perché no, anche di un approccio più "commerciale". Lungi dall'essere leggero, Widows - Eredità criminale lavora con generi e linguaggi considerati "di serie b" e con un cast di volti hollywoodiani, risultando meno marcatamente autoriale del passato. 

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Il suo unico limite è di essere talmente cupo, realistico e asciugato da ogni distrazione da risultare un po' respingente nelle fasi iniziali. Per una certa fascia di pubblico potrebbe risultare noioso e sarebbe impossibile fargliene una colpa. Infatti McQueen si prende tutto il tempo necessario per rivoltare le vite delle sue protagoniste, evidenziando storture e violenze sotterranee. Il regista però ha sempre saldamente le mani sul volante, per cui quando ingrana le marce alte diventa inarrestabile.

20th Century Fox
Elizabeth Debicki in una scena di Widows
Elizabeth Debicki è un'attrice talentuosissima in attesa di esplodere

Soprattutto perché a costruire il crescendo del film sono una Viola Davis che non perdona, affranta ma lucida. Piange e soffre ma risplende, affiancata da interpreti trascurate da Hollywood, alle prese con ruoli che ne evidenziano il talento. Emblema di questo sottoutilizzo è la bellissima Elizabeth Debicki, il cui fascino avrà certo aperto molte porte, ma sembra precludergli la possibilità di un ruolo che ne metta finalmente alla luce lo sconfinato talento. Non mancano poi i personaggi maschili (e caucasici): Colin Farrell, Robert Duvall e Liam Neeson vengono totalmente (e giustamente eclissati), mentre Daniel Kaluuya infila un cattivo davvero da brividi e da antologia. 

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Anche se molto più accattivante e davvero riuscito, anche Spike Lee e Blackkklansman devono cedere il passo a Steve McQueen. Con Widows il regista riesce a inquadrare in maniera ancor più lucida del collega la ferocia della quotidianità afroamericana negli Stati Uniti. La cronaca è incastonata con rapidi tocchi nel film, in maniera mai pretestuosa né prevedibile, sempre efficace. L'unico limite del film è che il suo stile minimalista, quieto e quasi castigato rischia di farlo passare in secondo piano rispetto a pellicole meno incisive, ma molto più rumorose.

Widows - Eredità criminale è nei cinema dal 15 novembre 2018.

Commento

cpop.it

80

Steve McQueen nobilita e rende contemporaneo il cuore duro del genere blaxploitation, o forse decide di sporcarsi le mani con il suo film più "commerciale": rimane un film quietamente grandioso.

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