Women Talking, recensione: il film da vedere l'8 marzo (e oltre)

Autore: Elisa Giudici ,

Distribuire Women Talking in Italia a ridosso dell'8 marzo è stata davvero un’ottima idea. Il film candidato a due premi Oscar (tra cui miglior film) è infatti una delle migliori opere dello scorso anno diretta da una regista e con un cast in gran parte femminile.

Non significa che Women Talking parli solo a un pubblico di donne, anzi. Il film di Sarah Polley aiuta davvero tutti a confrontarsi con i limiti e le difficoltà dell’essere “l’altra metà del cielo”. Women Talking sceglie un contesto più che estremo per esplorare quanto la società influenzi in negativo la vita delle donne.

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La pellicola infatti è ambientata in una comunità mennonita in cui le donne realizzano all’improvviso di essere state vittime di abusi, violenze, stupri e percosse mentre dormivano, sedate. Attenzione quindi: pur non mostrando direttamente le violenze il film affronta tematiche molto forti, perciò prima di considerare la visione informatevi adeguatamente.

Di cosa parla Women Talking

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Women Talking è l’adattamento del romanzo Donne che parlano di Miriam Toews, ispirato a fatti realmente accaduti in Bolivia. Il film è corale, in gran parte ambientato in un fienile.

Un gruppo di donne mennonite si trova a dover prendere una difficilissima scelta. Dopo aver colto sul fallo un uomo della comunità dentro il proprio dormitorio, le donne realizzano una terribile realtà.

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Alcuni uomini della comunità per anni le hanno sedate con un medicinale per le vacche, abusando di loro. I lividi, le ferite e persino le gravidanze conseguenza di questi anni sono state attribuite al male o a Satana.

Ora le donne sanno la verità. Mentre gli uomini sono alla polizia, hanno un giorno di tempo per stabilire cosa fare. Per rimanere nella comunità gli anziani hanno stabilito che debbano perdonare i trasgressori. Se decideranno di non farlo, dovranno andarsene.

Perché vedere Women Talking

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A far parlare di Women Talking è stato soprattutto un cast corale molto azzeccato. Il film vede una grande quantità di personaggi, principalmente femminili, prendere la parola.  Women Talking incarna uno spettro molto ampio di caratteri e sensibilità femminili. 

Rooney Mara, Jessie Buckley e Claire Foy incarnano diverse posizioni nel lungo dibattito tra le donne nel fienile. Perdonare? Chiedere agli anziani di cambiare alcune regole? Andarsene? Per intensità e capacità d'emozionare brilla anche la performance Ben Whishaw, nell'ultimo rilevante ruolo maschile del film. 

La regia di Sarah Polley ha il pregio di rendere appassionante questo lungo dibattito, introducendo persino qualche momento divertente, nonostante la tematica durissima. Convince meno invece la scelta - forte - di desaturare la fotografia. I colori delle immagini sono spenti, slavati, a significare il mondo senza scelta in cui vivono queste donne.

La principale debolezza di un film comunque molto riuscito ed emozionante sta nel linguaggio usato dalla sceneggiatura di Sarah Polley. Le donne di Women Talking sono state private dell’educazione più basilare, sanno a malapena leggere e scrivere.

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Eppure chissà dove trovano la capacità e le parole di inquadrare alla perfezione la loro voglia di libertà.

Talvolta sembra di sentire qualche attivista spiegare la situazione di donne sfruttate, piuttosto che una diretta protagonista che probabilmente non conosce le parole per raccontare la sua condizione. Suona un po’ come una forzatura contemporanea.

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Women Talking di Eagle Pictures.

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Commento

cpop.it

72

Emozionante, duro ma capace di trovare un po' di speranza, Women Talking racconta una storia capace di far riflettere. Il cast corale si muove a livelli altissimi.

Pro

  • Una trama tanto dura quanto emozionante
  • Cast corale ad altissimi livelli
  • Ben Wishaw avrebbe meritato una nomination agli Oscar

Contro

  • Non per tutti: tratta tematiche durissime
  • Il linguaggio usato dalle protagoniste è poco credibile
  • La scelta di una fotografia desaturata funziona poco
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