Wonder Woman 1984: il poster con una caleidoscopica Gal Gadot fornisce nuovi indizi

Autore: Alice Grisa ,

Due anni fa proprio in questi giorni usciva Wonder Woman, il cinecomic girl power che avrebbe sbancato al box office. La regista Patty Jankins è al lavoro sul sequel - o, meglio, come dice lei, il non sequel– del film, che sarà ambientato negli anni ’80 della Guerra Fredda e, oltre a Diana Prince, ci farà ritrovare il suo interesse sentimentale Steve Trevor.

In questo nuovo capitolo Diana dovrà affrontare un nemico nuovo e temibile, The Cheetah, che sarà interpretata da Kristen Wiig.

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Patty Jenkins ha fatto schizzare l’hype alle stelle condividendo il nuovo poster del film, un tripudio di colori che ha lasciato i fan della supereroina a bocca aperta.

Il poster

Il poster del film è in mood caleidoscopico, un'esplosione di tinte sgargianti e psichedeliche.

Avvolta nelle nuance sgargianti, Diana svela un nuovo costume, con un’armatura dorata e scintillante, perfetta per una vera regina. La protagonista indossa questa armatura-body, metallica e a prima vista molto resistente, che le copre la parte centrale del corpo, mentre braccia e gambe sono velate da un’altra protezione, che sembra realizzata in maglia a catena.

La regista ha condiviso il poster su Twitter, confermando che la sua Diana avrà un extreme makeover per il prossimo capitolo.

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Il costume

Come segnala Cbr, è facile notare le somiglianze tra questo warrior-look di Wonder Woman e quelli che l’eroina sfoggiava nelle pagine dei fumetti, in The Kingdom Come, serie di Mark Waid e Alex Ross ambientata nel futuro,

I membri della Justice League avevano lasciato i compiti da supereroi a una generazione più giovane, troppo negligente però per risolvere i problemi come lo facevano loro. Per questo i protagonisti d’oro (forse il riferimento dell’armatura era proprio simbolico) erano chiamati a tornare sul campo di battaglia. In questo fumetto Wonder Woman indossava proprio un’armatura dorata, con le ali che la facevano assomigliare a un’aquila.

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Un banale raffronto mette in luce una serie di differenze tra il costume dei fumetti e il nuovo look di Diana, a partire dal fatto che la sua armatura nel poster non la fa assomigliare a un uccello, anche se le forme e soprattutto il mood e i colori fanno pensare che Kingdome Come possa essere stata un’ispirazione per i costumisti. Non è neanche detto che, a un certo punto del film, spuntino delle ali.

DC Comics
Wonder Woman nel fumetto Kingdome Come
Il fumetto Kingdome Come

Una cosa è certa, il nuovo costume della protagonista è ben diverso da quello oro, rosso e blu che abbiamo visto nel primo capitolo.

Warner Bros.
Una scena di Wonder Woman
Il costume blu, rosso e oro di Wonder Woman

Qualcuno si è divertito ad accostare questo nuovo outfit allo stile di Cher, che amava brillare e provocare sul red carpet come nella vita privata.

Le implicazioni femministe nei costumi di Wonder Woman

Questa metamorfosi sartoriale è anche un plus, un tratto distintivo di Wonder Woman. Come puntualizza Deadline, Superman e Batman sfoggiano costumi che si sono evoluti in minima parte nel corso delle loro apparizioni e non cambiano mai in modo drastico (a parte nel fumetto degli anni '90 in cui Superman veste completamente di nero), o comunque con la frequenza del cambi d’abito di Diana Prince.

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Il costume di Wonder Woman, invece, è variato col tempo modificando, aggiungendo o eliminando accessori e componenti anche in base al rapporto tra media e processi sociali.

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Wonder Woman, inoltre, rispetto ad altri "colleghi", viaggia tra le epoche temporali, e adatta il suo guardaroba a ogni decennio in cui piomba, dalla Prima Guerra Mondiale agli anni ’80.

L'evoluzione mediatica del personaggio è anche legata alle implicazioni sul "gaze", lo sguardo sulla figura femminile in sala dagli anni '70 all'età contemporanea.

Storicamente ricordiamo una Wonder Woman supersexy, in reggiseno, ma il filtro del femminismo ha riscritto e ridisegnato l’outfit della supereroina nel corso degli anni ’70, quando l’eroina è arrivata a indossare un paio di pantaloni bianchi e un dolcevita, un look davvero radicale.

 

DC Comics
Wonder Woman in dolcevita e pantaloni bianchi
Il makeover del 1972 nei fumetti

Nella serie TV degli anni ’70, l’interprete Lynda Carter aveva adattato i costumi alle scene che richiedevano la massima agilità, e aveva indossato una tuta blu superaderente, perfetta per guidare una moto.

ABC
Lynda Carter nella serie Wonder Woman
Lynda Carter, una Wonder Woman rider

Lynda Carter aveva sfoggiato anche un costume succinto, in onore di un femminismo aggressivo e sexy.

ABC
Lynda Carter in Wonder Woman
Lynda Carter, gloriosa Wonder Woman Seventies

È stato poi il fumetto Kingdome Come a rivoluzionare il look di WW, “dorandola” completamente e facendole apparire le voluminose ali.

Il nuovo capitolo, distribuito da Warner Bros. Pictures, arriverà nelle sale italiane il 4 giugno 2020.

Al fianco di Patty Jenkins, che riprende il suo ruolo dietro la macchina da presa, ritroveremo l’attrice protagonista Gal Gadot, Chris Pine insieme a Pedro Pascal e alla già citata Kirsten Wiig.

A livello di troupe, torneranno anche il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline Bonetto e la costumista premio Oscar Lindy Hemming, oltre al montatore  Richard Pearson, anche lui candidato ai premi dell’Academy.

Che ne pensate? Siete curiosi di scoprire Wonder Woman 1984?

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