Your Name, la recensione: il film giapponese del 2016 arriva in Italia

Autore: Elisa Giudici ,

Come spiega lo stesso regista Makoto Shinkai nell'introduzione al film realizzata appositamente per gli spettatori italiani, Your Name è la storia di un ragazzo e una ragazza che si incontrano, anche se non in maniera convenzionale.

Il regista d'animazione giapponese che da molti viene considerato l'erede spirituale di Hayao Miyazaki torna nei cinema italiani con quello che è stato il maggior incasso al botteghino giapponese nel 2016 (288 milioni di dollari). Your Name sta riscuotendo un notevole successo anche a livello mondiale, tanto da essere considerato un black horse per la sezione miglior film d'animazione ai prossimi Academy Awards. Ce la farà a conquistare una nomination?

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Sicuramente a livello tecnico questa storia d'amore a ritmo di time loop si presenta con un'impressionante curriculum, fatto di un'animazione fluida, elegante, perfettamente armonizzata tra character design dei suoi protagonisti e fondali di struggente bellezza che ritraggono la popolosa Tokyo e il villaggio di Tomori. Le due opposte facce del Giappone (urbana, moderna e centrale l'una, rurale, tradizionale e periferica l'altra) fanno da cornice alle vite di Taki, un bello studente delle superiori innamorato della caposala del ristorante dove lavora part-time, e Mitsuha, una giovane studentessa che presiede con la nonna e la sorellina ai rituali del tempio locale.

Taki e Mitsuha sono destinati a incontrarsi... o forse no. Per desiderio espresso da Mitsuha, cominciano a scambiarsi di corpo in maniera imprevedibile, vivendo alcune giornate al posto dell'altro. Mitsuha potrà finalmente esplorare Tokyo e quella vita urbana ed elegante che tanto desidera, mentre Taki scoprirà con stupore gli scenari mozzafiato e le antiche tradizioni del Giappone rurale. I due cominceranno anche a guidarsi attraverso messaggi, appunti e scritte, perché scambiarsi di posto sarà spesso difficile e imbarazzante per entrambi. Con l'arrivo di una cometa sull'arcipelago giapponese però tutto cambia e i due dovranno lottare per potersi incontrare di nuovo (anzi, per la prima volta!), nonostante le memorie di questa incredibile esperienza via via svaniscano, fino a dimenticare persino il nome dell'altro. 

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Your Name, la recensione del film d'animazione campione d'incassi
La locandina originale del film

Dopo Il Giardino delle Parole, il regista giapponese più seguito e amato a livello internazionale torna in Italia con il suo film più acclamato. A livello tecnico Your Name è davvero impressionate per la sua capacità di sintetizzare il lirismo dei colori e dei luoghi dell'animazione giapponese classica con le possibilità delle tecniche contemporanee, senza mai perdere in eleganza, fino a creare un prodotto davvero senza tempo. Sul lato della storia prende la saggia decisione di stabilire una linea temporale particolare ma chiaramente definita, così da rendere coerente e facilmente comprensibile il paradosso temporale in cui si svolgono gli incontri di Taki e Mitsuha.

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Peccato non si possa dire lo stesso per la seconda parte del film dove forse Shinkai vuole troppo per i propri personaggi, eccedendo in quell'epica dei sentimenti e del romanticismo che è da sempre il suo marchio di fabbrica, diventando alla lunga ripetitivo e prevedibile, interrompendo l'armonia perfetta della prima parte con una nota stonata. Forse il destino di Taki e Matsuha doveva fermarsi alla prima, struggente decisione del caso. 

Your Name sarà nelle sale italiane il 23, 24 25 gennaio 2016. 

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