Bullet Train, recensione: solo il divano, gli amici e Brad Pitt

Autore: Elisa Giudici ,

Se hai dietro la cinepresa David Leitch, un ex addetto agli stunt espertissimo di coreografie pensate per il cinema da combattimento, di certo non gli dai da girare un dramma autoriale. Con Atomica Bionda il regista aveva già provato al pubblico amante del genere action che le mazzate sono il suo pane quotidiano e sono ciò che gli riesce meglio su grande schermo.

Bullet Train questo lo sa. Ispirato dall’irriverente romanzo giapponese I sette killer dello Shinkansen di Kōtarō Isaka, la pellicola guarda alle ultime perle del cinema action tutto divertimento e con poche pretese, copiando il meglio dei trend del momento da pellicole come John Wick e Snowpiercer. 

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La ciliegina sulla torta? Un Brad Pitt trasandato e autoironico che fa da protagonista a un action dal ritmo davvero serrato, ricco di comicità e colpi di scena.

La trama di Bullet Train

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Brad Pitt interpreta Coccinella: un personaggio che già dal nome è tutto un programma. L'uomo è un assassino su commissione la cui fortuna ormai è proverbiale, nonostante lui sia convinto del contrario. Coccinella fa coppia da tempo con Maria, una voce al telefono che lo guida e gli assegna gli incarichi.

Annoiato e un po’ depresso, nel bel mezzo di un percorso di psicoterapia per ritrovare sé stesso, Coccinella ottiene da Maria un incarico sulla carta davvero semplice, per riprendere a lavorare dopo un periodo di pausa. Dovrà salire su un treno shinkansen alla stazione di Tokyo, individuare una valigetta ventiquattrore con un adesivo a forma di trenino e rubarla.

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Semplice no? Non proprio. Coccinella scopre che sul treno ci sono molti colleghi killer con missioni che li vedranno contrapposti uno contro l’altro e passeggeri decisi ad avere la propria vendetta in una lotta mortale sì, ma anche molto divertente e spettacolare a cui assistere.

Bullet Train: perfetto per una serata di divertimento

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Se vi piacciono i film dal ritmo sempre incanzante, pronti a stupire con star, camei, colpi di scena e coreografie di combattimento sempre spettacolari (un po’ alla John Wick) Bullet Train è il film perfetto per voi.

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Lo sceneggiatore Zak Olkewicz fa tutto ciò che è in suo potere per mantenere sempre alta l’attenzione dello spettatore, tra dialoghi a mitraglietta strambi e brillanti che ricordano Edgar Wright e continui colpi di scena che pian piano acquistano il gusto dell’esagerazione.

Brad Pitt è la nostra guida in questo Giappone degno del miglior stereotipo del paese dei neon e della tecnologia. Forse un po’ annoiato ma comunque sornione il giusto, porta il film al capolinea senza troppa convinzione, ma con molta pragmaticità.

Ben più coinvolti ed efficaci nelle loro interazioni comiche sono gli attori Brian Tyree Henry e Aaron Taylor-Johnson, gli irresistibili Lemon e Tangerine. I due interpretano coppia di fratelli killer con un universo personale e lessicale su cui vengono costruite molte delle gag più riuscite del film.

Bullet Train sin dalle sue premesse è un film che ama esagerare, ma nella seconda parte finisce per strafare, soprattutto per quanto riguarda la risoluzione finale della storia. La conclusione del film è esagerata anche per gli standard già alti dei blockbuster americani.

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Un po’ meno riuscito di John Wick, molto simile a The Lost City (un film che zitto zitto si è rivelato un successo di botteghino), Bullet Train è perfetto per una serata al cinema o sul divano in spensieratezza, tra amici, quando avete voglia di un film che non si prende troppo sul serio e la cui unica ambizione è divertire per qualche ora il suo pubblico.

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L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Bullet Train di Sony Pictures.

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Commento

cpop.it

62

Esagerato, iperattivo e molto divertente, Bullet Train non lascia dietro di sé ricordi indelebili, ma è perfetto per una serata all’insegna dell’action che non si prende troppo sul serio.

Pro

  • Una parata di star dell'action
  • Ritmo altissimo e gag a pioggia
  • Brian Tyree Henry e Aaron Taylor-Johnson sono spassosi

Contro

  • Brad Pitt non ci crede davvero
  • Finale esageratissimo
  • Non lascia molto dietro di sé
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