White Men Can't Jump, recensione: il basket come redenzione

Autore: Nicholas Massa ,

Per raccontarvi del film White Men Can’t Jump, è impossibile non fare paragoni con il film uscito nel 1992 che in America aveva lo stesso titolo, mentre in Italia è arrivato tradotto come Chi non salta bianco è. Si tratta di un parallelo quasi obbligato, sia perché la pellicola è  un remake del film originale (un rifacimento), sia perché pur partendo da una storia relativamente conosciuta, non si limita semplicemente a restaurarla, trasportandola nei tempi moderni, ma ne cambia alcuni elementi chiave.

Con White Men Can’t Jump, in uscita il 19 maggio 2023 su Disney Plus (guardate il trailer di White Men Can't Jump), Calmatic, il regista, ha deciso di costruire un film che tiene assolutamente conto delle tematiche del passato, rielaborandole però in una storia dai tratti più leggeri, che parla una lingua diversa man mano che avanza nella narrazione, avvicinandosi alle riflessioni del passato per certe cose, per poi allontanarsene quasi del tutto.

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In questo caso non si tratta di un remake che segue passo passo la trama dell'originale, ma di una sorta di ricostruzione che cita continuamente le proprie origini, attingendo dalla loro trama e, al tempo stesso, cerca una strada tutta sua che conduce a nuovi territori.

Il tocco di questo regista si sente dall'inizio alla fine, come anche una certa voglia di cambiamento nell'insieme degli eventi che citano il film del 1992 e se ne distaccano, parlando una lingua che sembra la stessa, e proseguendo una serie di ragionamenti in chiave moderna che tengono conto di altre problematiche umane rispetto al passato.

Di cosa parla White Men Can’t Jump?

Disney
White Men Can't Jump - Jack Harlow e Sinqua Walls in una scena del film

La storia di White Men Can’t Jump, sebbene molto simile a quella di Chi non salta bianco è, cerca fin da subito di trovare un percorso tutto suo. Al centro della trama c'è Kamal Allen (interpretato da Sinqua Walls), una giovane promessa della NBA che sembra aver trovato subito la propria strada attraverso il basket.

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Il modo in cui viene presentato, in procinto di rispondere, insieme al padre, a un'intervista sul suo futuro come atleta, rappresenta uno dei momenti più alti della sua carriera, ma la grande pressione, e un carattere molto particolare lo spingeranno a mollare tutto.

Quando esordisce nel film, non è più la promettente star di un tempo, ma un ex giocatore che ha rinunciato alle sue possibilità a causa di un errore commesso in giovane età.

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Nel corso della storia viene introdotto anche Jeremy (interpretato da Jack Harlow), un ex cestista che ha perso tutto a causa di una grave malattia alle ginocchia. Il loro incontro sul campo da basket, seguito da una scommessa di 100 dollari a chi fa più canestri, è simile a quello della pellicola del 1992.

Il talento di entrambi si manifesta fin da subito, ma anche i demoni interiori che tormentano Kamal emergono. La caratterizzazione dei due protagonisti rappresenta la prima e più grande differenza rispetto al passato.

In White Men Can’t Jump sono entrambi personaggi rotti, ma in modo diverso e più classico. Entrambi amano il basket e non sono riusciti a realizzarsi a causa di limitazioni personali, sia mentali che fisiche. Nonostante ciò, sono rimasti strettamente legati a questo mondo, senza però fare un passo in avanti.

Il loro bisogno di soldi e il riconoscimento del reciproco talento legato alle scommesse in strada, sono il punto di partenza per un'amicizia che nasce da un incontro/scontro casuale e per poi svilupparsi nonostante le difficoltà quotidiane e il torneo di Street Basket (basket di strada) che sembra promettere tanto a entrambi.

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In tutto ciò, il regista mette sotto analisi la realtà delle strade di Los Angeles con la sua macchina da presa. White Men Can’t Jump cita continuamente il film del 1992, ma cerca anche una strada differente che conduce a lidi del tutto nuovi, rielaborando le tematiche del passato in una storia dai tratti più leggeri e moderni.

Perché guardare White Men Can’t Jump

Disney
White Men Can't Jump - i due protagonisti del film insieme

White Men Can’t Jump è una pellicola inaspettata nel suo insieme. Sebbene all'inizio possa sembrare un semplice remake del film di Ron Shelton, in realtà si concentra sui personaggi e sul loro percorso di redenzione. Il desiderio di trovare una seconda chance nel mondo che amano da sempre diventa il motore principale di una storia che affronta demoni interiori, ripensamenti, sofferenze e una forma di rivalsa che abbraccia ogni settore.

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Il tono amaro del film degli anni '90 è lontano, anche se alcune inquadrature e riflessioni sociali generali lo richiamano. Questa pellicola racconta di seconde opportunità, cercando di creare empatia con i suoi personaggi senza condannarli completamente e guidandoli verso una maturazione che solo loro possono trovare.

La presenza femminile è fondamentale in White Men Can’t Jump, con i personaggi di Imani (interpretata da Teyana Taylor) e Tatiana (interpretata da Laura Harrier) che non sono solo di supporto, ma seguono anche un percorso di crescita in relazione ai loro partner. C'è un vero e proprio aggiornamento delle figure femminili rispetto al passato, con una scrittura più moderna e fresca.

Anche se il tema del gioco d'azzardo viene solo accennato, il regista preferisce concentrarsi sui suoi protagonisti e sulle loro insicurezze legate allo sport che amano, il basket, senza dimenticare le difficoltà quotidiane che devono affrontare.

In sintesi, White Men Can't Jump è un lungometraggio che parla di speranza, redenzione e secondi atti, mettendo in luce l'umanità dei suoi personaggi e la loro lotta per trovare il proprio posto nel mondo.

Conclusioni: la critica sociale è rimasta intatta

White Men Can't Jump è un film su due giovani promesse dello sport che hanno fallito e cercano una nuova possibilità per riscattarsi definitivamente. Per farlo, partono dalla strada, dai quartieri più malfamati e pericolosi di Los Angeles, cercando di guadagnare qualche soldo in più per iscriversi ai tornei seri.

Le scommesse e la violenza dei contesti in cui giocano quotidianamente, pur se accompagnate da un tono più leggero e goliardico rispetto al passato, rimangono un enorme valore aggiunto per la trama che, nel suo andamento, continua a criticare e a portare alla luce le condizioni di alcune specifiche comunità della città.

Questa analisi sociale è veicolata da una manciata di scelte musicali che incorniciano alla perfezione gli eventi e ciò che i personaggi dicono, il loro linguaggio, i loro rapporti con gli altri e un certo tipo di ghettizzazione ancora oggi presente e palese.

Riflettendo sui problemi dei suoi protagonisti, il regista sposta lo sguardo anche altrove, catturando ciò che accade nei quartieri armati di Los Angeles e cercando di filtrare la situazione con un occhio che, purtroppo, non riesce a essere abbastanza graffiante.

Questo è uno dei maggiori limiti del nuovo White Men Can't Jump, in cui il lato più comico tende ad adombrare tutta l'amarezza che pervadeva il film originale, mettendo da parte la condanna delle ingiustizie e della violenza che avvengono quotidianamente lungo le strade, a favore di una storia di rivalsa personale che sembra sia vicina che distante da tutto il resto.

Prodotto Consigliato

Chi Non Salta Bianco E' (DVD)

Il celebre film del 1992 diretto da Ron Shelton con Woody Harrelson e Wesley Snipes torna in formato DVD.

Commento

cpop.it

70

White Men Can't Jump riporta alla mente tantissimi ricordi dal film del 1992, cercando di rielaborare quella storia in un percorso di rivalsa strettamente connesso coi nuovi protagonisti. Una storia che si origina allo stesso modo, scegliendo però d'imboccare strade e riflessioni diverse.

Pro

  • Si respira tutta l'aria di una Los Angeles sia pericolosa che attraente.
  • Il basket viene sfruttato come strumento per approfondire i personaggi.
  • La scelta delle location e della colonna sonora.

Contro

  • Gli manca l'amarezza graffiante della pellicola uscita nel 1992.
  • Il fatto di giocare con la redenzione rende prevedibili alcuni sviluppi.
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