Sifu è la perfetta fusione tra videogioco e un film di arti marziali

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
13' 1''

Il fascino delle arti marziali orientali ha sempre influenzato molto il mondo dell’intrattenimento, basti pensare alle miriadi di film realizzati sul tema sin dagli anni ’60. Di conseguenza, questo genere d’azione ha poi conquistato anche il mondo dei videogiochi, con gli adattamenti di alcuni dei film più famosi e nuovi videogiochi basati sulle arti marziali in generale, tra quelli più realistici e quelli fittizi. Ad esempio, i picchiaduro a incontri e i picchiaduro a scorrimento, immancabili nelle sale giochi degli anni ’90, devono molto al mondo delle arti marziali. Riuscire però a tradurre il feeling di un vero film di arti marziali in formato videoludico è sempre stato complesso, data la diversità dei due media, uno più passivo e l’altro prevalentemente interattivo, ma questo è cambiato con l’arrivo di Sifu.

È riduttivo definire Sifu semplicemente come un gioco d’azione, perché il titolo realizzato dagli sviluppatori francesi di Sloclap è un vero e proprio film di arti marziali interattivo, che basa la sua intera esperienza sul ricreare coreografie spettacolari degne della miglior pellicola di Bruce Lee o Jackie Chan. Ma attenzione, perché il titolo non vi prenderà per mano e vi farà eseguire mosse spettacolari con la semplice pressione di un tasto, vi metterà invece alla prova e vi prenderà a calci fino a quando non sarete davvero in grado di eseguire complicate manovre offensive e difensive in totale autonomia; agli inizi sembrerà molto difficile, ma, una volta presa la mano, il gioco riesce a diventare incredibilmente appagante, più di qualsiasi altro titolo basato sulle arti marziali. Scopriamo dunque cos’è veramente Sifu, nel dettaglio.

Un film di arti marziali interattivo

Sifu ripropone la classica storia di vendetta molto comune nei film di arti marziali, ma lo fa con stile, e questo lo possiamo comprendere già dal prologo. Qui interpreterete infatti colui che sarà poi il boss finale del gioco, dotato di mosse micidiali e senza la possibilità di essere sconfitto. Questa sezione fa anche da tutorial, per farci capire un po’ come funziona il sistema di combattimento. Senza entrare troppo nei dettagli, questo prologo è un’introduzione davvero originale e molto ispirata.

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Il nostro personaggio in realtà è il figlio del maestro di una scuola di arti marziali, che viene ucciso proprio dal cattivo che abbiamo utilizzato nel prologo. In pieno stile Kill Bill, però, il nostro avversario predestinato non era da solo, ma era accompagnato da altri quattro potenti guerrieri, e noi dovremo trovarli e ucciderli uno per uno per compiere la nostra vendetta, proprio come se fossimo la Sposa del film di Quentin Tarantino. In realtà anche il nostro protagonista, che potrà essere di sesso sia maschile che femminile a seconda della nostra scelta iniziale, è stato ucciso dai cattivi nell’introduzione, ma grazie a un misterioso amuleto magico, a ogni morte può ritornare in vita, però ogni volta più invecchiato, meccanica che sarà un po’ il cuore del gioco stesso.

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Il nostro scopo sarà dunque quello di attraversare cinque livelli e superarli tutti, prendendo a calci e pugni chiunque osi sbarrarci la strada fino a incontrare il boss, ossia uno dei 5 assassini del padre del nostro personaggio, per sconfiggerlo in un epico scontro mortale. Ogni livello e rispettivo boss, inoltre, incarnano uno dei 5 elementi cinesi: acqua, terra, fuoco, legno e metallo. La struttura è un mix tra un picchiaduro a scorrimento classico, ma stavolta completamente in 3D, e un vero e proprio film di arti marziali. Basti pensare al primo livello: situato in una sorta di edificio abbandonato, cita in alcune scene film come The Raid, pellicola del 2011 con protagonista l’artista marziale Iko Uwais, e in una sequenza in particolare ricorda molto il combattimento nel corridoio dell’originale Old Boy. Un consiglio: per scoprire davvero tutto di Sifu dovrete finirlo almeno due volte, ma la seconda volta dovrete cambiare il vostro approccio, per ottenere un finale differente; per comprendere come sbloccarlo dovrete stare molto attenti agli indizi sparsi per i livelli, dato che nulla è in realtà ciò che sembra.

Sifu è, ancor prima che un piacere da giocare, un piacere per gli occhi. A livello artistico le ambientazioni urbane sono incredibilmente ben fatte, con alcune sequenze magistrali, come quella nel secondo livello, The Club, che si svolge su una pista da ballo, o tutta la sequenza nel museo d’arte (terzo livello). I cambi di regia e la scelta dei colori, delle luci e delle ombre, donano un incredibile impatto scenico al titolo, che, nonostante la sua natura di gioco indipendente e dunque senza un budget stellare, riesce a stupire per l’abilità degli sviluppatori di Sloclap. Anche i personaggi, nonostante i modelli siano fatti volutamente con pochi poligoni, quasi in stile cartoonesco e con un certo riciclo di nemici, hanno delle animazioni ottime e molto variegate, elemento fondamentale in un gioco d’azione simile.

Una vita non basta per diventare un maestro di Kung Fu

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L’esperienza di Sifu è incentrata soprattutto sul suo gameplay. Come accennato nell’introduzione, Sifu è un titolo complesso, dove i nemici non restano in attesa di prenderle dal nostro eroe, ma anzi, anche il più debole dei nemici, se sottovalutato, può metterci facilmente KO. Il titolo in questo ricorda molto Sekiro di From Software, dove, nonostante ci fosse una progressione del personaggio con nuove armi e abilità, quello che davvero diventava più forte era il giocatore, che, sconfitta dopo sconfitta interiorizzava il sistema di gioco fino a diventarne maestro. Questa filosofia è applicata a meraviglia in Sifu, dove per ogni combattimento perso il giocatore dovrà capire quali i suoi errori e imparare da loro per la volta successiva; proprio come nelle arti marziali, soltanto dall’esperienza e dall’allenamento costante si potrà un passo alla volta diventare dei veri maestri.

Abbiamo accennato all’amuleto che ha salvato il nostro protagonista quando era un bambino strappandolo alla morte: questo speciale oggetto magico sarà fondamentale anche nel gameplay. A ogni morte infatti ci permetterà di ritornare in vita aumentando l’età del nostro personaggio. A inizio gioco partiremo da 20 anni; alla prima morte invecchieremo di un anno, arrivando a 21, alla seconda di due anni, arrivando a 23 e così via. Morendo spesso, dunque, invecchieremo sempre più velocemente e, una volta superati i 75 anni, sarà Game Over e dovremo ricominciare dall’inizio dell’ultimo livello a cui siamo arrivati, con l’ultima età registrata. Per farci capire, se arriviamo al secondo livello a 40 anni e in questo veniamo sconfitti più volte fino ad arrivare ai 75 anni, potremo ricominciare questo livello sempre a 40 anni. Se vorremo ricominciarlo con un’età inferiore, dovremo rigiocare il primo livello e finirlo con meno anni di prima, così la nuova età sarà registrata anche per le partite successive.

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Ci saranno comunque diversi modi per diminuire l’età di invecchiamento: il primo sarà sconfiggere dei particolari nemici d’elite, che sono più potenti rispetto a quelli normali e che, se sconfitti, faranno diminuire l’età di un anno, altrimenti potremo trovare sparse per i livelli delle piccole statue a forma di drago, che ci permetteranno di azzerare l’età d’invecchiamento spendendo punti esperienza. Altra particolarità del gioco è la progressione del personaggio: tramite la statua del drago potremo implementare alcune caratteristiche, come la salute dopo ogni sconfitta, la barra Focus, che ci servirà per alcuni attacchi speciali, e l’aumento della Struttura, una speciale barra che una volta riempita, a furia di parare i colpi nemici, si romperà stordendoci brevemente. Ovviamente anche i nemici sono dotati di questa barra e, se riusciremo a riempirla, saremo noi a stordirli, rendendoli vulnerabili a un colpo finale che li eliminerà indipendentemente da quanta vita sia loro rimasta. Questo sistema è anche l’unico che ci permetterà di recuperare salute nel gioco, a meno di non trovare la già citata statua del drago, che ci permetterà un recupero della salute completo.

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Il nostro eroe potrà poi imparare diverse nuove mosse e abilità, attive e passive, per essere sempre più letale nel combattimento, come spazzate inarrestabili, contrattacchi specifici e molto altro. Per impararle dovremo utilizzare l’esperienza guadagnata sconfiggendo i nemici, nell’apposito menu che spunterà fuori quando moriremo o quando troveremo la statua del drago. Morendo definitivamente, però, perderemo tutte le skill e i potenziamenti acquisiti, dovendo così riacquistarli un’altra volta per poterli riutilizzare in combattimento. Questa meccanica, che ricorda in modo vago un titolo roguelike, fortunatamente ha delle eccezioni: acquistando una skill per cinque volte di fila la sbloccheremo definitivamente e potremo usarla anche una volta che la nostra sconfitta sarà stata definitiva.

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Gli unici elementi che non perderemo una volta morti sono le informazioni e gli oggetti trovati nei vari livelli. Questi, oltre ad approfondire la storia di ognuno dei nostri nemici sono fondamentali anche per la nostra progressione. Spesso troveremo infatti dei codici o delle chiavi che ci serviranno ad aprire delle vere e proprie scorciatoie nei livelli, così da evitarci diversi scontri e diminuire le nostre probabilità di morire. La prima volta che affronteremo un livello, ovviamente, dovremo farcelo tutto dall’inizio alla fine, ma le volte successive, trovate le giuste chiavi, saremo liberi di utilizzare varie scorciatoie per arrivare il prima possibile al boss. Questo sistema permette di donare una maggiore varietà ai livelli, dopo averli completati la prima volta, e spinge a rigiocarli per finirli con un’età sempre minore.

L’essenza del combattimento

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Passando all’azione vera e propria, Sifu riesce a incarnare perfettamente lo spirito dei combattimenti di arti marziali visti in anni di film come nessun gioco ha mai fatto. Il sistema è semplice da imparare, ma complesso da padroneggiare in ogni sua sfaccettatura. Avremo due tipi di attacco, leggeri e pesanti, che potremo combinare per creare varie combo. Ci saranno poi dei colpi speciali come la spazzata, eseguibile combinandola con i tasti direzionali. Uno dei punti più importanti del titolo è però la difesa, avremo infatti quattro importanti manovre da utilizzare per schivare i colpi: Parata Semplice, con cui basterà premere il tasto adibito per parare automaticamente i colpi avversari, anche se in questo modo la nostra Struttura subirà molti danni e rischieremo di venire storditi; Schivata, spostamento direzionale classico utile per evitare i colpi più  pericolosi, ma che non sempre permette di contrattaccare velocemente; Parry, che, se riusciremo a parare un attacco nemico all’ultimo momento, ci permetterà di bloccare l’offensiva del nostro avversario e di infliggere molti più danni alla sua Struttura, potendo inoltre contrattaccare immediatamente; da ultima, la Schivata sul Posto. Tenendo premuta la parata e utilizzando i tasti su e giù potremo fare una veloce schivata sul posto per evitare i colpi alti o bassi a seconda dell’attacco nemico, un’azione che è la più complessa da utilizzare, ma permette di contrattaccare con maggior efficacia.

Tra le nostre armi avremo anche la Barra Focus, una speciale barra che si riempirà combattendo e che, una volta piena, ci permetterà di utilizzare dei colpi speciali imparabili, utili per andare a colpo sicuro, specialmente contro nemici pericolosi. Altro fattore importante in Sifu è il saper posizionarsi al meglio all’interno dei livelli. Farsi circondare equivale alla morte, per questo dovremo sempre stare in movimento cercando di affrontare sempre pochi nemici alla volta. Potremo inoltre sfruttare l’ambiente a nostro vantaggio, ad esempio facendo cadere i nemici dalle scale o da un punto sopraelevato per infliggere loro più danni o utilizzando bottiglie, bastoni e altre armi per infliggere più danni e stordirli temporaneamente. Ogni oggetto in Sifu è un’arma fondamentale per sopravvivere il più a lungo possibile.

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In Sifu i nemici, come già detto, sono letali. Avremo vari tipi di avversari che sfrutteranno diversi attacchi: quelli veloci e agili che sfrutteranno maggiormente i calci, quelli dalla difesa impenetrabile o quelli grossi e lenti, ma con una presa impossibile da parare. Dovremo imparare a conoscerli e a capire come sconfiggerli, inoltre, a volte, dovremo affrontare dei nemici d’elite, spesso dei miniboss oppure dei semplici nemici che “risvegliano” questo stato casualmente durante le battaglie, diventando più forti e resistenti. I nemici d'elite sono tra i più pericolosi, ma utili per diminuire l’avanzamento di età dopo ogni morte, a patto che li sconfiggiate senza morire. Infine ci sono i 5 boss del gioco: ognuno di loro è un nemico estremamente letale in grado di polverizzarvi in poche mosse. Bisognerà sudare sette camicie per batterli, ma ogni combattimento contro questi 5 letali avversari è epico e godrà di una coreografia unica, soprattutto per quanto riguarda l’arena dello scontro, che renderà il combattimento molto bello e intenso da vivere.

Arti marziali da giocare e da vedere

Sifu è un titolo che si ispira moltissimo ai film di arti marziali, dunque se dopo aver giocato al titolo siete nel mood da kung fu, ecco alcuni consigli di visione legati alle varie citazioni presenti in Sifu e non solo.

  • Kill Bill Vol. 1 e Vol.2: La coppia di film di Quentin Tarantino è indubbiamente una delle fonti primarie per la storia di Sifu. La ricerca di vendetta del protagonista mentre dà la caccia a tutti i killer del padre uno a uno ricorda moltissimo la storia de la Sposa. Giocare al titolo di Sloclap vi farà venire voglia di rivedere questi due capolavori del cinema
  • The Raid: il primo livello di Sifu ricorda molto l’ambientazione vista in The Raid, film del 2011 con Iko Uwais dove un agente delle forze speciali si ritrova intrappolato in un edificio abbandonato pieno di criminali. Per fuggire potrà fare affidamento solo sulla forza dei suoi pugni proprio come il protagonista di Sifu.
  • Old Boy: Il film originale coreano, seppur non propriamente un film di arti marziali, è fonte di ispirazione per una delle scene del primo livello di Sifu, e la storia di vendetta si lega bene a quella del videogioco. Ad ogni modo se non lo avete mai visto guardatelo, dato che vi siete persi un gran film.
  • Il regno proibito: I film di Jackie Chan sono stati un’importante fonte d’ispirazione per Sifu e in questo film non soltanto abbiamo la star di Hong Kong, ma anche Jet Li in un’avventura fantasy ricca di combattimenti di arti marziali
  • L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente: Se volete tornare agli albori del cinema di arti marziali non può mancare nella lista un film di Bruce Lee. Sono tanti gli ottimi film fatti dal grande maestro negli anni ’70, ma tra i più iconici c’è questa pellicola che prevede anche un epico scontro con il grande Chuck Norris, un avversario che non si vede tutti i giorni in un film di Bruce Lee.

Se siete interessati, in cima a questo paragrafo potete inoltre trovare un cortometraggio dedicato proprio a Sifu e prodotto da Sloclap stessa con attori in carne e ossa, che incarna perfettamente lo spirito del gioco.

Il verdetto

Prodotto Consigliato

SIFU - PlayStation 5

Sifu è una dichiarazione d’amore non soltanto ai film di arti marziali, ma proprio all’essenza di queste antiche e affascinanti tecniche di combattimento. Nonostante una difficoltà che non perdona e che potrebbe allontanare chi non è molto abile nei giochi d’azione, il titolo non è mai frustrante per il semplice fine di esserlo, ma fornisce al giocatore tutti gli strumenti per imparare e migliorare, e saprà dare grandi soddisfazioni a chi non si arrenderà e proseguirà sulla via delle arti marziali. La struttura del gioco è così varia e piena di elementi presi da altri titoli da risultare alla fine unica e originale, il che rende Sifu molto divertente da giocare. A questo si aggiunge una componente artistica eccelsa e una regia più che buona. Insomma, Sifu è un titolo assolutamente da giocare per tutti coloro che amano il mondo delle arti marziali in generale.

Commento

cpop.it

85

Sifu è un videogioco complesso, ma appagante. Consigliato a tutti coloro che amano i film di arti marziali e i giochi d'azione impegnativi.

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